43 ⋆ Nightmare Dressed Like A DayDream (Part II)

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«Signore e signori, bevenuti a Monday Night RAW!» annunciò Jerry Lawler dal tavolo di commento.

«Quest'oggi ci saranno gli Slammy Awards! Verrà premiato il meglio del meglio!» aggiunse Micheal Cole.

Justin Roberts, al centro del ring, venne salutato da un rumoroso applauso. «Signore e signori, la presentatrice ufficiale per gli Slammy Awards: la misteriosa donna in rosso, Lydia!»

La schermata sul titantron si colorò di rosso ed una serie di glitter circondarono il suo nome, mentre Lydia faceva il suo ingresso sulla rampa, sventolando la mano in segno di saluto. Le labbra, truccate di rosso, brillavano di un sorriso cordiale e dolcissimo.

Jonathan Good sputò l'acqua che stava bevendo, rischiando di infradiciarsi l'unico abito buono che aveva.

«Eccola lì, la tua sorpresa!» rise Joe, fissando lo schermo dove Lydia era inquadrata ora in primo piano: i capelli erano raccolti sulla nuca da uno chignon elegante, una treccia ad adornarle il capo; gli occhi ben truccati brillavano emozionati e, anche con il fondotinta, era chiaro che stesse arrossendo.

«Ma che cazzo...» mormorò Jon, gli occhi sgranati.

Non di nuovo, porca puttana.

Non.

Di.

Nuovo.

Cazzo, avrebbe dovuto immaginarlo che, quando l'Authority aveva parlato di un altro ruolo per Lydia, intendessero piazzarla nuovamente davanti alle telecamere. E come poteva dar loro torto? Lydia era così telegenica, con il suo sorriso candido, la sua pelle di porcellana e i grandi occhi verdi. Quel vestito, poi, le stava una meraviglia e, per un secondo, Jon dimenticò il motivo per cui era in procinto di incazzarsi ancora, troppo preso dal batticuore che si era scatenato nel suo petto al solo vederla. Lei era così bella, così perfetta, così dolcemente irresistibile. E no, lui non poteva e non voleva resisterle. Ma ora era lì, davanti agli occhi del mondo intero... ed ecco di nuovo una serie di emozioni colpirlo in pieno e far riprendere a girare il suo piccolo universo.

Gelosia.

Rabbia.

Preoccupazione.

Ansia.

Confusione.

Erano tutte lì e minacciavano di farlo esplodere ancora e ancora, come una furia incontrollabile.

No. Calma, Mox. Calma.

Jon chiuse gli occhi e prese profondi respiri. Si bloccò appena in tempo dal passarsi le mani nei capelli, già ordinatamente trattenuti da una mano di gel. Le strinse invece in un gesto nervoso, lisciandole poi sui pantaloni neri che indossava.

«Però, che gran pezzo di f-»

«Lopez, attento.» lo fermò Jon, lanciandogli un'occhiata in tralice, ma le sue labbra si distesero subito in un ghigno pigro.

Dopotutto, aveva ragione: Lydia era proprio un gran pezzo di f.

«Signore e signori, benvenuti all'edizione 2013 degli Slammy Awards!» annunciò Lydia, la voce squillante e allegra, ma che conservava comunque la solita musicalità.

Jon si concentrò di nuovo sullo schermo: Lydia era meravigliosa e quel vestitino rosso le stava una favola. Aveva voglia di portarla fuori a cena e di mostrare al mondo intero che quella piccola e preziosa opera d'arte, quella bomboniera dai capelli di fuoco, era sua.

La Cavalcata delle Valchirie riempì l'arena e Daniel Bryan fece il suo ingresso a suon di YES!. Lydia si accomodò poco distante dal leggio, godendosi lo show in attesa che arrivasse di nuovo il suo turno. A raggiungere Daniel fu Fandango (anzi, scusate: FAAAAAAAAAN-DAAAAAAAAN-GOOOOOO!) accompagnato dalla spumeggiante Summer Rae. L'incontro fu buono, un'ottima prestazione da parte di entrambi gli atleti, ma nessuno fu sorpreso quando Daniel Bryan si prese lo schienamento vincente.

𝐀𝐧𝐲𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠 𝐛𝐮𝐭 𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐫𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora