50 ⋆ They Will Never Forgive Us

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«No, sì... certo che capisco, non preoccupatevi.» Lydia sospirò, stringendosi di più nel giacchettino mentre camminava verso l'entrata posteriore dell'arena.

«Però, se vuoi...»

«No, sta' tranquilla, Nicole. Capisco che Brie voglia stare un po' con Daniel, dopo tutto quello che ha dovuto affrontare stasera con la Wyatt.»

«Già... è stata proprio una nottataccia.» concordò Nikki, dall'altro capo del telefono. «Ed io volevo approfittarne per stare un po' con John. E' appena tornato dagli Emirati Arabi e, beh, sai...»

«Non hai bisogno di spiegarti, dico sul serio!»

«La prossima volta, però...!» si affrettò a dire Nikki.

«Con piacere.» concordò Lydia.

«Allora, passa una buona serata.»

«Anche voi. Buonanotte, Nikki.»

«'Notte, Lydia.»

La comunicazione si interruppe e Lydia sospirò di nuovo, rinfilandosi il telefono in tasca.

La sua copertura era appena sfumata via: le gemelle, che di solito dormivano nella stessa camera d'albergo, per una serie fortuita di eventi, si erano invece separate per quella sera, prendendo ognuna una stanza col proprio uomo. Per questo non potevano proprio ospitare Lydia per la notte: sarebbe stata decisamente un indesiderato terzo incomodo.

Si passò una mano tra i capelli e fissò l'entrata di servizio dell'arena, poi estrasse nuovamente il cellulare: lei stessa e Jon la fissarono dallo schermo e lei senti' una morsa stringerle il cuore e giocare maligna con il suo stomaco. Chiuse la mano libera in un pugno e sbatté ripetutamente le palpebre, per impedire al magone che le aveva occluso la gola di esplodere in un pianto liberatorio. Sbloccò il telefono e cliccò sul simbolo della rubrica, scorrendo velocemente la lista: con le gemelle fuori causa, a chi poteva chiedere ospitalità? Né Seth né Roman erano una scelta plausibile: come voleva star lontana da Jon, voleva ugualmente prendere le distanze anche da loro, specialmente dal primo, visto il modo secco in cui le aveva risposto, quando lei aveva solamente cercato di dare una mano; inoltre, il modo in cui Joe lo aveva seguito, abbandonando Ambrose, non le era piacuto per niente.

Dean aveva solo cercato di aiutare... proprio come lei.

Forse, l'ingratitudine dilagava tra i membri dello SHIELD, quella notte.

Aveva in memoria il numero di Trinity e Ariane, ma non era cosi' in confidenza con loro da chiedere il favore di ospitarla per la notte. Il suo dito si fermò con indecisione sul nome di Dolph Ziggler: lui le avrebbe dato asilo, nessun dubbio al riguardo... e, sicuramente, sarebbe stato in grado di farla sorridere e farla immediatamente stare meglio. Eppure, qualcosa la frenò: il ricordo della gelosia di Jon nei confronti di Nick e la rabbia latente che dimostrava, ogni volta che lui, anche solo per sbaglio o casualità, la incontrava nei corridoi... no, sarebbe stata proprio una bastardata da fare. Non che lui non la meritasse, sia chiaro. Considerando che si era comportato proprio come un vero stronzo, gli sarebbe stato bene, ma non voleva mettere in mezzo Ziggler: lo avrebbe solo usato e magari avrebbe alimentato quella speranza che, invece, Jon sembrava essere riuscito ad estinguere del tutto con quella dichiarazione cantata a sorpresa, che aveva messo a tacere tanto Dolph quanto Renee Young. Già... come si sarebbe sentita lei, nel sapere che Jon se ne fosse andato a farsi consolare da Renee, quella notte? Ci era già passata e, onestamente, sperava proprio di non ripetere mai più l'esperienza. D'altro canto... chi diamine era Ambra?

Si costrinse immediatamente a cacciare quel pensiero che le era baluginato nella mente e le aveva punto il cuore. Scosse il capo con veemenza e spense il telefono, ricacciandolo in fondo alla tasca: non avrebbe chiamato nessuno. Avrebbe aspettato un taxi e si sarebbe fatta riportare in albergo. Poi, lì, avrebbe deciso il da farsi.

𝐀𝐧𝐲𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠 𝐛𝐮𝐭 𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐫𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora