Dedicato a LittleRebeel... tu sai perché.
Grazie, di tutto.*************
Le tazze fumanti di tè ai frutti rossi rilasciavano un profumo delizioso nell'aria, fumo elegante che fuoriusciva da esse con la grazia di una traiettoria segnata da una farfalla.
Ultimamente, le capitava spesso di preparare delle tisane e, in un angolino della sua mente, Lydia si domandò se fosse un'abitudine che aveva sin da sempre e che stava riscoprendo solo in quei tempi in cui la sua memoria cominciava ad essere aiutata e stimolata.
Non aveva ancora una risposta a quella domanda ma, forse, considerando la visita a sorpresa che aveva appena ricevuto, ne avrebbe avute molte altre, quella sera.
B. se ne stava seduta sul divano, l'aria tormentata di chi non si sente a proprio agio, ma uno scintillio negli occhi scuri che denotava solo una grande curiosità. Si mordeva il labbro inferiore, forse cercando di trattenere tutta la sequela di domande e frasi sconnesse che avrebbe voluto riversare sulla sua migliore amica.
Ma lo era ancora?
Anche lei aveva molte questioni irrisolte e sperava solo che, con quel definitivo confronto, tutti i nodi potessero finalmente venire al pettine.
Da quando si erano accomodate in casa, si erano scambiate solo semplici convenevoli, un po' impacciate, come, onestamente, non lo erano mai state. Si erano separate dopo che una serie di circostanze le avevano allontanate, ma erano sempre state quel tipo di amiche che avrebbero potuto vedersi anche dopo dieci anni e nulla sarebbe cambiato nel loro rapporto.
Invece, stavolta, c'era qualcosa di diverso.
Lydia era diversa.
B. la studiò di sottecchi, mentre la ragazza poneva le tazze su un vassoio, aggiungeva zuccheriera e qualche biscotto, e portava il tutto sul tavolino basso di fronte al divano.
In quello, per lo meno, non era cambiata: Lydia era sempre stata particolarmente ospitale e il tè sembrava essere la sua risposta ad ogni problema.
«Allora...» azzardò finalmente B., dopo aver afferrato un biscotto allo zenzero e averlo intinto nel tè. «Che cosa mi dici?».
Lydia neanche la guardò. «Mah, niente. Le solite cose».
«Mi stai prendendo per il culo?» sbottò B., molto prima di quello che si sarebbe aspettata.
No, mantenere la calma e avere pazienza non erano due delle sue doti più eminenti.
Lydia chiuse gli occhi e sospirò, lasciandosi cadere su uno sgabello che aveva spostato dall'isola della cucina, quasi volesse mantenere quante più distanze possibili dalla ragazza seduta sul divano.
«La tua era una domanda un po' generica.» borbottò allora, facendo spallucce. «Sii più specifica: cosa vuoi sapere?».
«Che fine hai fatto per tutto questo tempo, ad esempio.» rispose B., accavallando le gambe.
«Sono stata in giro. Un po' qui, un po' lì... sai com'è.» tergiversò Lydia, stringendosi ancora in una spalla.
«No, non so com'è.» ribatté B., con una smorfia stizzita. «Perché non me lo dici tu, mmh? Sei stata via con lui? Con Callum?».
«Dio, no!» sbottò Lydia, storcendo la bocca. «Non voglio mai più avere niente a che fare, con lui. Per me è morto.» aggiunse glaciale, incrociando le braccia sotto il seno.
«Grazie al cielo!» fece allora B. sollevata, scaraventando le mani in aria. «E' la prima cosa sensata che ti sento dire da quando siamo entrate».
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𝐀𝐧𝐲𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠 𝐛𝐮𝐭 𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐫𝐲
FanfictionQuando Jon salva una ragazza dall'essere stuprata, non sa che la sua vita è destinata a subire una svolta e a legarsi a quella di lei per sempre. Quello che proprio non si aspetta, poi, è che la mattina dopo la ragazza misteriosa non ricordi più nul...