15. Non ho mai

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| Buongiorno a tutti! Innanzitutto, vorrei ringraziarvi con tutto il cuore: in settimana la mia storia è stata al primo posto tra le Jily! E' decisamente qualcosa che andava ben oltre la mia immaginazione, è assurdo! E non posso non ringraziarvi di cuore per questo, davvero davvero tanto, sono commossa.

Detto ciò, vi lascio al capitolo :) Come sempre, stellina e commenti per supportarmi! 

Il mese di Ottobre scivolò via velocemente, portando via con se la poca aria calda rimasta e lasciando che un freddo gelido colpisse violentemente il castello di Hogwarts

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Il mese di Ottobre scivolò via velocemente, portando via con se la poca aria calda rimasta e lasciando che un freddo gelido colpisse violentemente il castello di Hogwarts. Gli studenti, rintanati nei maglioni pesanti e nei mantelli invernali, occupavano sempre più spesso i posti vicini ai camini, immersi nelle soffici poltrone delle Sale Comuni. Lily si avvolse la sciarpa intorno al collo, stringendo le spalle nella felpa bordeaux della divisa da Quidditch di Marlene. Scese le scale di corsa, in leggero ritardo, superò i bambini appollaiati davanti al fuoco ed uscì dal ritratto. James era lì fuori, poggiato al davanzale con le mani nelle tasche dei pantaloni, la testa poggiata all'indietro contro il muro e gli occhi socchiusi. Aprì un occhio nocciola nel sentire il ritratto aprirsi e le sorrise dolcemente nel riconoscerla.

"Sonno, Potter?" lo provocò lei, iniziando a camminare.

James ridacchiò, passandosi la mano tra i capelli scompigliati.

"Allenamenti, Evans!" rispose.

"Oh, lo so bene, in realtà. Marlene ti sta ancora maledicendo, non riusciva neanche ad andare a fare una doccia... e fidati, ne aveva bisogno"

James rise soddisfatto, capendo perfettamente la stanchezza della sorella. Pochi giorni dopo si sarebbe svolta, nel primo pomeriggio, la prima partita di Quidditch di Grifondoro della stagione, contro Tassorosso. James era sempre stato competitivo, sin dal suo primo anno in squadra, quando contava relativamente poco rispetto ai compagni più grandi: si era fatto notare, attento e concentrato, preciso e serio come mai era stato e sembrato al di fuori del campo. Persino la Professoressa McGranitt aveva riconosciuto il suo amore e, soprattutto, il suo talento, donandogli alla prima occasione la spilla da Capitano. James ricordava bene quel giorno. La solita lettera di Hogwarts era arrivata insieme a Carol, il suo gufo nero, durante l'estate, ma allegata alla lista dei libri vi era la piccola spilla e un biglietto scritto con una calligrafia elegante: Mi duole ammetterlo, ma sei davvero il migliore in questo, Potter. Mi raccomando, Professoressa Minerva McGranitt. Aveva perso qualche battito e trattenuto il respiro, per poi correre da suo fratello e strillare con voce isterica la notizia. Sirius gli aveva quasi rotto il naso, in un qualche momento, ma James a malapena se ne era reso conto, emozionato come un bambino al parco giochi.

Lily svoltò l'angolo, notando James sbadigliare alla sua destra. Il rapporto tra i due era notevolmente migliorato in quel paio di settimane. Lily riusciva a trovare piacevoli le ronde, in cui alternavano chiacchiere continue a momenti di silenzio e di riposo, e gli era ancora grata, anche se non lo ammetteva, per averle salvato la reputazione e le amicizie. Persino Sirius, alla fine, si era arreso all'evidenza, riprendendo ad avere un rapporto civile con la rossa.

Hurts Like Hell | JilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora