61. 1980 (Parte I)

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| In ritardo, ma ci sono!  Scusate ma alcune parti mi venivano un po' difficili, e tra lavoro e stanchezza concludevo sempre poco! 

Eccoci qui, a pochi capitoli dalla fine (MA IN CHE SENSO SCUSATE FERMATE IL GIOCO 😨🤯) 

Come sempre, lasciate commenti e stelline se vi va! 

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Gennaio

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Lily amava Diagon Alley, ed era cosa nota. 

Se ne era innamorata già dal primo momento in cui i suoi piedi avevano toccato quel suolo magico e un brivido di pura eccitazione le aveva fatto drizzare i peli sulle braccia. Era stato ufficialmente il primo contatto con il mondo magico. Aveva conosciuto Severus, ne era diventata amica, aveva ascoltato storie su Hogwarts e persino fatto qualche magia involontaria, ma quella era tutta un'altra storia. Non aveva mai visto quel mondo. Ricordava ancora le facce stupefatte dei suoi genitori nel vedere oggetti volare, animali strani gracchiare nelle gabbie, giovani vestiti con tuniche e mantelli. Ricordava ancora l'agitazione nello stomaco nel comprare i primi libri, la voglia di sfogliarli e impararli ancor prima dell'arrivo di Settembre, l'amore a prima vista per il piccolo kit di pozioni che le era stato comprato dai genitori.

Quindi sì, Lily amava Diagon Alley.

O, meglio, amava la vecchia Diagon Alley.

Di quella via colorata e caotica che tanto bene ricordava rimaneva talmente poco che sembrava quasi impossibile pensare fosse lo stesso posto. Ogni giorno la strada magica diventava più buia, più vuota. Era quasi destabilizzante incontrare facce sorridenti o sguardi allegri, brutalmente sostituiti dal distacco e dalla mancanza di fiducia nel prossimo. Persino i negozianti avevano accantonato la loro aria perennemente accogliente, risultando più schivi e quasi frettolosi di chiudere le vendite.

"Che desolazione" sussurrò James al suo fianco, afferrandole la mano coperta dai guanti di lana e avviandosi verso l'interno della via.

Lily annuì, buttando il naso dentro la sciarpa, il vento gelido ad accarezzarle il volto.

"Vogliamo fare un salto da Peter?" chiese, assottigliando lo sguardo verso le vetrine scure di Olivander.

"Dopo sì, ma ci conviene prima fare le commissioni... questi negozi chiudono tra poco, Lils"

La rossa annuì, avviandosi con il marito verso un negozio per l'infanzia poco distante dalla bottega di Madame Malkin.

Un brivido le percorse la spina dorsale, tanto forte da farla sobbalzare. James si fermò, voltandosi verso di lei con un cipiglio confuso.

"Non ci credo che sto per comprare cose per... per... per un bambino, dannazione!" Ridacchiò lei, lasciandosi andare a un acuto gridolino di gioia.

Hurts Like Hell | JilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora