17. Torna a dormire, Evans

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| Bentornati a tutti! Oggi un capitolo che mi piace tanto, sarà che l'ho scritto tutto di getto :) 
Vi voglio anche ringraziare perché siamo ancora primi tra le Jily! Mamma che emozione🥺❤️

Spero vi piaccia! Come sempre, lasciate una stellina e taaaaaanti commenti, mi piace sempre vedere le vostre reazioni :'D


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Lily sobbalzò, trovandosi nel buio della propria camera. Si guardò intorno, cercando la fonte del rumore che l'aveva subito svegliata pochi minuti dopo aver finalmente abbracciato Morfeo.

"Ma che diamine..." sentì borbottare ad Alice, mentre Marlene illuminò la stanza buia con la bacchetta. Lily sentì nuovamente uno sbattere forte provenire dal piano inferiore, si infilò la vestaglia e uscì velocemente dalla stanza senza aspettare le compagne, bacchetta alla mano. Arrivata al piano di sotto, nel mezzo della Sala Comune, trovò Brames, un ragazzino spocchioso ed arrogante del sesto anno, dritto davanti a un bambino più piccolo, probabilmente del secondo o del terzo, inginocchiato ai suoi piedi. Lily vide le spalle del bambino tremare furiosamente, mentre Brames lo fissava con un ghigno inquietante dall'alto del suo metro e ottanta abbondante.

"Che sta succedendo qui?" chiese acida.

Se c'era una cosa che Lily odiava veramente, ebbene quella era esser svegliata dopo aver faticato a prendere sonno. Di solito le ci voleva poco per crollare tra le braccia di Morfeo, ma quella settimana i professori si erano messi d'accordo per assegnargli una mole di studio disumana ("Siamo quasi a metà Novembre, è ora di muoversi a studiare!" aveva ribadito il professor Vitius quella stessa mattina) e Lily faticava a tranquillizzarsi abbastanza per trovare subito il sonno. 

Vide Brames alzare lo sguardo quasi annoiato, grattandosi una barbetta quasi inesistente con il ghigno ancora dipinto sulla faccia. Merlino, quanto non lo sopportava.

"Affari nostri, Evans, torna a dormire, da brava"

Lily strinse automaticamente la bacchetta, le braccia conserte sotto al seno e il sopracciglio alzato pericolosamente verso il soffitto.

"Ho chiesto cosa sta succedendo, Brames. Tu tutto bene?" si rivolse quindi al più piccolo, incapace di vederlo in faccia. Ci fu qualche secondo di silenzio, prima che Lily decidesse di raggiungerli con qualche falcata veloce. Quando gli arrivò a un metro scarso di distanza, Lily notò le piccole goccioline di sangue sul tappeto, esattamente in mezzo alle mani del bambino, esattamente sotto il suo volto ancora coperto.

"Ma che diavolo..." iniziò, scattando in avanti per raggiungerlo.

Brames fu più veloce. Con un gesto rabbioso, le afferrò il braccio, tirandosela contro violentemente, fino ad averla a un palmo dal naso. Lily sentì vagamente qualche strilletto acuto tra il vociare in sottofondo dei compagni, ormai svegli, che osservavano la scena dalle scale dei propri dormitori. Sentì anche l'imprecazione sonora di Alice e i suoi passi veloci, accompagnati senza dubbio da quelli di Marlene ed Emmeline. Rabbrividì, gemendo dal dolore della stretta del ragazzo, fissandolo negli occhi azzurri pieni d'ira.

Hurts Like Hell | JilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora