50. Passato, presente e futuro

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| Bentornati!

Avviso necessario: questo è in assoluto il capitolo più lungo della storia (ad oggi, almeno) e per me è stato letteralmente un parto. So che alcuni di voi potrebbero storcere il naso, perché io SO che non vi aspettavate un capitolo così (più che altro i primi 2/3 del capitolo), ma per me era strettamente necessario ai fini della comprensione della storia. Ho dato il massimo, anche se è stato veramente complicato :')

Quindi, sperando apprezziate questo capitolo un po' diverso, buona lettura e, come sempre, stelline e commenti se vi va! :)



Quindi, sperando apprezziate questo capitolo un po' diverso, buona lettura e, come sempre, stelline e commenti se vi va! :)

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1964, Maggio

Regulus deglutì, osservandosi all'imponente specchio della cameretta. Il papillon che Walburga gli aveva fatto recapitare dagli elfi pendeva storto su un lato, ancora slacciato, guastando l'aspetto ordinato della camicia. Con le dita paffute e tutta l'altezza dei suoi tre anni, Regulus tentò nuovamente di allacciare l'accessorio al collo, la lingua stretta tra i denti e le sopracciglia corrucciate in un'espressione concentrata. Non sentì i passi alle sue spalle, e sobbalzò quando Sirius, con il solito passo silenzioso, apparve alle sue spalle.

"Aspetta, aspetta!" Disse il più grande, sottovoce.

Regulus lo guardò implorante, facendolo sorridere.

"Vieni, ti aiuto io o la mamma si arrabbia. Vedi? Devi farlo passare sotto, non sopra!"

La voce infantile di Sirius rimase bassa per tutto il tempo necessario ad allacciare perfettamente il papillon al collo del fratellino. Regulus fissò per tutto il tempo gli occhi grigi del fratello, cercandovi e trovandovi il conforto necessario.

"E se sbaglio la forcetta?"

"Forchetta, Reg. Io me le ricordo, mi muovo piano, ok? Se non ti ricordi qualcosa guarda me, ok?"

Regulus scosse velocemente la testa, lasciando che qualche boccolo nero gli scivolasse davanti gli occhi azzurri. Sirius gli sorrise, allungò una mano e gli portò via i capelli ribelli dagli occhi.

"Ora andiamo, o la mamma si arrabbia."

1966, Gennaio

"Sirius Orion Black!"

Regulus vide Sirius impallidire leggermente, mantenendo comunque l'aria altezzosa che lo distingueva. Nascosto sui gradini più alti delle scale di Grimmauld Place, osservava il fratello maggiore e la madre litigare appena un piano sotto. Walburga, in piedi qualche gradino più in alto del figlio, sembrava ancora più alta e statuaria, in confronto al bambino di sette anni che la fissava con il broncio poco più in basso. 

Sirius teneva le braccia incrociate al petto e la camicia bianca di pura seta che indossava era ancora bagnata e presentava una grande macchia di fango proprio sul braccio destro. Regulus deglutì, tremando leggermente di ansia e paura.

Hurts Like Hell | JilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora