65. 1981 (Parte II - Helium)

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| Poche parole. Ci sentiamo alla fine del capitolo, penso sia la cosa migliore. 23 pagine di scritto, mai così tante nella mia storia.

-1 alla fine, gente... 

E, se vi va, lasciate commenti e stelline. Così vicina alla fine ho davvero bisogno di sentirvi.

Ps. le piccole frasi che leggete qua e là in corsivo sono i pensieri del soggetto... Ho cercato di mettere anche ciò che succede nella loro testa, spero si capisca!

E per la canzone... è stata la base totale di questo capitolo. Ma no, non vi consiglio di sentirla durante la lettura. Dopo, magari 

 Dopo, magari 

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Maggio

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C'erano alcune cose di cui James non si era mai dovuto preoccupare. Era stato un bambino -e, in seguito, un ragazzo- fortunato, con una famiglia amorevole, un cervello perfettamente funzionante e un carisma elevato. Non si era mai dovuto preoccupare di piacere agli altri, perché gli veniva naturale. Non si era mai dovuto preoccupare di studiare più del dovuto, perché gli bastava una veloce occhiata e un tentativo di prova per apprendere una nuova nozione. Non si era mai dovuto preoccupare di mostrarsi giusto davanti ai genitori, perché l'avrebbero accolto, protetto e difeso fino alla fine dei loro giorni anche nei torti peggiori.

Eppure, quella guerra aveva portato James a preoccuparsi di decine e decine di questioni diverse.

Se il frigorifero fosse abbastanza pieno per tutti.

Se Lily fosse abbastanza coperta la notte.

Se Harry fosse abbastanza sereno in quella vita di clausura.

Se Sirius, Marlene, Peter, Remus, Alice, Frank ed Emmeline fossero al sicuro.

Se ognuno di loro avesse un sostegno, un supporto, un confidente, un amico degno di esser definito tale.

Se, tornando a casa dalla mensile ricerca di rifornimenti, nascosto sotto al mantello dell'invisibilità, la sua famiglia fosse lì ad aspettarlo.

Ecco, James non riusciva a immaginare scenario peggiore. La sola idea di tornare a casa e non trovare nessuno, la sola idea di tornare a casa e trovarla vuota, gli faceva mancare il fiato nel petto. Non sentire le risate e gli urletti divertiti di Harry, o non incrociare lo sguardo esasperato ma pieno di gioia di Lily. Era uno scenario semplicemente devastante anche solo da immaginare.

James non riusciva a ipotizzare nulla di peggio.

Ma la guerra era lì, era papabile, era assassina.

E James dovette, per la prima volta nella sua vita, assistere al rientro in una casa vuota.

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Hurts Like Hell | JilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora