31. Stai buona, Evans

3.9K 128 284
                                    

| Bentornati!
Prima di tutto, grazie, grazie, grazie! perché Sabato la storia ha ufficialmente raggiunto e superato le 10K letture! Il 22 gennaio scrivevo di essermi emozionata nel vedere 500 visualizzazioni, figuratevi come potevo stare a vedere 10K!

Detto ciò, lacrimuccia a parte, buona lettura e, come sempre, lasciate commenti e stelline se vi va di sostenermi 



Detto ciò, lacrimuccia a parte, buona lettura e, come sempre, lasciate commenti e stelline se vi va di sostenermi 

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.



"Hey, Remus, possiamo parlare?"

Remus si voltò alla sua destra, dove Emmeline, stretta nella sciarpa Grifondoro e con i boccoli biondi rinchiusi in due trecce perfette, lo guardava imbarazzata, il volto rosso e la voce acuta e tremante.

Remus si schiarì la voce, quasi intimidito, prima di farle un breve cenno del capo e guardarsi intorno, il corridoio semi-vuoto.

"Sì, certo. Io, ehm... stavo andando in Sala Comune a posare i libri, ma possiamo metterci, ehm... giardino? No, fa troppo freddo, forse è meglio..."

"Possiamo camminare" lo interruppe lei, giocherellando con una delle trecce, "sarei dovuta andare su anche io, possiamo parlare mentre ci avviamo, ok?"

Remus annuì, facendole cenno con il braccio per farla passare per prima, accompagnato da un sorriso di cortesia. Sospirò, preda dell'imbarazzo e del nervoso che solo quella ragazza al mondo riusciva a trasmettergli da quando, settimane e settimane prima, l'aveva rifiutata.

"Ti volevo chiedere scusa" sussurrò Emmeline, guardandolo con la coda dell'occhio e salendo lentamente i gradini.

Remus quasi inciampò in uno di questi, sorpreso.

"Scusa?"

Sentì la bionda sospirare a occhi bassi.

"Sì, scusa. Per tutto. Per averti baciato senza sapere neanche lontanamente se ti potessi interessare o meno, e per averti poi accusato di non essere sincero. Io... penso di aver decisamente frainteso alcuni tuoi comportamenti, non mi capita spesso di rapportarmi a dei ragazzi e tu eri gentile e carino e... beh, ho pensato male, mi dispiace"

Remus rallentò ancora di più il passo, incapace di parlare. Si fermò dopo quasi un minuto di silenzio, afferrando con delicatezza il gomito di Emmeline, costringendola a bloccarsi di fronte a lui.

"Em, no. Davvero, no. Non ti devi scusare di nulla. Io... io ti devo delle scuse. Non sono stato sincero con te e ti giuro che prima o poi ti parlerò di tutto, davvero, ma non mi devi mai delle scuse. Tu sei... Merlino, sei così speciale, e io ti ho trattata malissimo! Non fatico a capire perché non mi vuoi neanche più parlare, onestamente"

"Remus, io ti voglio parlare! Sono solo... beh, mi vergogno! Penso di averti messo molto a disagio con quel bacio, e volevo chiederti scusa proprio per lasciarci tutto alle spalle e tornare a essere... amici" disse, sforzandosi nel pronunciare l'ultima parola, guardando il ragazzo, rosso in volto tanto quanto lei.

Hurts Like Hell | JilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora