28. Sono qua con te, Anthony

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| Bentornati a tutti, stamattina aggiorno presto causa impegni 😂
Non vedevo letteralmente l'ora di arrivare a questo punto della storia! Spero si capisca quanto sia importante questo capitolo... 😌

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Quando Marlene uscì dalla doccia, un paio di mattine dopo la festa di Alice, trovò Lily seduta sul davanzale della finestra, lo sguardo perso a vagare nella neve della Foresta Proibita. Le era capitato spesso, negli ultimi giorni, di trovarla deconcentrata, un po' persa in pensieri che ancora non si era apprestata a rivelare, distratta persino durante qualche lezione. Marlene si pettinò velocemente i capelli, guardando l'amica torturarsi una ciocca di capelli, le labbra strette con forza tra i denti, già vestita per l'uscita ad Hogsmeade. Erano sole nella stanza, le altre probabilmente a fare colazione, forse, in quell'intimità, avrebbe finalmente capito quali pensieri stessero torturando l'amica.

"Lils? Che succede?"

Lily sobbalzò vistosamente.

"Merlino, Lene, ero sovrappensiero"

Marlene ridacchiò infilandosi le calze.

"Ho notato. Che succede? Conosco quella faccia, che hai combinato?"

Passò un minuto di silenzio, prima che Lily sospirasse con forza, scendesse dal davanzale e puntasse gli occhi smeraldo in quelli blu dell'amica.

"Io... non riesco a capire una cosa e non so come comportarmi"

Marlene afferrò la camicia, sospirando.

"Dai, facciamolo. Parti dall'inizio, dimmi tutto e cerchiamo di mettere insieme i pezzi. Di che si tratta?"

"James"

Marlene bloccò le mani, sorpresa. In quei giorni, James era stato talmente impegnato, tra allenamenti spostati e doveri da Capitano, da esser stato con loro quasi unicamente durante le lezioni e i pasti, per poi sparire subito dopo.

"Oh. Ok, ehm... parla"

"Io... non capisco. Lene, lo sai, non ci sono mai andata d'accordo, per sei anni! Poi l'anno scorso, dopo l'avvelenamento, ci siamo avvicinati ma poco, ecco, lo stretto indispensabile per poter stare tutti vicini senza stragi, insomma"

Lily si sedette sul suo letto, il primo davanti alla porta, la stessa posizione di quello di James. Arrossì al suo stesso pensiero, passandosi una mano sul volto, i mille dubbi che le torturavano la mente.

Sentì il materasso abbassarsi sotto al peso di Marlene, sedutasi davanti a lei con le lunghe gambe al petto.

"Ok, e poi?" la incitò lei.

"E poi quest'anno è cambiato tutto. Non ho più fastidio ad averlo vicino, non penso più di voler scappare appena lo vedo, non mi dà urto solo la sua voce. È cambiato, me ne rendo conto. Lo vedo più maturo, più genuino. Com'è possibile?"

Hurts Like Hell | JilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora