18. Ho fatto un casino

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| Bentornati a tutti! 

Oggi il capitolo è leggermente più corto MA sono estremamente gentile, quindi pubblicherò anche Sabato (e lo vorrete, fidatevi!) ;)

Mi raccomando, continuate a commentare e lasciare stelline, la storia sta rimanendo prima nella classifica Jily da tantissimo, ho il cuore che esplode di gioia! 

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"Merlino, ma quanto cavolo manca alle vacanze di Natale?"

Sirius si lasciò crollare senza delicatezza sulla sedia dell'aula di Incantesimi, mentre i compagni lo raggiungevano lentamente, assonnati e già stanchi.

"Quasi un mese, decisamente troppo" disse James, stiracchiandosi e allungandosi sul tavolo, lasciando uscire uno sbadiglio.

"Dormito poco?" chiese Marlene, poggiando la borsa nella fila davanti alla loro, i capelli legati in una treccia bassa ed elaborata. James la squadrò da cima a fondo, per poi sollevare un sopracciglio dubbioso.

"Cambiata acconciatura, Nene?"

Marlene ridacchiò, alzandosi sulle punte e lasciandogli un bacio rumoroso sulla guancia.

"Sei ancora più bella, lo sai, si? Dovrei iniziare a essere geloso!" le disse lui facendole l'occhiolino e facendo alzare drammaticamente gli occhi al cielo a Sirius, che osservava la ragazza in silenzio.

Lily, accanto a Marlene, si lasciò scappare un sorriso intenerito nel vedere il rapporto tra i due. Era assurdo come, giorno dopo giorno, avesse iniziato a notare sempre di più le somiglianze tra la sua migliora amica e Potter. Iniziava a capire, piano piano, cosa li accumunasse, i gesti simili e il modo di ragionare pressoché identico in alcune situazioni. Volente o nolente, sapeva di star cambiando idea su quel ragazzo, che era passato dall'essere un bulletto arrogante a un ragazzo più maturo e generoso.

Cercò con lo sguardo Remus, pensando alle parole che le aveva rivolto su James, trovando però il suo solito posto occupato da Peter, intento a ripassare qualche nozione all'ultimo minuto. L'ingresso del professor Vitius catturò l'attenzione di tutti, facendo si che le ragazze si girassero in avanti dando le spalle ai ragazzi. Lily preparò la piuma e la pergamena, poi si sistemò per ascoltare la parte teorica della lezione, la testa poggiata sulla mano.

Il professor Vitius era adorato dalla maggior parte degli studenti, simpatico e imbranato, ma anche assurdamente bravo. Lily fece vagare per qualche secondo lo sguardo davanti a sé, dove sedevano, composti e attenti, i Corvonero del loro anno. Arrossì quando, tra i vari sguardi, incrociò quello di Anthony Sullivan, portiere della squadra di Corvonero. Sullivan era alto, ben piazzato e decisamente avvenente, con i capelli castani e gli occhi tanto grigi da sembrare più chiari di quelli di Sirius. Lily arrossì, sentendosi osservata, mentre Anthony le sorrideva cordiale, senza staccarle gli occhi di dosso.

Hurts Like Hell | JilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora