40. Buongiorno, dormiglione

3.4K 125 295
                                    

[Funzionano di nuovo i commenti!!]

AVVISO:

Bentornati a tutti! Volevo avvisarvi che il capitolo 40 e il capitolo 41 sono praticamente lo stesso, semplicemente era necessario dividerli perché come uno solo sarebbe stato troppo lungo. Di conseguenza, questa settimana pubblico oggi e Sabato, MA non garantisco di riuscire a pubblicare Mercoledì prossimo (magari riesco per Sabato, incrociamo le dita e vediamo come procedo nella tesi, che è tutto un'incognita!😅)

Queste settimane andranno un po' così, perdonatemi!

Vi lascio alla lettura di questo capitolo che a me personalmente piace tanto... spero di non esser uscita troppo dalle cose che si leggono di solito, ecco (capirete leggendo cosa intendo, diciamo che ho affrontato in maniera un po' diversa una situazione ahah). Rispetto al prossimo, questo è un pelino più corto, vi avviso!

Come sempre, se vi va lasciate commenti e stelline :)

Remus aprì gli occhi con estrema fatica, la stanchezza della notte precedente a gravargli su ogni terminazione nervosa

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Remus aprì gli occhi con estrema fatica, la stanchezza della notte precedente a gravargli su ogni terminazione nervosa. Sbatté per un paio di volte le palpebre, accecato dalla luce del giorno che rifletteva prepotentemente contro le pareti chiare dell'infermeria.

"Buongiorno, dormiglione"

Si voltò lentamente alla sua destra, dove James, cravatta penzoloni sul collo e maglione della divisa poggiato storto sulle spalle, sedeva per obliquo, sorridente, le lunghe gambe alzate e poggiate ai piedi del suo letto. Remus grugnì, dandogli un leggero calcio ai piedi per fargli cadere le gambe, una mano alla testa per cercare di placare i dolori post-Luna piena che lo colpivano ogni mese.

"Hey" si lamentò quello, mettendosi finalmente dritto.

"Tieni giù le tue scarpacce sporche dalle mie lenzuola pulite, Potter"

Il moro sospirò, portandosi teatralmente una mano al cuore.

"Mi ferisci, lupacchiotto, ti sei svegliato con la luna storta?"

Remus sbuffò, facendolo ridacchiare, per poi iniziare a passare lo sguardo sul suo volto, da cima a fondo, cercando, come ogni volta, eventuali ferite più gravi. Sospirò, vedendo solo un lungo graffio attraversargli la guancia: evidente, ma decisamente superficiale e già in avanzata via di guarigione.

"Sto bene, Lunastorta, davvero. E prima che me lo chiedi" lo anticipò, avendo visto Remus guardarsi intorno confuso, "anche Sirius e Peter stanno benissimo. Sono andati a prendere qualcosa da sgranocchiare in cucina, così pranziamo qua con te" spiegò, stiracchiandosi.

"Che ore sono?"

James si sporse verso il corridoio, puntando lo sguardo in direzione della porta, vicino alla quale era sempre appeso un grande orologio.

Hurts Like Hell | JilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora