32. Torna da me

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| Bentornati a tutti!
Vi dico solo che questo capitolo e il prossimo sono più lunghi del solito e presenteranno scene che avvengono in contemporanea tra di loro (o comunque a distanza estremamente ravvicinata). Questo potrebbe sembrare un po' confusionario ma... beh, in guerra non mi aspetterei di certo tranquillità, diciamo così!

Buona lettura e, come sempre, commentate e mettete una stellina se vi va :D



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Polvere.

Urla.

Sangue.

Emmeline aprì gli occhi a fatica, tirandosi a sedere lentamente, un fischio sordo a farle tremare ogni fibra del corpo. Il lato destro dei Tre Manici di Scopa era... vuoto

Niente più ragazzi seduti a ridere e a bere, niente barista, niente finestre, niente muro. Al loro posto, un enorme buco permetteva alla luce accecante riflessa nella neve di sbattere prepotentemente contro i suoi occhi azzurri. Emmeline li richiuse per pochi secondi, portandosi una mano al lato destro del volto, prima che due braccia la tirassero giù di peso e una mano le abbassasse velocemente la testa verso il suolo.

"Em, giù!" sentì a malapena, mentre una seconda esplosione faceva tremare le pareti rimanenti.

Emmeline si voltò piano verso il fondo del locale, trovandosi riparata tra le braccia di Sirius. Alle spalle del ragazzo, Marlene e Peter scuotevano con forza il corpo immobile di Remus, il sangue a coprirgli gran parte del volto pallido, gli occhi chiusi coperti dai capelli impolverati e imbrattati di rosso.

Emmeline non vide neanche i lampi di luce rossi, viola e verdi che passarono sopra le loro teste.

Continuava inerme a fissare il volto pallido di Remus, aspettando -no, sperando- solo di vederlo aprire gli occhi. Marlene gli posò una mano sul collo, tremando, e avvicinò il volto al viso per alcuni secondi. Emmeline la vide sospirare di sollievo e voltarsi verso di loro con il volto sporco di sangue e rigato di lacrime.

"Respira!" gridò nella loro direzione.

Era vivo. Il fischio cessò ed Emmeline realizzò all'improvviso cos'era appena successo.

Alle sue spalle, i Mangiamorte continuavano a urlare incantesimi.

Alle sue spalle, ragazzi di ogni età correvano disperati in cerca di salvezza.

Alle sue spalle, stava finendo il mondo. 



 

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Hurts Like Hell | JilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora