43. Terra chiama Lily

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1) Bentrovatiiiii!

2) Non sono solita vantarmi -anzi, tendo a sminuirmi un sacco in ogni cosa-, ma... CENTODIECI E LODE E CIAONE A TUTTI,  dopo due lauree sono ufficialmente UNA DISOCCUPATAAAAA :D

3) Scherzi a parte, volevo qui ringraziare tantissimo i miei cuori nikyLovre e lilymystic che mi hanno supportata (e sopportata, soprattutto) nei peggiori scleri e nei momenti di buoi totale in cui vedevo solo me, senza tesi e senza lavori, a due giorni dalla discussione (vi assicuro che ci sono andata molto vicina). Scherziamo tanto, ma mi siete state vicine molto più di tante altre persone, e vi meritate anche un ringraziamento pubblico!

4) Volevo anche ringraziare tutt* quell* che mi hanno scritto, privatamente o nei commenti, in queste due settimane di stop per chiedermi come stavo e come procedeva la tesi... mi fate commuovere, vi giuro! E chiedo scusa se ad alcuni non ho risposto, potrei essermi persa qualcosa nel caos delle ultime settimane, lo ammetto!

5) La finisco di parlare, giuro, eccovi il nuovo capitoloooo :D è più lungo del previsto, avevo pensato di dividerlo ma rende bene così... è per chiedere perdono dell'attesa! lasciate stelline e commenti come sempre che mi siete mancat* 💔

(Nella parte finale è presente del linguaggio un po' colorito, vi avviso)

(Nella parte finale è presente del linguaggio un po' colorito, vi avviso)

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(n.b. i riferimenti temporali sono riferiti tutti alla prima scena)

Sirius sbadigliò, portandosi elegantemente una mano alla bocca. L'orologio sul muro batteva la mezzanotte, ma il ragazzo sembrava sveglio come fosse primo pomeriggio.

"Che noia, ragazzi" commentò, sbuffando rumorosamente e rivolgendo gli occhi grigi al cielo. James, in piedi davanti al baule intento a piegare il ricambio della divisa inutilizzato il giorno precedente, gli rivolse una rapida occhiata di sbieco.

"Non ho le forze per gli scherzi oggi, Felpato. Ho appena finito la ronda e sono ancora stanco morto tra partita e festeggiamenti vari, voglio solo dormire" commentò in uno sbuffo, gli occhi lucidi di stanchezza.

Remus uscì in quel momento dal bagno, l'asciugamano stretto in vita e i capelli ancora gocciolanti.

"E non contare su noi tre, dobbiamo ripetere al volo la lezione di domani e poi filiamo a letto."

Sirius sbuffò ancora più sonoramente, prima di incrociare le braccia al petto con faccia imbronciata.

"Bene, vorrà dire che starò qui, solo soletto, ad aspettare che succeda qualcosa di nuovo, triste e annoiat..."

Sussultò, insieme agli altri, quando la porta della loro stanza si aprì con un botto. Marlene, il volto rosso e gli occhi spiritati, già avvolta da un pigiama elegante di seta, li osservò velocemente dalla soglia, prima di fare due passi avanti nella stanza. Sirius alzò un sopracciglio confuso, mentre Remus tentava di coprirsi il più possibile, imprecando, e James sorrideva calorosamente alla sorella.

Hurts Like Hell | JilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora