Capitolo 61

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Siamo ormai rinchiusi in bagno da un'ora, Christian continua a ripetermi che ha paura che non sa davvero se riuscirà a reggere tutto ciò, ma non ha pianto neppure un minuto.. e non so quanto questo sia un buon segno.
Dopo lo shock iniziale, Adam ha chiesto alla madre come mai fosse venuta, ma non sono riuscita a sentire altro perché sono stata trascinata via.
Non era così che immaginavo tutto ciò.
"Christian, basta torturarti" gli afferro il viso costringendolo a guardarmi negli occhi.
"E solo che.." fa per dire qualcosa che ho già sentito troppe volte e non l'accetto.
"Ascoltami, tu aspetti questo momento da anni e adesso che lei è qui non puoi farti scappare questa occasione. Non importa se non è venuta a bussare alla nostra porta, lei adesso è qui. Il destino ha voluto così" mi guarda, ma è così combattuto, posso sentire il rumore dei sui pensieri fino a qui. Tutti questi anni di assenza davanti a lui in un secondo. Ma non dice nulla, vuole che sia a parlare e lo farò ha bisogno di me ed io sono qui per lui, sempre.
"È stata una doccia fredda? Assolutamente si. Ma va affrontata, quindi per stasera lasceremo correre. Adesso tu ti fai una bella doccia calda per stendere i nervi, io nel frattempo ti porto il cambio per la notte e scendo giù a preparato una tazza di camomilla." Lo bacio sul naso, sulla guancia destra, sulla guancia sinistra, sulla fronte e fine sulle labbra.. 1 bacio d'amore, 2 baci d'amore, 3 baci d'amore.
"Grazie" sussurra, stringendomi per quanto possibile a sé. "Non so davvero cosa farei se non ti avessi con me".
"Ma mi hai, dunque il problema non sussiste." gli lascio un ultimo bacio sulle labbra, ed esco dal bagno. Vado in camera prendo tutto quello che gli occorre e glielo riporto, con mia grandissima già lo trovo in doccia avvolto da un grande nube di fumo.
Cercando di non fargli notare la mia presenza, raggiungo la cucina preparando il bollitore con due tazze all'interno delle quali mette le sue rispettive bustine di camomilla.

"Cloe" mi chiama Adam. Vado da loro che sono seduti nei divani.
"Christian?" mi chiede poco dopo.
"Lui è un po' scosso, ha bisogno di metabolizzare il tutto, adesso è in doccia."
"E tu? Tu come ti senti?" questa volta è la madre di Christian a parlare. La guardo è così simile a lui, piccoli occhi marroni, labbra sottili e rosee, capelli biondo cenere e naso perfetto. Una bellissima donna, molto curata e fine eppure non ce l'ho con lei, amo Christian, ma tutti siamo umani, lo stesso vale per genitori niente di più niente di meno.
"Io sono solo preoccupata, so che per lui è stato un fulmine a ciel sereno, ma prima sarebbe comunque dovuto succedere" ammetto, accarezzandomi il pancione, dopo un leggerissimo calcio alle costole da parte di mio figlio che con l'arrivo della nonna si è agitato più del padre. Andiamo bene!
"Cloe io voglio davvero conoscerti, sapere chi è la donna che fatto rinascere mio figlio e che sta per mettere al mondo il suo bambino" Marcus le stringe la mano, i suoi occhi sono lucidi.
"Ascolti.." faccio per dire ma mi ferma
"Dammi pure del tuo" sorrido.
"Ascolta, Claire, credo che la priorità assoluta ce l'abbia tuo figlio. Parla con lui, senza perdere altro tempo, solo tu e lui. Per il resto il tempo ce l'abbiamo. Ma Christian ha bisogno di te, e tu hai bisogno di tuo figlio. Amore è più forte dell'orgoglio" Anastasia si alza, per mettersi al mio fianco, mi accarezza la schiena con fare solidale. Le dò un abbraccio e dopo aver saluto tutti. Prendo il vassoio e salgo in camera.

"Eccomi" entro, trovandolo disteso a mezzo busto sul letto.
"Ti aiuto io" dice, ma lo blocco guardandolo malissimo, non sto facendo il minimo sforzo dunque può tranquillamente lasciarmi fare.
Così posando il tutto sul comò posto alla parete verso l'acqua nelle tazze. Gli porgo la sua e appoggio la mia sul comodino posto sulla mia parte di letto.
"Come ti senti?" gli domandò avvicinandomi invitandolo a poggiare la sua testa sul mio petto proprio come piace a lui.
"Ho pianto sotto la doccia, è stato liberatorio, ho lasciato che tutte le tensione accumulate si sciogliessero insieme alle mie lacrime ne ho avuto bisogno." sospira fortemente, e gli accarezzò delicatamente la testa.
"Bene" mi limito a dire. Rimaniamo in silenzio. Lo sento più rilassato, non smette neppure un minuto di accarezzare la mia pancia lasciando di volta in volta qualche piccolo bacio.
"Io vado a lavarmi, tu bevi la tua camomilla, tra un po' arrivo okay?" sbuffa contrario, facendomi ridere e protesta anche il mini Christian con qualche calcio che mette subito fine alla risata. Ma non opponendosi a ciò che dico, si risiede con la schiena appoggiata alla spalliera con il mano la tazza fumante.

Mezz'ora dopo torno in camera, dopo essermi rilassata anche io sotto la doccia e con i post riti reali di creme e cremine, lo vedo ancora nella posizione di prima ma questa volta anziché le tazza tiene in mano il telefono. Senza dire nulla lo raggiungo, prendo la mia tazza ormai tiepida, e cerco di capire cosa stia guardando.
"Mi ha scritto, domani sera al The Club alle ore 20:00" uhm sono felice che abbia fatto il primo passo lei, per quanto sia teso so che ne è un minimo felice anche Christian.
"Ottimo, domani potrai toglierti tutti i sassolini che tenevi da tempo nelle tue scarpe. Ma cerca di non perdere la calma se non te la senti più, le dici che preferisci rimandare e va via."
"E se non andassi?"
"Stai scherzando?" Quasi urlo, mi trucida con lo sguardo assottiglianti gli occhi.
"No, potrebbe essere un'opzione"
"Senti, siamo qui e non si torna indietro.. lei ha fatto il primo passo adesso tocca a te.. dille tutto quello che pensi e che hai provato in questi di anni di assenze. Smettila di negare a te stesso che lei vuole bene e che hai bisogno di lei, vuoi le risposte e le avrai."
"Non me l'aspettavo che avvenisse così"
"Ma è avvenuto, e il Christian che ho conosciuto io non scappa dinnanzi agli ostacoli ma li affronta. Hai aspettato così tanto, non credo sia un bene sprecare questa possibilità." riappoggia la sua testa al mio petto.
"E se avessi un bisogno di un sostegno?"
"Ce l'hai sempre con te: io, Adam siamo qui e nel caso avessi bisogno di rinforzi con una chiamata tuo padre e Mary sarebbero qui in un baleno"

Non dice altro, si stringe più a me, io bevo l'ultimo sorso, e mi abbasso per mettermi più comoda, Christian mi fa voltate avvolgendomi con il suo braccio e poco dopo sento il suo respiro ritornare ad essere più regolare, segno che si è addormentata. È dopo aver sperato che tutto vada per il verso giusto, mi abbandono anche io a Morfeo. Sperando in sogni tranquilli...

I'm in love with my bossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora