Capitolo 8

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Christian's pov

"Ok Donna sono appena arrivato, a che nome è la prenotazione?" dico scendendo dall'auto e avviandomi verso l'ingresso del locale.
"È a nome tuo"
"Che tipo è questo avvocato?" dall'altra parte c'è un silenzio tombale, seguito poi da risata.
"È simpatico" queste sono le sue parole prima di riagganciare.

Sbuffo ed entro, in men che non si dica quello che presumo sia il caposala mi viene incontro.
"Signore buonasera, posso aiutarla?" apre il libriccino con le varie prenotazioni e aspetta una mia risposta.
"Christian Spencer" scorre verso il basso e quando trova il mio nome, scrive qualcosa per poi richiedere il libriccino e riportare l'attenzione verso me.
"Mi segua pure" faccio come dice e lo seguo fino al tavolo che Donna ha appositamente prenotato, e mi siedo. "Nell'attesa del suo ospite gradisce dello champagne?" domanda gentilmente l'uomo, faccio di si con la testa per poi ringraziarlo, e lui va via, lasciandomi da solo.

Mi guardo attorno e devo dire che questo posto non è male, semplice e allo stesso tempo confortevole, ottima mossa rossa.

"È occupato?" una voce a me molto familiare arriva alle mie orecchie, e non ci posso credere.
"Cazzo!" esclamo, e rieccola qui dopo due anni lei è di nuovo qui, davanti ai miei occhi.
"È un piacere anche per me rivederti, Christian" solo a sentirle pronunciare il mio nome dalla sua bocca mi viene il voltastomaco.
"Abigail" tra tutti gli avvocati in circolazione e nel mondo proprio lei, la persona che dopo quella sottospecie di madre, odio di più. La mia ex Abigail Scott. In tutta la sua sfacciataggine è proprio davanti ai miei occhi, e questo mi manda in bestia, come fa ad essere così tranquilla? Come riesce a guardarmi negli occhi dopo ciò che mi ha fatto?
"Quindi sarai tu l'avvocato della controparte?" il disgusto nella mia voce è percepibile, ma non voglio nasconderlo.
"In carne ed ossa" si indica con quel sorriso stampato in faccia e non resisto mi alzo dal tavolo.
"Ordina ciò che ti pare, io faccio una chiamata e arrivo, parliamo di questa faccenda di modo da poterla chiudere il più presto possibile" non aspetto neppure una sua risposta, mi dirigo diretto verso il bagno vado così veloce da non accorgermi della donna che mi è appena finita addosso.

La reggo forte per evitare che finisca per terra, quando due grandi occhi marroni mi fissano impietriti e stupiti, le sue mani aggrappate al mio petto lasciano una strana sensazione di calore.
"Signor Spencer?" dice non interrompendo né il contatto visivo né tantomeno quello fisico.
"Lei?" dico con altrettanto stupore, è la serata delle sorprese questa, manca solo mia madre e abbiamo completato.

Dannata Donna, mi sentirà eccome se mi sentirà.

"Christian" la voce di Abigail ci fa voltare entrambi e con lo stesso sguardo pieno di disgusto con cui io guardo lei, lei in questo momento guarda me.
Cloe si allontana da me, facendomi improvvisamente sentire freddo, è la prima volta in questa settimana che la vedo... in imbarazzo? Sorrido guardando le sue gote arrossate.
"Volevo farti sapere che ho ordinato, il tuo calice di champagne l'ho bevuto io" il mio sorriso scompare.
"Ok, arrivo" mi limito a dire, aspettando che se ne vada prima di riportare nuovamente la mia attenzione alla mia associata.

"Mi scusi io non volevo crearle problemi con la sua ragazza" si tortura le mani, ed è così carina, che quasi dimentico che ha detto che quell'essere possa avere a che fare con me.
"Non si preoccupi, si è fatta male?" prima guarda se stessa e poi guarda me, mordendosi il labbro e questa è una cosa che mi piacerebbe piuttosto fare. Peccato che non sia eticamente possibile avere rapporti con un collega di lavoro, non verrei ben visto, e allo studio stranamente non sto simpatico a tutti. Ma per questa ragazza potrei fare un'eccezione se non avesse questo carattere così ribelle e questa lingua così biforcuta.

"No no, grazie per avermi presa" o non sai quanto piacere mi abbia fatto, penso tra me e me. "Adesso io vado, i miei amici mi aspettano. Buona serata, a lunedì" e così ancora una volta mi lascia lì, come un ebete a fissare la sua perfetta silhouette e il suo bel culo fasciato da quei jeans.

I'm in love with my bossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora