Capitolo 34

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Christian's pov

"Perché mi hai evitato tutto il giorno?" le domando entrando in camera, facendola saltare in aria.
"Ma sei impazzito?" urla portandosi una mano al petto per poi sedersi sul letto "Mi hai fatto prendere un colpo" mi guarda malissimo puntandomi un dito contro.
"Perché mi eviti da ieri sera, Cloe" è tutto il fottuto giorno che mi chiedo cosa io abbia potuto sbagliare nei suoi confronti, ma non c'è nulla che mi viene in mente.
"Non mi va di parlarne" si alza e passandomi accanto mi spintona, ma non le permetto di far il gioco del silenzio con me, mi ha sempre detto che in un rapporto di coppia o di qualsiasi altro tipo la comunicazione è fondamentale. Uno parla l'altro ascolta e si cerca di trovare un compromesso o di risolvere completamente un problema. Invece lei adesso sta scappando.
"E invece noi parliamo, è così che funziona no?" la afferro per il braccio ma non troppo forte evitando di farle male. Il suo sguardo finisce sulla mia presa e poi su di me.

"Sono stanca Christian, ho aspettato, ma adesso sono stanca" si allontana da me, spostandosi in soggiorno, e senza fiatare la seguo. "Ho pensato che avessi avuto bisogno di tempo, che visto e considerato che in passato eri stato ferito ci avresti messo di più per aprirti con me" si passa in modo frustrato le mani tra i capelli, continuando a fare avanti e indietro. "Pensi che io sia stupida? Pensi che non sappia che ci sia qualcosa che tu non mi voglia raccontare? Il problema è che io non riesco a capire perché?" la sua voce si incrina, il suo sguardo si ferma di nuovo su di me, inchiodandomi sul divano è triste e deluso e questo mi spezza. Ho paura Cloe ho paura che tu possa pensare che sia stato un vigliacco con mia madre, ho paura che tu possa pensare che ho rovinato la mia famiglia. Non ne vado fiero di ciò che ho fatto, soffro di disturbi d'ansia con attacchi di panico terribili che ogni volta mi lasciano senza forze e stremato.
"Dii qualcosa, per favore" mi supplica, ed io vorrei urlarle tutto, ma non ce la faccio mi sento bloccato.
"Io..io"
"Christian sono io, sono Cloe, di me puoi fidarti." ha capito che sono più in crisi di quanto potesse mai immaginare, così si avvicina piano piano, come se tenesse che potessi scappare da un momento all'altro per poi inginocchiarsi tra le mie gambe e prendermi le mani. "A me puoi dire tutto"
Faccio un respiro profondo e chiudo gli occhi.

"Promettimi che non andrai via e che non mi giudicherai per quello che ho fatto" comincio a sudare per la tensione, ogni volta che deve rivivere quei momenti un forte dolore al metto mi colpisce, sento i muscoli irrigidirsi e il cuore battere all'impazzata.
"Così mi preoccupi" dice allarmata.
"Promettimelo" stringo più forte la sua presa sulle mani, riaprendo gli occhi.
"Lo prometto"
"Quando ero piccolo ho sorpreso mia madre con il suo amante, così sono corso via piangendo, lei mi ha trovato e mi ha chiesto di tenerlo nascosto a mio padre e a mio fratello per evitare di spezzare la nostra famiglia felice" sento un nodo alla gola, e gli occhi che cominciano a riempirsi di lacrime e quel grosso macigno al petto che sembra volermelo spaccare. "Così ho fatto come mi ha detto, ma ogni giorno che passava mi sentivo così male nei confronti di mio padre, che continuava a venerarla e lei che riusciva a far finta di nulla continuandolo comunque a tradire ed io sempre a star zitto per il bene del mio fratellino" la mia voce e penso spezzata dalle lacrime, lacrime che non riesco a fermare. E vedo che neanche Cloe si trattiene, nonostante cerca di tenere duro tenendo il labbro stretto tra i denti.
"Passarono anni e quando la rividi con quell'uomo non riuscì a trattenermi, così chiamai mio padre e facendolo ritornare a casa dal lavoro gli raccontai subito. I miei si separarono, mio padre stava malissimo, mio fratello non parlava più e quel mostro che ci mise al mondo non si fece più viva o almeno con me"
"In che senso?" chiede confusa.
"Lei quando io ho cominciato a frequentare il college si è riavvicinata sempre di più a mio fratello, a tal punto che ieri..." mi fermo stringendo la mascella "L'ho rivista in ospedale"
"In ospedale?" scatta Cloe preoccupata.
"Ecco vedi, mio fratello ha avuto il suo primo bambino, e mi ha chiamato all'alba perché sua moglie era entrata in travaglio e mi voleva al suo fianco." so di aver sbagliato a non portarla con me, ma una parte di me sapeva che mio fratello avrebbe cercato di riunire tutta la famiglia. "Non arrabbiarti con me, mi dispiace di averti portata"
"Non preoccuparti" si alza, per poi prendere del vino e dei bicchieri. Così la raggiungo. "Ehi" le afferro il viso "io non mi vergogno di te, è solo che una parte di me sapeva che l'avrei incontrata ieri e non era quello il modo per farti conoscere la mia famiglia.. soprattutto non volevo condividere la mia felicità con lei" mi abbraccia e il mio corpo magicamente si tranquillizza. I muscoli si rilassano e la tensione al centro del petto è svanita.

"Mi spieghi perché non mi hai raccontato tutto questo prima?" continua a stringermi a sé, e mi va bene così, tra le sue piccole braccia io mi sento al sicuro sento che nessuno può farmi del male.
"Temevo che una volta raccontatoti che ho nascosto questo segreto per anni a mio padre e poi dopo tempo sono scoppiato in malo modo rovinando tutto, tu mi avresti visto per un traditore e un egoista senza cuore." ammetto, e lei mi guarda come se avessi detto la cosa più stupida in assoluto.
"Ma Christian eri solo un bambino, tua madre ti ha messo un peso sulle spalle troppo grande, tu sei stato coraggioso e soprattutto non oso immaginare quanto tu abbia potuto soffrire." lei non mi giudica, lei non scappa, lei tiene a me in modo smisurato. Forse la dottoressa Payne ha ragione io mi sono innamorato perdutamente di Cloe. Così tanto che penso non possa essere normale per quanto il mio cuore scoppia di gioia e di amore ogni volta che la vedo. Odio sentirla distante e odio discuterci, non posso più farne a meno.

"Adesso è passato, adesso ci sei tu" le afferro nuovamente il viso e con il pollice le accarezzo le labbra, socchiude gli occhi e abbassandomi la bacio cautamente.
"Cloe" interrompo brevemente il nostro contattato.
"Mmh" sento che sto per fare un casino, ma credo che non ci sia momento più giusto.
"Io ti amo"

I'm in love with my bossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora