Capitolo 1

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"Buongiorno e benvenuti allo Spencer Campbell Williams. Io sono Jessica Campbell, e loro sono i miei soci Louis Williams" indica l'uomo paffuto alla sua sinistra, che sfoggia un sorriso fiero, portando fuori il petto. "E Christian Spencer" indica l'uomo alla sua destra, il quale ci guarda con strafottenza e superiorità, squadrandoci dalla testa ai piedi.
"Da oggi inizierà una nuova fase della vostra vita, dove non sarà sempre tutto facile, e bisognerà dimostrare quanto valiate ogni singolo giorno. Non dovrete mai mostrare debolezza o cedimento, altrimenti verrete schiacciati come formiche. È vero, siete qui, ma non date mai questo posto per scontato. Siate tenaci."

Le parole di Jessica arrivano alle mie orecchie e al mio cervello forte e chiaro. E penso a tutti i sacrifici fatti per arrivare ad oggi, a questo giorno tanto atteso e allo stesso tempo tanto temuto. Mi guardo attorno e tutti sembrano pendere dalle sue labbra.

Siamo in venti, dieci ragazzi e dieci ragazze. Ci troviamo ognuno nel proprio abitacolo, muniti di computer e tre fascicoli portanti il nome dello studio, dove sicuramente ci saranno delle pratiche da svolgere.

"Salve a tutti, io sono Louis, e sono il vostro supervisore. Esigo il massimo da ognuno di voi, dovete dimostrarmi ogni giorno che questo posto è il vostro posto. Io e miei soci abbiamo assegnato ad ognuno di voi delle piccole cause, ma non per questo meno importanti, da svolgere. Avete settantadue ore di tempo. Buon lavoro." Detto ciò ci congedano, facendoci mettere subito a lavoro.

Tre ore dopo i miei occhi chiedono pietà dal computer e da tutti quei fogli, ho seriamente bisogno di un caffè.
"Kim" chiamo la mia migliore amica che è proprio affianco al mio abitacolo, ma non mi sente.
"Kim" la richiamo, ma continua a non sentirmi.
Allora non mi resta solo, che alzarmi, andarle dietro e gridarle in modo educato il suo nome per esteso.
"Kimberly Mar-" mi tappa immediatamente la bocca, trucidandomi con lo sguardo.
"Perché stai usando quel nome?" sbraita tenendo ancora la sua mano premuta tra le mie labbra. Che sposto bruscamente, prima di risponderle.
"Lo uso perché tu non senti neanche a cinque centimetri di distanza" le indico le nostre postazioni.
"Ricordami sempre perché sei la mia migliore amica?" alza gli occhi al cielo per poi spingermi leggermente "andiamo a prendere questo dannato caffè" dice infine, scuotendo la testa divertita.

Dopo la scarica di caffè e la pausa pranzo sono riuscita a fare gran parte del lavoro a me affidato e adesso mi ritrovo nell'ufficio del capo, Louis Williams, responsabile di noi associati.
Mi guardo attorno, questo ufficio è enorme, tutto è in perfetto ordine mobili in mogano, divano e poltrone di pelle. Vista mozzafiato su New York e un incessante profumo di gelsomino.

"Posso aiutarla?" chiede entrando nell'ufficio.
"Si, sono qui perché ho terminato gran parte della causa a me affidata mi servono solo delle firme per dei consensi"
"Mi faccia vedere, signorina?"
"Lively, Cloe Lively" gli passo il fascicolo, che guarda con occhi sgranati e con sorriso compiaciuto.
"Sta facendo un ottimo lavoro" sorrido
"Grazie"
"Mi dispiace, ma non sono io che posso firmare questo" afferma, ridandomi il fascicolo.
"Come mai?" chiedo confusa.
"Deve chiederlo a Christian Spencer, sono suoi clienti. Ma le conviene andare da lui domattina, per stasera vada a casa ha fatto abbastanza per oggi" accenno di si con la testa, gli porgo la mano che non tarda a stringere e ed esco dal suo ufficio.

I'm in love with my bossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora