Capitolo 62

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Christian's pov

Correre al mattino presto credo sia l'anti-stress migliore al mondo e correre con mio fratello quando è possibile lo è ancora di più. Respirare aria pura e pulita della campagna e non della città, poter parlare di tutto mettendo in pausa la mente. Mi piacerebbe farlo spesso con Adam, ma lui odia la cotta troppo caotica per viverci, al contrario io sebbene ogni tanto staccare la spina dalla routine mi faccia sentire vivo amo la città e il suo caos è stata il mio canotto di salvataggio per tanti anni, è per te di me. New York è questa o la amo o la odi non ci sono vie di mezzo.
"A che stai pensando?" interrompe il flusso dei miei pensieri, mio fratello.
"Che vorrei poter passare del tempo con te più di qualche volta" gli lancio un'occhiata fugace.
"Già, sarebbe bello, poter passare più tempo insieme. Chissà forse una volta che tu e mamma metterete in chiaro le cose tra di voi magari potremmo vederci tutti di più."
"Chissà.." è tutto quello che riesco a dire. In realtà non c'è molto da aggiungere, tutto è un grande punto interrogativo. Non so come si metteranno le cose, che tipo di conversazione intavoleremo e se potremmo trovare dei punti di incontro per venire incontro l'uno verso l'altra.
"Sai già cosa le dirai?" rido.
"Fratellino ho immaginato l'incontro con nostra madre per anni e credimi la reazione di ieri sera è stata tutta l'opposto. Per cui credo che saprò cosa dire una volta faccia a faccia con lei." scuote la testa.
"Promettimi di non perdere la pazienza" mi punta un dito contro ed io alzo gli occhi al cielo.
"Non posso"

Uscito dalla doccia guardo il mio riflesso allo specchio, pensavo di essere ridotto peggio. Per uno che dopo diversi anni ha rincontrato la madre sembro piuttosto rilassato. Sembro però, perché per quanto io voglia reprimerlo dentro di me c'è una battaglia di domande e pensieri che si intrecciano creando uno scompiglio assurdo.
Non ho paura di ciò che mi dirà, voglio solo sapere perché sia sparita dalla mia vita e perché sia rimasta in quella di Adam, non che io sia geloso di mio fratello perché è ridicolo, ma non posso negare che sia effettivamente strana questa sua scelta.
Cosa l'ha spinta a non parlarmi più?
Nel frattempo che i miei pensieri continuano a tormentarmi, mi ritrovo in camera dove trovo il mio angelo al centro del letto in posizione fetale che sta ancora dormendo, normale visto che sia sabato e che siano le nove. La guardo e certe volte ancora non metabolizzo che sia la mia fidanzata, che condivide tutta la sua vita con me. Lei così buona e genuina ed io come la città in cui vivo sono un caos o almeno in parte prima che lei contribuisse ad abbattere gran parte dei miei muri, ha spazzato con la sua cura la sua pazienza e il suo amore gli attacchi di panico, quel senso continuo di oppressione che non mi faceva essere felice che mi impediva di vivere la vita ogni giorno, che mi faceva odiare tutto il mondo solo perché una sola persona mi aveva abbandonato.
È vero una madre per un figlio non è una qualunque persona, ma non per questo tutto il resto vuole il tuo male.. ho avuto la fortuna di incontrare gente disposta a darmi tanto amore e tanta stima e rispetto. Mio padre che mi è sempre stato accanto, Mary che è stata la madre che non ho avuto e che mi ha amato e mi ama tuttora come fossi davvero figlio suo e io un po' anzi molto più di un po' mi ci sento suo figlio, Donna mia fedele amica, Jessica mentore assoluto, Louis odi et amo.. e Cloe.
CLOE!! Niente d'aggiungere.

Mi sdraio al suo fianco cercando di non svegliarla, ma non appena il calore del mio corpo si fonde con il suo, i suoi grandi occhi marroni si aprono seguiti da un piccolo sorriso assonnato. Si avvicina di più a me per quanto possibile, e strofina il suo naso nell'incavo del mio collo lasciandoci poi un piccolo bacio.
"Tutto okay?" chiede con voce impastata dal sonno.
"Mmmmh, sto bene."
"Vuoi stare un po' qui in silenzio, solo noi tre?" annuisco, beandomi della sensazione di pace che mi avvolge ogni qualvolta io sia con lei.

Il resto della giornata è trascorso tranquillamente, siamo stati in giro per il paese, abbiamo riso tanto e nessuno con mio grande piacere ha aperto l'argomento 'mamma'. Ma adesso c'è poco da fare non posso più scappare, sono le 7:59 e io sono davanti al locale in cui dovrei incontrarla, vorrei che Cloe fosse con me, anche solo per stringermi la mano. Adesso non posso più tornare indietro, ho aspettato tanto anche troppo direi, chissà cosa mi direbbe di fare la dottoressa Payne?
Evitando di perder tempo entro nel confortevole locale e molto elegante, è pieno di gente, dò un'occhiata ai tavoli per scorgere i capelli biondo cenere di mia madre e non appena la individuo, anche lei si accorge di me e alza la mano invitandomi a raggiungerle.
'Dai Christian puoi farcela'

"Ciao"
"Ciao Christian, benvenuto" dice impacciata e leggermente agitata, cerca di mascherarlo ma non gli riesce molto bene.
"Grazie" mi accomodo di fronte a lei.
"Come stai?" agitato.
"Bene, tu come stai?" rispondo in realtà.
"In realtà non so dirti cosa sto provando adesso" scrolla le spalle, prendendo poi un sorso di vino.
Non dico nulla aspetto sia lei a parlare. E come se mi leggesse nel pensiero lo fa.
"Christian, non voglio girarci intorno, abbiamo già sprecato tanto di quel tempo che perderne ancora sarebbe ridicolo. Io ho sbagliato tanto nei tuoi confronti, ma mi sono ritrovata con le spalle al muro. Temevo che tu mi odiassi per quello che avevo fatto a tuo padre e non avresti mai più voluto vedermi." un risolino mi sfugge e non riesco a trattenerlo, mi guarda stranita.
"Io sono tuo figlio come avrei potuto odiarti? Non mi sono mai piaciute le bugie e da te non me lo sarei mai aspettato, ma il rapporto tuo e di papà non c'entrava con il nostro. Lui non ci hai mai e poi mai parlato male di te come madre, anzi. Per Adam ci sei stata nonostante tutto per me no, cosa ti ho fatto?" la mia voce risulta rotta, troppe emozioni mi stanno coinvolgendo.
"Lui era più piccolo, aveva più bisogno di me. Tu eri più legato a tuo padre" sta scherzando?
"Ti ascolti quando parli?" è così che vuole ricucire il nostro rapporto? Perché così non andiamo da nessuna parte.
"Si, altrimenti mi avresti cercata" dice dura.
"Mamma" il mio tono di voce è piuttosto alto, la gente si volta verso di noi quindi cerco di placarmi, scusandomi prima "sei tu il genitori, come puoi abbandonare tuo figlio solo perché ha scoperto che avevi tradito suo padre? Si, io e papà abbiamo sempre avuto una maggior impresa ma ho sempre avuto bisogno di te, ma ciò non significa che abbia una preferenza. E poi ti ho scritto tante lettere, ti ho chiamata più volte. Sai come sono stati in questi anni? No! Sai cosa la tua assenza mi abbia causato? No."
"Ma adesso sono qui"
"Adesso sei qui? Bene, ma non è questo che mi aspettavo mi dicessi, dopo tutti questi anni." sono sconvolto mi alzo.
"Dove stai andando?" chiede allarmata.
"Lontano da qui, ho bisogno di star solo" detto ciò esco da quel posto, amareggiato e arrabbiato.

I'm in love with my bossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora