"Cloe, eccolo qui, ecco il tuo bambino" dice Camila, la mia ginecologa, bloccando l'immagine sullo schermo e indicando un piccolo un puntino. Sbatto gli occhi più volte per capire se questo sia un sogno o la realtà, ma subito dopo la mano di Kim stringe la mia.
"Il tuo bambino" ripete Kim, e subito dopo cominciamo a sentire un cuore battere. Il fiato mi si mozza in gola, stringo ancora di più la mano della mia migliore amica che ha gli occhi pieni di lacrime. Quel puntino è il mio bambino, mio e di Christian.. noi saremo genitori.
Il mio cuore batte forte, e anche i miei occhi si riempiono di lacrime."Allora, non preoccuparti di nulla okay? Domattina vieni qui a stomaco vuoto che faremo tutti gli esami di routine per accertarci che sia tu che il bambino stiate bene e dopodiché insieme alla collega nutrizionista ti faremo un'alimentazione sana che vi dia forza, inoltre ti prescriverò anche degli integratori" non riesco a dire nulla, mi limito ad ascoltare.
"Camila, fai bene.. perché non mangia affatto questa ragazza" dice in tono di rimprovero la mia migliore amica, guadagnandosi un'occhiataccia.
"Cloe? Devi nutrirti bene sempre, adesso che sei incinta devi fare ancora più attenzione" mi punta un dito contro. Devo ricordarmi di non portare più Kim con me, per qualsiasi cosa. "Non devi stressarti, né fare nulla di faticoso perché potresti mettere a repentaglio la vita del bambino" istintivamente poggio le mani sul mio ventre, come se volessi difendere questo piccolo esagerino che sta crescendo dentro di me. Non permetterò a niente e nessuno di fargli del male a nessuno.
"Va bene, potrò comunque allenarmi?" chiedo, non riesco a vedermi su un divano a non fare nulla, posso evitare i tacchi e gli sforzi, mi prenderò cura del bambino mangiando bene e farò del mio meglio, ma magari un pò di yoga o ...
"Si certo, farà bene a te e al bambino pure, ti consiglio di fare pilates" mi anticipa Camila prima che io possa finire.
"Okay, allora grazie di tutto, ci vediamo domani" mi alzo seguita da Kim, salutiamo Camila e usciamo dall'ufficio insieme alla mia cartellina con le immagini dell'ecografia."Quando lo dirai ai tuoi?" domanda Donna, sedendosi al mio fianco.
"Credi la priorità sia dirlo ai miei? Ti ricordo che il tuo migliore amico nonché padre del bambino non ne sa ancora nulla" dopo la visita, le immagini continuano a ripetersi nella mia testa e il suono del suo piccolissimo cuoricino 'il tuo bambino' solo il pensiero mi fa venire il batticuore. Sarò una madre, un piccolo essere dipenderà completamente da me... sono pronta? Credo proprio di no, ma ho abbastanza tempo per esserlo. E per quanto riguarda Christian, glielo dirò... devo solo trovare il momento giusto e il modo giusto. Questo mi mette in ansia, ma andrà bene, non può essere altrimenti.
"Sei strana forte" aggiunge Kim.
"Ti voglio bene anche io" dico sarcastica dedicandole un bel dito medio.
"Non è normale che tu condivida queste prima con noi e non sai nemmeno quando lo dirai al tuo fidanzato e padre del bambino" si spiega ovvia, e non posso darle torto, ma lui è così impegnato ha così tanti pensieri e questioni di cuoi occuparsi. Io sto bene, farò tutti i controlli, sistemerò ogni cosa e non appena lui sarà più rilassato glielo dirò. "Ti comunico che poi sarà evidente per cui non potrai più tenerlo per te" mi fa notare.
"Domani andrò da sola, non so nemmeno perché io continui a portarti sempre con me e ad esserti amica"
"Senza di me avresti continuato ad ignorare il tuo ritardo troppo presa dal lavoro, la palestra e qualsiasi altra cosa, fino a ritrovarti con il pancione" mi deride, facendoci ridere.
"E poi potevi scrivere un lineò 'NON SAPEVO DI ESSERE INCINTA' " continua Donna, smettendo di ridere subito dopo."Eccoti finalmente" spalanco gli occhi, e capisco del cambiamento di espressione di Donna. "Ti ho cercata per tutto il giorno, si può sapere dove sei stata?" mi agito sul posto, le mie amiche si dileguano in nonnulla.
"Ehi" grande introduzione Cloe, vuoi farlo arrabbiare ancora di più?
"Io ti cerco da tutto il giorno, non ti trovo da nessuna parte, non rispondi alle chiamate né ai messaggi mi hai davanti a te e quello che sai dire è 'ehi' " è parecchio nervoso, quindi devo cercare di toccare i tasti giusti.
"Scusa" mi avvicino cautamente "Sono stata impegnata, ho dovuto sistemare fascicoli, gestire questioni lasciate in sospeso e poi sono andata a pranzo con Kim e subito siamo andate a iscriverci a pilates. Siamo ritornate qui e Louis ci ha dato in mano un caso da portare domattina e abbiamo appena finito." cerco di leggere qualcosa dai suoi occhi, ad accezione della visita che ho ovviamente omesso per il resto ho raccontato la verità.
"Ma tu lavori per me" okay sta cominciando ad ammorbidirsi, brava Cloe. "E poi sei la mia ragazza, e anche io, soprattutto ho bisogno delle tue attenzioni"
"Ma io ci sono sempre per te, soprattutto la sera quando torniamo a casa siamo nella nostra piccola bolla" mi avvicino ancora di più accarezzando le sue braccia rilassando fino al suo collo, lo sento rilassarsi sotto al mio tocco. "So che sei stanco, che da quando siamo tornati sei stato completamente impegnato ogni ora di ogni giorno, senza pause eccetto il sabato e la domenica. Ma tu pensa che tra qualche giorno saremo a Parigi, da soli, senza nessuna preoccupazione. Lontano da tutti, anche se solo per un breve periodo" lo faccio abbassare per rendermi più facile baciargli la punta del naso, le due guance, la fronte, il mento e tre piccoli baci d'amore sulle labbra..
"Mmmh" geme "Come farei se non ti avessi con me, sei la mia fonte di salvezza e di pace" sorrido sulla sua bocca.
"Ma mi hai con te, per cui il problema non si pone" lo abbraccio, e mi appoggio sul suo petto, credo che per ogni donna innamorata le braccia del proprio uomo siano il posto più bello del mondo, dove la tensione scompare e c'è solo pace. "Ora che ne dici se chiamo Mary e le dico che ceniamo da loro?"
"Dico che ti amo"
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I'm in love with my boss
RomansaQuando Cloe Lively intraprende la strada del lavoro, non si aspetta minimamente tutto quello che dovrà affrontare. Tra l'invidia dei suoi colleghi e delle sue colleghe, le richieste dei suoi superiori e in modo particolare di LUI! Christian Spenser...