Capitolo 7

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"Quindi ti ha lasciata tutto il tempo da sola?" e finalmente anche questa volta la mia migliore amica è rimasta senza parole. Fortunatamente la prima settimana di lavoro è terminata, quindi per scaricare le tensioni e rilassarci dopo la nostra ora di yoga giornaliera siamo venute a fare manicure e pedicure.
"Già, l'unica cosa buona da lui fatta è stata lasciare a me il suo autista" Frank è davvero adorabile e gentile che non capisco come possa lavorare con un tizio odioso come lui.
"Ma almeno ti ha scritto oppure ti ha chiamata?" Kim cerca sempre il lato buono delle persone o delle cose, ma purtroppo questo essere è solo un dispotico.
"No, è sparito, di conseguenza ho dovuto far tutto io" sento una sensazione di fastidio allo stomaco se potessi lo ucciderei adesso, si chiama sfruttamento questo. "Possiamo non parlare di lui almeno per oggi?" chiedo subito dopo, pregando Kim con gli occhi, e lei comprensiva annuisce.

Una volta uscite dall'estetista, abbiamo deciso di andare a mangiare qualcosa fuori, per poi dopo fare un giro per i negozi.
"Due Caesar Salad senza salse né fritti e una bottiglia d'acqua naturale" dico al cameriere chiudendo i menù e porgergli.
"Si possono avere due bicchieri con qualche cubetto di ghiaccio e una fetta di limone?" aggiunge Kim.
"Certo, arrivano subito" dice gentilmente il cameriere.
"Grazie" rispondiamo all'unisco.

"Allora stasera cosa vorresti fare?" mi chiede riportando l'attenzione su di me.
"Vorrei ubriacarmi" alzo le spalle e dico con tutta la sincerità di questo, la mia amica mi guarda complice capendo già le mie intenzioni.
"Al solito posto con i soliti?" è così euforica nel domandarlo. E io in tutta risposta annuisco divertita. "Perfetto mando un messaggio sul gruppo"

Il pomeriggio è trascorso in tranquillità abbiamo riso, parlato, comprato vestiti e scarpe, abbiamo bevuto caffè e adesso ci siamo separate per prepararci prima della serata.
Una volta in casa, vado in camera per togliermi le scarpe e le calza, amo camminare a piedi scalzi, per poi scendere e sistemare un pò il materiale di lavoro.
Devo ammettere che per quanto inizialmente fossi stata irritata del fatto di essere rimasta completamente sola, una volta preso coraggio, mi sono divertita... ho conosciuto gente, ho mangiato, bevuto, ed ho ottenuto anche più materiale di quanto pensassi.

Un'ora dopo, tolgo gli occhiali da lettura lasciandoli sul divano insieme al pc, vado in bagno per fare una bellissima doccia super rilassante. Apro il rubinetto per far riscaldare l'acqua, e nel frattempo che sia pronta mi denudo e poi sciolgo la coda che avevo fatto.
Non appena il fumo comincia a salire entro, e mi godo a pieno quella strepitosa sensazione di beatitudine e tranquillità. Chiudo gli occhi e sento i muscoli rilassarsi completamente...

"SCENDI!" minaccia mio fratello Noah al citofono, conoscendolo mi lascerebbe per davvero qui se non dovessi scendere al più presto. Infilo le décolleté, spruzzo un pò di profumo, prendo borsa e giacca ed esco. Corro come una pazza rischiando di cadere e rompermi qualcosa. Ma fortunatamente arrivo in tempo e mi infilo in macchina come un razzo.
"Sono qui!" ansimo tra una parola e un'altra.
"Stavo per lasciarti qui" mi trucida con lo sguardo voltandosi, e gli faccio la linguaccia. Non so i fratelli maggiori degli altri ma il mio è sempre stato un rompipalle.

Una volta arrivati al locale, ci fanno accomodare al tavolo dove già ci sono gli altri nostri amici.

"Scusate vado un attimo in bagno" mi alzo un pò troppo energicamente dal mio posto a causa dell'alcol e cerco di fare il più veloce possibile perché devo fare una pipì assurda.

Dopo aver felicemente svuotato la mia vescica, lavo le mani, dò un'occhiata al mio aspetto che non è male devo dire, e mi avvio verso la porta per ritornare dagli altri. Ma uscendo sbatto contro qualcosa, perdendo l'equilibrio, e mentalmente mi maledico per l'estrema figuraccia che farò.
Ma due braccia mi impediscono di cadere, alzo lo sguardo e rimango scioccata.
"Signor Spencer?" domando rimanendo attaccata al suo petto, venendo colpita dal suo profumo che insinua prepotente nelle mie narici, facendo stordire ancora di più.
"Lei?" chiede sorpreso tanto quanto me, continuiamo a rimanere così, occhi negli occhi e io completamente avvolta dalle sue braccia.
Sto per chiedergli cosa ci faccia qui, ma una voce ci fa voltare.
"Christian"

I'm in love with my bossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora