Christian's pov
"Christian avrei bisogno di parlarti" dice Louis entrando nel mio ufficio, così interrompo ciò che stavo facendo, per dare a lui la mia attenzione.
"Dimmi pure" gli faccio cenno di accomodarsi.
"Prenderò Cloe con me per qualche giorno, e a te cederò Kim, ho bisogno di lei per questo nuovo cliente" NO. Assolutamente no, rigorosamente no. Lei è la mia associata, lei lavora per me. Lei non può lavorare per qualcun altro. Ma non posso esplodere in malo modo con il mio socio.
"Beh" tossisco "non è possibile" sorrisetto da non si discute.
"Ma la mia non era una richiesta, sono semplicemente venuto qui ad avvisarti. La tua risposta era prevedibile, ma sono socio anche io e se dovessi aver bisogno di Cloe io mi prendo Cloe" stronzo, nessuno può prendere ciò che mio.
"Se conoscevi la mia reazione perché l'hai ugualmente presa?" domando, serrando i pugni e con voce che non nasconde assolutamente la rabbia e il nervoso che sto provando in questo momento. La mattinata era pure cominciata bene.
"Perché come ho detto avevo bisogno di lei. Adesso però non ho più tempo, abbiamo un volo da prendere" mi alzo di scatto, con questa forte pressione alla bocca dello stomaco, la riconosco è un sentimento a me non nuovo.
"Abbiamo?" faccio finta di non aver capito bene, non riesco a capire come lei possa tradirmi così. Dopo quello, che è successo tra di noi.
"Si, io e Cloe staremo fuori per il weekend" col cavolo, aspetto solo che esca dal mio ufficio per poi andare da Cloe. Mi ascolterà eccome.."Dove è?" chiedo alla sua amica.
"Buongiorno, credo che sia andata a fare pausa caffè" indica verso la cucina, e con un cenno della testa silenziosamente la ringrazio.Si non sono il massimo né a ringraziare né a scusarmi.
Mi dirigo verso la cucina del personale dove la trovo intenta a parlare un ragazzo e una ragazza. E lì davanti a me e sento il mio cuore battere così forte che temo che anche gli altri possano sentirlo. Mi incanto a guardarla ridere, dovrebbero essere illegale.
Decido di avvicinarmi e questo mi metta un pò in agitazione, in realtà ogni volta che è nei paraggi i miei sono in allerta. E questa cosa un po' mi spaventa, non è possibile che una ragazza sia stata in grado di fare tutto ciò in così poco tempo.
"Scusate il disturbo" si accorgono della mia presenza, e i due ragazzi spalancano gli occhi come scioccati della mia presenza in questo posto, lei invece non si volta, ma mi accorgo che il suo corpo non è più rilassato come prima "avrei bisogno di parlare con la Signorina Lively" detto ciò la guardano e ed escono chiudendo anche la porta, e questa cosa un po' mi dispiace, non pensavo di mettere tanto timore ai dipendenti, dovrò chiedere a Donna per averne maggiore certezza.
"Cosa ci fai qui?" mi domanda andandosi a sedere sullo sgabello, mentre mi guarda mordendosi il labbro e sento dentro me la voglia di prenderla e sbatterla al muro e farla mia come se non ci fosse un domani.
"Ho bisogno di parlare" deglutisco, avvicinandomi.
"Di cosa?" si sistema sullo sgabello un pò irrequieta. E più mi avvicino più il suo sguardo slitta da destra verso sinistra.
"Tu non parti" pensavo fosse stato più difficile dirlo. Quasi non sputa tutto il caffè sul mio completo.
"CHE COSA?" urla incredula.
"Hai capito bene" alzo gli occhi al cielo.
"E per quale motivo non dovrei?" Scende furiosa dallo sgabello, guardandomi minacciosa, mi viene da ridere. È così piccola.
"Perché io non sono d'accordo" spiego tranquillo, facendo girare la mano in aria.
"Stai scherzando?" la mia faccia dice il contrario e sbuffa forte "Anche Louis è un mio superiore e se ha bisogno del mio aiuto io devo aiutarlo, e poi è una grande opportunità per me è per la mia carriera." l'ho fatta incazzare, e mi dispiace, ma non posso permetterle di andare con lui."Ti darò un caso importante, e ti farò conoscere da più persone possibile, scriveranno tutto di te"
"Tu non capisci" scuote la testa.
"Cloe sono venuto in pace, non andare con lui, sono io il tuo capo, tu sei la mia associata" mi guarda e se potesse uccidermi lo farebbe senza pensarci due volte.
"Ho fatto domanda qui perché sapevo che andando a lavorare per mio padre e il padre di Kim le cose sarebbero state un pò più facili. Invece qui non sono la figlia di, qui sono Cloe e sono un neo avvocato che studia e svolge cause e sono stata associata a te, e ne sono felice sei uno dei migliori avvocati in circolazione. Ma non puoi arrivare e decidere di far andare le cose a tuo piacimento non funziona così." non so che dire, sono in silenzio, fermo immobile nella stessa posizione da più minuti. E vorrei chiederle di restare perché solo il pensiero che lei possa essere con un altro uomo mi manda in bestia, voglio essere solo io a poter assaporare le sue labbra. Ma non faccio nulla, la mia testa grida di abbracciarla il mio corpo non risponde agli impulsi. Nada de nada."E la cosa che mi dispiace è che tu sottovaluti ogni minima cosa che mi riguarda pensi solo a te stesso, e non a quello che gli altri potrebbero volere" sorride amaramente ed è come uno schiaffo a pieno volto.
"Ma noi.." è il massimo che riesco a dire.
"Noi cosa? Ci siamo baciati? Si è vero, ma non succederà mai più, tra me e te non può esserci nulla, non finché lavoriamo sotto lo stesso tetto" cerca di resistere, ma la sua voce è ormai rotta dalle lacrime, le afferro la mano ma lei si si scansa, lasciandomi lì.Ancora da solo, ancora senza parole..
Mi dispiace Cloe, vorrei fare e dire di più, ma c'è qualcosa dentro di me che mi fa ancora avere paura. Paura di soffrire, paura di rimanerci deluso, paura di essere messo da parte.
E fa così male il pensiero, e il mio corpo preferisce rimanere impassibile.
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I'm in love with my boss
RomanceQuando Cloe Lively intraprende la strada del lavoro, non si aspetta minimamente tutto quello che dovrà affrontare. Tra l'invidia dei suoi colleghi e delle sue colleghe, le richieste dei suoi superiori e in modo particolare di LUI! Christian Spenser...