"Hey" mi accoglie sorpresa Kim dalla quantità di roba che le ho portato.
"Dammi un attimo che poso tutto e ti abbraccio" rispondo intenda a non far cadere nulla per terra cercando di arrivare presto all'isola della cucina.
"Per chi sono tutte queste cose?" chiede raggiungendomi.
"Per te ovviamente, sei tu quella che si è ammalata ad Aspen per il ringraziamento, non io" dico prendendola in giro. Dopo essere riuscita a poggiare le varie buste, abbraccio la mia amica.
"Mi sei mancata" aggiungo, staccandomi per sistemare le varie cose comprate.
"Anche tu, simpaticona. Ma potrei sapere cosa hai portato?"
"Allora, in queste buste" le indico "C'è tutto ciò che serve per fare il brodo di carne, ho preso anche la pastina da aggiungere" sorridi compiaciuta "In queste altre invece c'è tutto l'occorrente per darti una sistemata" spiego.
"Darmi una sistemata?"
"Le tue condizioni non sono fantastiche, e prima che George torni vorrei che tu ti tenga quantomeno presentabile. Quindi ho preso maschera ristrutturante per capelli, varie cose per farti una strepitosa pulizia del viso, e dei saponi fantastici per un bagno caldo che ti aiuterà molto, soprattutto a far scivolare per un paio d'ore la pesantezza che hai in testa" mi guarda come fossi una pazza, e in realtà non posso darle torto. Ma mi piace prendermi cura delle persone a me care, in modo particolare quando hanno la febbre.
"Ah dimenticavo" prendo la borsa uscendo poi dei documenti per lei "Questi ti terranno occupata quando ti annoierai a non far nulla tutto l'intero giorno"
"Questi ci volevano proprio""Okay dai mettiamoci a lavoro, prima cominciamo prima finiamo" detto ciò mi dirigo nella sua camera e prendo una tovaglia da sistemarle sulle spalle per evitare che si sporchi e un pettine per stendere meglio la maschera.
"Eccomi!" dopo aver prese e sistemato tutto, mi infilo i guanti e la faccio accomodare in una sedia per poter iniziare.
"Non torturarmi" piagnucola lei.
"Mi ringrazierai una volta sistemata" le dò un bacio in testa."Raccontami, come è andata la cena?" sapevo che non avrebbe perso occasione per sapere ogni cosa, rido scuotendo la testa.
"Bene" mi limito a dire, sapendo che questo la innervosirà.
"Cloe daiii, parla, altrimenti mi sottraggo alle tue torture" minaccia, e per ripicca le pettino i capelli in modo più brusco facendola urlare. "Ma sei scema?"
"Non minacciarmi, sai bene che ti racconto sempre tutto"
"Allora fallo!" ordina."La cena è andata bene, mi sono davvero superata ho seguito passo passo tutte le ricette di Gloria e sono stata veramente brava. Tutti mi hanno elogiata per ogni dettaglio curato, per il cibo e per aver deciso di fare la cena.." è stato bello vedere come in poco tempo ognuno ha legato con qualcun altro, tutti erano felici o meglio in quel momento lo sembravano. Niente lavoro, niente dissidi, niente invidie, niente male lingue... solo chiacchiere, risate e vecchi ricordi sereni.
"Abbia riso, abbiamo scherzato, nessun imbarazzo, niente di niente era come se tutti ci conoscessimo da tanto. Si è parlato di tutto eccetto che di lavoro" il che è estrano ma piacevoli in giornate come questa."E Christian?" lui è stato il mio interrogativo per tutto il tempo.
"Christian si è divertito..." era come se per metà fosse con noi e per metà fosse completamente da un'altra parte, e credo proprio di sapere dove.
"Però?"mi incita a continuare.
"Però la sua testa era completamente da un'altra parte, Kim lui non ha smesso di pensare a sua madre neppure un secondo io ne sono certa."
"Ne sei sicura?"
"Ho imparato a conoscerlo, capisco quando qualcosa non va, era felice di esseri lì con noi, ma andiamo è normale che lui l'avrebbe voluta vedere seduta insieme a tutti gli altri. È sua madre, è naturale" non può evitarlo così a lungo, la notte non appena mi sveglio per andare in bagno o per andare a bere lo trovo a urlare e a dimenarsi nel letto. Ma non lo sveglio, cerco di stringerlo più possibile, cerco di fargli sentire la mia vicinanza.
"Cosa hai intenzione di fare al riguardo?" non rispondo subito, finisco di stenderle la maschera in tutti i capelli, li pettino per bene e infine li sistemo con un mollettone."Volevo andare a parlare con la sua psicologa" sputo senza giri di parole. Kim spalanca gli occhi incredula.
"Ma sei impazzita? Questo non puoi farlo, anche se state insieme lei non ti dirà comunque nulla, è vincolata dal segreto professionale. Cambia idea per favore, non so per esempio potresti parlare con Adam, suo fratello."
"E dirgli cosa?"
"Perché alla sua psicologa cosa avresti da dirle?" già cosa potrei dirle? Per favore convinca Christian a cercare sua madre e a perdonarla? Che senso ha? Deve essere lui a capirlo, deve essere lui ad ammettere quanto lei gli manca, e di quanto lui abbia bisogno di un suo abbraccio, così forte da mettere a posto ogni cosa. Dovrebbe semplicemente mettere da parte il suo orgoglio e agire con il cuore. Che senso ha continuare a soffrire così tanto e non fare nulla per mettere fine a questa irrequietezza?"Hai ragione non ha senso. È solo che vederlo così mi spezza, non ce la faccio credimi, non appena lo lascio qualche minuto da solo a letto comincia ad avere incubi, a scalciare, urlare mamma e non fa niente per sistemare le cose" mi incupisco al solo pensarci lo amo così tanto che vorrei che fosse sempre felice, vorrei che tutte le ferite che porta dentro potessero rimarginarsi non solo in mia presenza ma sempre, al di là di tutto e tutti, al di là di ogni cosa.
"Capisco che tu vuoi aiutarlo a tutti i costi ma non così. Dagli tempo."
"Okay" Kim ha ragione, non posso continuare ad intromettermi in questo modo nella sua vita, è un suo ostacolo e deve essere lui e soltanto lui a superarlo. Ce la farà.Uffa, uffa, uffaaaaaaa!
"Dai continuiamo con il restauro, andrà bene" afferra la mia mano, incoraggiandomi a riprendermi.
"Va bene, andiamo"
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I'm in love with my boss
RomanceQuando Cloe Lively intraprende la strada del lavoro, non si aspetta minimamente tutto quello che dovrà affrontare. Tra l'invidia dei suoi colleghi e delle sue colleghe, le richieste dei suoi superiori e in modo particolare di LUI! Christian Spenser...