Capitolo 28

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Christian's pov

Non sono mai stato così felice di essere qui seduto come oggi, sento la necessità di raccontare ogni cosa alla dottoressa Payne, sento il bisogno di far vedere come una ragazza così pura e buona abbia potuto incastrarsi con il disastro che sono, cominciando pian piano a spazzare il nero che pervade i miei pensieri dando spazio a colori accesi e pieni di gioia proprio come lei.
Lei che non smette di farmi domande, per evitare che io nasconda ciò che penso e ciò che sento, lei che mi spinge a scacciare via il nervoso e l'impulsività che mi contraddistingue facendo vincere l'ottimismo guardando sempre il lato positivo di ogni cosa.
Lei che mi regala sorrisi, lei che mi trasmette tranquillità e pace.

"Allora Christian come è andata la tua settimana?" inizia la dottoressa prendendo in mano il suo immancabile taccuino.
"Bene molto bene, devo dire che è trascorsa molto velocemente e non mi sentivo così felice e sereno da non so più quanto tempo ormai" ammetto entusiasta.
"E cosa dobbiamo questo miglioramento o meglio a chi?" ha già capito, devo dire che inizialmente non credevo che un percorso terapeuta potesse aiutarmi in qualche modo a combattere i miei demoni e a convivere con le mie ansie e le mie paranoie. Ma la dottoressa Payne è stata una benedizione per me, mi ha seguito passo dopo passo, mi ha pure dato il suo numero privato per chiamarla nel caso in cui fossi in preda ad un attacco di panico a qualsiasi ora del giorno e della notte.
"So che lo sa, ma se vuole lo dico ad alta voce?"
"Assolutamente" sorride.
"Grazie a Cloe" il solo pronunciare il suo nome mi fa battere il cuore all'impazzata, e un sorriso spontaneo si vieni a creare sulle mie labbra "Le cose tra me e lei sono molto migliorate dall'ultima volta. Ci siamo avvicinati parecchio.."
"Quanto esattamente?" mi guarda curiosa.
"Siamo stati a letto insieme praticamente ogni giorno per otto giorni, ma non è solo quello" gesticolo per evitare fraintendimenti "è stato molto di più, a lavoro nascondiamo il tutto comportandoci come sempre, la sera invece ci ritroviamo da me o da lei. Ceniamo insieme, guardiamo film insieme, guardiamo le partite di basket, parliamo di qualsiasi cosa.. insomma ci stiamo andando con molto calma." anche se io non ho raccontato molto di me, non ho toccato il tasto più dolente quello che mi tortura da anni ormai, quello che mi ha reso cinico e insicuro. Mia madre, anzi la donna che mi ha messo al mondo continua ad essere un tabù in questa conoscenza, temo che se le raccontassi tutto ciò penserebbe che io sia una cattiva persona prima per aver mentito a mio padre, poi per aver distrutto la mia famiglia sputando fuori ogni cosa.
"Ma..? C'è qualcosa che ti turba?" mi domanda, prendendo poi un sorse di caffè.
"Non le ho raccontato di mia madre" e il famoso groppo in gola in un attimo riaffiora, questa è una ferita troppo grande per poter essere cucita.
"Ti vergogni?"
"Si, non voglio farla scappare da me per un errore commesso tanti anni fa" abbasso il capo, stringendo i pugni.. non voglio perderla per una storia così schifosa, che si rappresenta un tassello molto importante per me ma non posso rovinare quello che stiamo costruendo per una persona che ha abbandonato i suoi figli e non si è mai più guardata indietro.
"Ascolta, noi due sappiamo bene quanto sia difficile per te parlare di tua madre, ma se vuoi davvero continuare a far crescere quello a cui state dando vita non puoi tralasciare un dettaglio così fondamentale del tuo passato." e non posso che darle ragione, ma la mia ansia riesce sempre a prevalere sulla ragione. "Se lei tiene a te, non andrà da nessuna parte, anzi tutto il contrario si siederà al tuo fianco afferrerà la tua mano e ti aiuterà a strappare questa pagina dolorosa."

"Io sono stato così bene con lei in questi giorni tanto da non litigare e deridere Louis neppure per un secondo. Niente battutine sui dentoni o sulle cravatte, l'ho addirittura abbracciato" e questo è un evento eccezionale, perché ci vogliamo un gran bene da quando ci conosciamo non abbiamo fatto altro che stuzzicarci e sfidarci, spingendoci a dare sempre il meglio. Quando lavoriamo divisi siamo forti, ma quando lavoriamo insieme non c'è partita, siamo un muro troppo alto da scavalcare.
"Questo è un bene" dice divertita.
"Già. Sa, dovrebbe conoscerla le piacerebbe di sicuro"
"Vedremo.. me la descriva" e in un lampo, il suo viso è davanti ai miei occhi, così lucente e perfetto. Così perfetto da sembrare surreale, il profumo della sua palle e dei suoi capelli, le sue labbra così morbide e invitanti, il modo in cui pronuncia il mio nome pervasa dal desiderio e dall'eccitazione massima in preda ad un orgasmo. I suoi occhi furbi, e i suoi modi così principeschi.
"È bella, molto bella. Con quel poco di trucco che si mette o senza, quando mangia e quando dorme. È strepitosa, così premurosa e soprattutto in questi giorni con lei stretta a me non ho avuto alcun incubo, sognavo solo le sue labbra e i suoi occhi." mi manca, vorrei che fosse con in ogni momento, adoro guardarla fare qualsiasi cosa.
"Questo è punto molto importante e interessante" scrive qualcosa, ma non riesco a vedere nulla da qui.
"Ha ragione. La sua presenza è come un calmante per me, lei crede che sia normale tutto questo?" dal primo giorno che l'ho vista tutto è cambiato, ha scatenato in me emozioni e stati d'animo contrastanti come la gelosia per chiunque le si avvicini o la paura di perderla, il desiderio continuo di lei dei suoi abbracci dei suoi baci, delle sue battute. È stato un uragano, continuando così credo che potrei innamorarmi di lei.
"Io penso che nella vita, questo succeda quando ci imbattiamo nell'amore vero. Quello inaspettato che si prende ogni cosa senza chiedere, arriva con il colpo di fulmine e si accresce con il desiderio di averne sempre di più."
"Quindi potrei innamorarmi?"
"Christian non voglio sembrare precipitosa ma secondo me, lei è già innamorato"

I'm in love with my bossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora