Capitolo 14

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Christian's pov

"Buongiorno capo" la mia associata dalla lingua biforcuta ma dalla bellezza disarmante entra nel mio ufficio due caffellatte con latte di riso e una spolverata di cacao amaro, senza aggiunta di zucchero.
"Buongiorno a te" ricambio il sorriso afferrando il bicchiere che mi porge e accomodandomi sul divano seguito da lei.
"Ho delle notizie per le.. te" si corregge arrossendo, e credo che non possa essere più bella. Così forte e tenace ma allo stesso tempo fragile come una piuma.
"Dimmi pure" mi metto comodo, sbottonando la giacca e prendo un sorso della mia bevanda.
"Allora ieri sono stata dall'avvocato della controparte, la signorina Scott, e il suo modo di fare non mi ha convinto molto" fa una smorfia.
"Si non ha un bel carattere" ammetto, facendola ridere, e credo di non aver mai visto niente di simile. Così pura, così vera, così limpida... non c'è male in lei. È proprio così, niente messe in scena, niente maschere da super donna. Sa cosa vuole, quando e come. Non ha paura di niente e lo dimostra.
"Così dopo aver radunato altri associati, abbiamo studiato ogni singola cosa che appartenesse all'azienda, al proprietario, al C.E.O e..." abbasso lo sguardo a... disagio e capisco subito per quale motivo, ha fatto anche delle ricerche su Abigail e sul suo conto ma non vorrebbe dirmelo perché non vuole rattristarmi. E questa cosa mi fa stranamente sorridere, nessuna prima d'ora si era preoccupata tanto per me.
"Puoi dirlo tranquillamente, Cloe" la rassicuro accarezzandole la mano, e la mia pelle a contatto con la sua sembra fare scintille. Entrambi ci scostiamo come se avessimo preso la scossa, rimando un pò in silenzio.

"E.. noi abbiamo fatto delle ricerche anche su Abigail" dice dopo qualche minuto, le faccio cenno di si con la testa, come a farle capire che va tutto bene.
"E avete scoperto qualcosa?"
"Ci sono delle cose che non quadrano, per cui ho chiesto ad una mia conoscenza di venire qui perché ho bisogno di qualche chiarimento" osserva il telefono, poi si porta il caffè alla labbra e inevitabilmente i miei occhi vanno a finire là, deglutisco con molta forza e cerco con tutto me stesso di controllarmi e far uscire dalla mia testa il pensiero di saltarle addosso ed essere io al posto di quel bicchiere.
"Va bene" è tutto quello che riesco a dire.
"Non appena avrò delle altre notizie verrò qui, a più tardi" si alza, prende le sue cose, lasciandomi lì sul divano con lo stomaco sottosopra e con un senso di vuoto, e non è la prima volta.

Dopo la visita mattutina del soggetto constante dei miei pensieri più sporchi ma anche tranquilli, sono stato impegnato con la ricerca di nuovi grossi clienti per lo studio.
Ma c'è stata una cosa che mi ha sorpreso oggi, il fatto che parlare di Abigail con Cloe stranamente non mi faccia nessun effetto. I ricordi non ritornano, il buco allo stomaco, le mani che tremano e i brividi non ci sono. È come se lei fosse il sole in mezzo alle nuvole, che spazza via il senso di grigiore nella vita di chi incontra. Ed è inspiegabile come una persona possa fare tutto ciò in così pochissimo tempo di conoscenza, che devo dire non sia iniziata neppure così bene.

"Non pensavo che entrare a fare parte dei trentenni ti avrebbe rimbecillito così tanto" e no, adesso no, Cloe ti prego spunta da questa porta anche tu.. anche per qualche stupido motivo ma compari qui. Ora.
"Cosa vuoi?" chiedo acido, reprimendo quasi un conato di vomito nel vederla, lei sorridendo si accomoda sulla sedia, facendomi alzare gli occhi al cielo per stringere la mascella dal nervoso.
"Tiene a bada la tua cagna" ribatte, con espressione che accetta repliche. Ma per quanto il suo viso e la sua presenza possa far rinascere in me tutta la sofferenza che ho dovuto sopportare in passato a causa sua ma anche a causa di mia madre, non è lei a spaventarmi. Se pensa di essere stronza io lo sono il quadruplo e se pensa che lei possa essere anche in minima parte un mio punto debole si sbaglia. Perché il problema non è lei il problema sono i ricordi, il problema è che la gente ti delude sempre. Entra nella tua vita pian piano, si impossessa di tutto quello che sei e hai, ti promette la luna e le stelle, per poi andare via lasciandoti da solo.
"Cloe non è una cagna, è un avvocato e in quanto sta facendo il suo lavoro" sbatto i pugni più per la piega che hanno preso i miei pensieri che per ciò che ha detto, nonostante davvero Clie non sia una cagna.
"Non mi frega un cazzo, tienila a bada o se dovessimo andare in giudizio tornerà piangendo, perché tu sai bene che sul ring non risparmio nessuno" è infastidita.. e ciò in me suscita soltanto tante risate.
"Se non hai nulla da nascondere, allora non hai nulla da temere" alzo le sopracciglia, e stampandomi il sorriso più stronzo che potessi fare.

Lei mi guarda, poi abbassa gli occhi alle mie labbra, per poi tornare ai miei occhi che non lasciano trapelare nulla e quasi offesa, si alza uscendo dal mio ufficio come un tornando.

Christian 1 - Passato 0

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