"Secondo me dovresti prenderti una pausa" dice Kim entrando nella mia stanza con un vassoio contenente due tazze di tè fumanti e un piattino pieno di dolcetti.
"Non posso, c'è tantissimo lavoro arretrato, l'associata di Jessica non capisco cosa diavolo facesse tutto il tempo" rispondo a mia volta prendendo la tazza portandola alla bocca e mandando giù la bevanda calda ed immediatamente il mio corpo si rilassa.
"Io sono stanca di vederti così, continui a rifugiarti tra le scartoffie, ti sei fatta assegnare quattro cause e la rilettura di contratti che non spetta a te finire e tutto questo per cosa? Hai scelto tu di allontanare Christian e adesso che ti succede?" è arrabbiata e oltre al suo tono e il suo viso che lo dice, è vero non sono più io. Non esco più, non mi alleno più, mangio come un uccellino, dormire è diventato un optional.. tutto gira attorno al lavoro. Prima in tribunale, poi allo studio, poi a casa. Il cellulare non so neppure che fine abbia fatto, l'ho rinchiuso in un cassetto in modalità silenziosa per evitare di sentirlo squillare, non oso immaginare quante chiamate e messaggi da parte di Christian ci siano.
"Ma tu pensi che per me sia facile? Pensi che io sia contenta di aver alzato un muro con il mio fidanzato per dargli una lezione.. tu sai quanto sia frustante fargli da madre perché odia tutti e non si fida di nessuno. Non riesce a socializzare, diamine è un dirigente e non sa dirigere" chiudo tutto alzandomi frustata.
"Cloe, è abbastanza grande per assumersi le sue responsabilità non puoi essere tu a dirgli cosa fare." mi raggiunge poggiando le sue mani sulle mie spalle, guardandomi con sguardo compassionevole.
"Ma non è questo quello che faccio, vorrei solo fargli capire ciò che gli altri non sono riusciti a fare. Lo so che sia Jessica che Donna ci hanno provato prima di me, ma non è bastato e sai perché? Perché finché non chiarirà con sua madre, finché non avrà un confronto con lei e butterà fuori tutto quello che ha dentro e soprattutto se non ammetterà che le manca e che è stanco di travestirsi sempre da lupo cattivo.. niente cambierà" la mia vista si offusca a causa delle lacrime che minacciano di uscire, il groppo in gola diventa sempre più grosso, e il senso di inquietudine mi attanaglia sempre di più. Come si fa ad accettare che la persona che ami, stia male e neppure se ne accorge? Come posso io andare avanti così, con i suoi incubi, le sue paure che io vedo. Lo vedo dal modo in cui si aggrappa a me dopo un attacco di panico, prima di addormentarsi e dopo il risveglio dagli incubi. Ha bisogno di amore, di attenzioni infondo come tutti noi.
"Ascoltami" mi prende la mano e mi invita a sedermi "Io so che è difficile, ma tu non puoi condannarti per lui, Christian non è stupido è immaturo ma secondo me capirà e tornerete più forti di prima. Ma non voglio vederti così, mai." ci abbracciamo e io mi lascio andare, piango, piango come non sono riuscita a fare in queste due settimane.
"Ssh sono qui, ci sono io con te" e con questa frase, sdraiandomi accanto a Kim stretta l'una a l'altra decido di abbandonarmi facendomi accogliere tra le braccia di Morfeo, sperando almeno che nel mondo dei sogni io possa trovare serenità.Il mattino seguente né io né Kim abbiamo fatto accenno alla notte passata, ci siamo guardate e questo è bastato. Abbiamo trascorso la giornata insieme portandoci avanti con il lavoro, ma organizzando una serata tra amiche stasera. Visto che è Halloween abbiamo optato per mangiare qualcosa in locale in cui si balla anche e bere qualcosa tanto per alleggerire le nostre teste dai pensieri che le sovraffollano.
"Donna sta arrivando" dice Kim uscendo dal bagno con i capelli ancora bagnati e un'asciugamano che avvolge il suo corpo.
"Andiamo con la sua auto?" chiedo stranita, Donna odia guidare e ancora di più quando beve l'ultima volta il ritorno a casa è stata traumatico sembrava di essere in una giostra.
"No no, vieni qui in taxi e noi la raggiungiamo se ci sbrighiamo"
"Ehmm" la guardo, visto che tra le due quella non pronta non sono io ma lei.
"Lo so, mi ucciderà" urla preoccupata, ritornando in bagno. Nel frattempo io termino di sistemarmi i capelli, per poi indossare il vestito scelto per la serata, insieme alle scarpe, metto il rossetto per ravvivare il mio solito trucco super acqua e sapone, e infine un'abbondante spruzzata di profumo.
Pronta!
"Daiii su, aiutami a vestirmi, ho già messo la crema" divertita dalla goffaggine della mia migliore amica, faccio come dice e l'aiuto cercando di fare il prima possibile."Eccoci!" esclamo entrando nell'auto, dò un bacio alla rossa che dà le indicazioni al tassista.
"Mi avete fatto aspettare cinque minuti" pensavo peggio.
"Ma non pensiamoci, adesso siamo qui e siamo tutte e tre pronte a fare follie" urla Kim guadagnandosi un'occhiataccia dall'uomo al volante, facendomi ridere. "Zero lavoro, zero uomini, solo amiche e tanto alcol" aggiunge a bassa voce.Arrivate al locale veniamo colpite dall'aria calda del calorifici, visto che qui il freddo comincia a farsi sentire. Diamo i nostri nominativi una signorina molto educata e per bene ci accompagna al tavolo. Ci accomodiamo dando il via alla serata.
"Io inizierei con i vari brindisi" la cena è trascorsa tranquilla ma adesso, adesso inizia il vero devasto spero solo di evitare qualche figuraccia. "Il primo brindisi è per noi tre" giù il primo cicchetto "Il secondo brindisi è per i nostri uomini imbecilli" altro cicchetto "Il terzo brindisi è per questa serata" e ancora un altro.
Cinque cicchetti dopo e due cocktail, siamo completamente ubriache e non smettiamo di ridere ballando come se non ci fosse un domani. Cantiamo e beviamo, mi sento leggera e per la prima volta in questi giorni niente angoscia niente Christian, ci sono solo io insieme alle mie amiche che mi diverto come una normale ragazza della mia età.
"Vado a prendere un'altra bottiglia?" urlo all'orecchio di Donna per sovrastare il volume della musica, lei prima ride annuendo e poco dopo la sua espressione si fa seria spalanca gli occhi sembra... sorpresa?
"Cazzo" biascica.
"Cosa?" fa cenno alle mie spalle, ed eccolo, sbatto gli occhi più volte incredula, ma poi pensando alla reazione di Donna penso che l'alcol centri poco. Sono loro, è proprio lui. Noah, George e Christian.
Che ci fanno qui?
Chi ha detto loro dove fossimo?
E poi: come può essere così dannatamente bello?
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I'm in love with my boss
Любовные романыQuando Cloe Lively intraprende la strada del lavoro, non si aspetta minimamente tutto quello che dovrà affrontare. Tra l'invidia dei suoi colleghi e delle sue colleghe, le richieste dei suoi superiori e in modo particolare di LUI! Christian Spenser...