Capitolo 31

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"Uno spettacolo" il mio cuore esplode, le mani sudano e lo stomaco è in subbuglio.. ecco questo è ciò che provoca in me anche solo con una parola o con un sguardo. La verità è che quando c'è di mezzo lui io non ci capisco più nulla.
"Christian" dico in imbarazzo, per poi voltarmi e incontrare i suoi occhi che avidi perlustrano ogni singolo particolare. "Hai finito?" domando divertita, poco dopo.
"Stavo solo dando una controllata" è incredibile come riesca ad avere una risposta a tutto e per tutto.
"Si si certo come no" alzo gli occhi al cielo immaginando già cosa stia frullando nella sua testolina perversa. "Ti va un drink?"
"Dopo di te" mi fa segno con il braccio di seguirmi e così ci dirigiamo al bancone dove quasi subito ci servono da bere.

"Se ci pensi, è la nostra prima uscita" gli faccio notare, facendo tintinnare il mio bicchiere al suo.
"Già, strano vederci insieme in un contesto diverso dal lavoro o intimo che non sia casa tua o mia"
"Tecnicamente questa è pur sempre casa mia" lui si porta con fare teatrale una mano al petto, come a volersi scusare del piccolo particolare appena sfuggitogli, facendomi ridere. E anche se non mi piace non potergli stare vicino per come vorrei sono ugualmente felice, perché è qui e a me questo basta. Devo solo essere un pò paziente e dare tempo al tempo.
"Sai" inizia mandando giù un pò di scotch "Potrei essere geloso" e a queste parole io quasi non mi strozzo con il Martini, cominciando a tossire come se non ci fosse un domani e facendo voltare verso di me alcune persone, in tutto ciò sotto lo sguardo divertito di Christian.
"Ehm" colpo di tosse "Geloso per cosa?"
"Del fatto che stasera come anche nelle giornate di lavoro tu possa attirare l'attenzione di molti uomini" aww, giuro che se fossimo da soli gli darei un bacio, è davvero così carino quello che ha appena detto. Questo mi fa capire che anche per lui qualcosa sta crescendo.
"A me non importa dell'attenzione altrui, ho quella che tra tutte mi interessa maggiormente" mi avvicino un po' di più per poi sussurrargli "la tua" vedo i suoi occhi sgranarsi e diventare lucidi allo stesso tempo, e il suo sorriso allargarsi. Anche se non lo conosco da parecchio, dal modo in cui si approccia con me dal modo in cui mi tiene stretta a sé durante la notte e sopratutto dal modo in cui cerca sempre una sicurezza da me, ho capito che ha tanto bisogno di essere amato. La sua paura è evidente, non vuole essere ferito ancora e non vuole essere abbandonato ancora. E io sto provando con tutte le mie forze a trasmettergli che non sono una di quelle persone che entrano in punta di piedi nella vita degli altri e poi esce facendo un frastuono assurdo. No, non sono così.
Io quando entro nella vita di qualcuno entro perché il mio unico obiettivo è quello di restare.

"Cloe" il mio monologo interiore viene interrotto da Louis che vestito da Shakespeare ci raggiunge al tavolino dove siamo appoggiati, interrompendo il momento dolce che si era venuto a creare.
"Ciao Louis" lo abbraccio dandogli poi due baci sulle guance, tutto il contrario di Christian che si limita ad un cenno della testa.
"Sei davvero incantevole" mi fa fare un giro su me stessa, nel frattempo il belloccio al mio fianco lo guarda malissimo tracannando in un sorso tutto il liquido presente all'interno del bicchiere come se fosse della semplice acqua.
"Oh Grazie mille" lo ringrazio arrossendo ovviamente "anche tu non sei molto mal- ahia" non posso credere che mi ha appena dato un calcio, mi tocco il punto indolenzito trucidandolo poi con lo sguardo. Quanti anni ha? Due?
"Tutto okay?" domanda Louis preoccupato, poggiando poi una mano sulla mia, facendo sbuffare il suo socio che comincia a spostare il peso da una gamba ad un'altra. E tutto ciò mi diverte, anche se mi fa malissimo la accaglia, questa me la paga.
"Si si, è solo che queste scarpe non sono comodissime" gli faccio notare l'altezza dei mie sandali.
"Già, immagino.. peccato perché volevo chiederti di ballare un pò con me" ammette deluso.
"Non se ne parla" poteva mai starsi in silenzio e aspettare che Louis se ne andasse? Non credo proprio.
"E perché?" chiediamo all'unisco io e Louis.
"Perché io e Cloe stavamo un importante  discorso riguardo ad un cliente, e non mi sembra il caso di interrompere" questo è il massimo che sa fare? Mi aspettavo qualcosa di più, ma non posso negare che questa situazione, calcio a parte mi diverte parecchio.
"Quanto sei pesante, pure ad una festa devi parlare di lavoro, annoiando a morte una giovane ragazza che potrebbe divertirsi come qualunque altra persona presente" oh oh, non credo che si farà andare bene ciò che gli ha appena detto. Se continuano così litigheranno sicuro, e l'ultima cosa che voglio è creare caos ad una festa per giunta organizzata dai miei.

"Sentite" intervengo io, cercando di rasserenare entrambi "Non c'è bisogno di accendere i toni per nulla. Louis" mi volto verso di lui "io e Christian stavamo solo facendo delle riflessioni su un cliente che ci interessa tutto qui, non mi stava annoiando. E per quanto riguarda te" mi volto verso il mio simpaticone pregandolo con gli occhi di smetterla. Poi sembra fatto apposta, mi dice che potrebbe essere geloso e sbuca fuori Louis, il karma non so quanto sia dalla mia parte. "È solo un ballo possiamo riprendere anche dopo la nostra chiacchierata, giusto?" sibilo tra i denti.
"Giusto" e sento dal suo tono il fastidio che sta provando in questo momento, ma anche Louis è il mio capo e mi ha sempre trattata bene se mi chiede un ballo non c'è nulla di male.. ma poi non ha nulla di cui preoccuparsi.

Dopo circa mezz'ora o forse più di ballare con Louis, che si è rivelato un grande ballerino.. mi ritrovo esausta e senza fiato desiderosa di un altro bellissimo Martini ghiacciato.
"È stato davvero divertente"
"Già, sei parecchio brava" mi sorride ed è davvero adorabile, non riesco davvero a capire come Christian possa trattarlo in quel modo, capisco che neanche Louis sia un santo ma potrebbero evitare questi continui battibecchi.
"Vado a prendermi da bere, ci vediamo dopo" lo saluto e ritorno al bancone, dove trovo nello stesso posto di prima il biondo super arrabbiato intento a parlare con... mio padre?

Prendo da bere e mi avvicino a loro
"Hey" mio padre si volta verso me, con il suo super sorriso e mio abbraccia baciandomi poi in testa.
"Tesoro"
"Di cosa possono mai parlare mio padre e il mio capo?" domando curiosa facendolo ridere, anche se il sorriso di Christian è più finto delle mie ciglia in questo momento.
"Christian mi stava dicendo di quanto tua sia fantastica e di quanto potenziale tu abbia per sfondare nel mondo forense" e so che per quanto sia arrabbiato per averlo abbandonato se così si può dire, per Louis pensa veramente ciò.
"È la verità Cloe, sa bene cosa vuole, ogni tanto abbiamo dei battibecchi a causa dei nostri forti caratteri ma devo ammettere che non potevo scegliere associata migliore" okay adesso forse i complimenti sono troppi, c'è sotto qualcosa.
Vorrà di sicuro vendicarsi facendomi ingelosire a sua volta.
"Oh queste parole mi commuovono, è così gratificante sentir parlare della propria figlia in questo modo" dice fiero mio padre stringendomi sempre di più a lui dandomi un altro bacio in testa.
"Già" si limita a rispondere.
"Bene, io adesso devo lasciarvi, devo raggiungere mia moglie o altrimenti valla sentire più tardi. Divertitevi" ci congeda.
"Ciao papà"
"Grazie mille, signor Lively"

"Che cosa stai tramando?" sputo senza mezzi termini, studiando la sua espressione attentamente.
"Io niente, perché?" dice innocente lui.
"Troppi complimenti"
"Non posso?"
"Oh andiamo non può davvero arrabbiarti per aver ballato un pò Louis" gli stringo la mano cercando di farlo cedere.
"Alt, spazio vitale per favore, mi stanno chiamando vado a fare quattro salti in pista anche io" detto ciò mi lascia lì, dandomi un pizzico sulla guancia come fossi una bambina, odio quando fa così, LO ODIO!

I'm in love with my bossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora