Il giorno dopo arrivata davanti scuola entrai subito dentro sperando di non incontrare Austin.
Ma io e la fortuna in questi tempi non andiamo molto d'accordo. Austin era dentro seduto nel suo banco che guardava un punto fisso della lavagna. Io sperando che non mi avesse vista torno indietro ma la sua voce mi ferma:
-dove credi di andare? - mi dice lui.
-dove mi pare- rispondo fredda. Mi sono promessa che non sarei stata più quella di tempo fa. Sarei diventata fredda e priva di sentimenti ed è quello che sto cercando di fare con non molto successo.
-perché ti comporti così?- risponde lui guardandomi negli occhi con uno sguardo che non riesco a decifrare.
-mi comporto come voglio.. E ti ricordo che sei stato tu per primo a trattarmi da merda quindi ora mi sto comportando come ti sei comportato tu.-
Rimane in silenzio.
Forse si sente in colpa.. No. È impossibile che uno come lui si senta in colpa. Solo dopo averlo guardato capisco che ha gli occhi lucidi.
Ero talmente impegnata a comportarmi con freddezza da non accorgermi che era triste.
Forse non dovrei comportarmi così, io non sono così, o almeno non lo ero prima.
Do un occhiata all'orario e vedo che la lezione dovrebbe cominciare tra circa 15 minuti. Lui si alza e fa per andarsene ma lo blocco.
Non so nemmeno io perché lo ho fatto ma mi fa male vederlo così.. Vedendo che non parlo cerca di andare via ma io lo blocco di nuovo.
-tutto ok?- gli chiedo.
-si, tutto fantastico- dice mentre gli sfugge una lacrima che asciuga subito con il dorso della mano.
-se stai piangendo non è tutto ok- gli dico.
-che ti interessa a te di me? A nessuno importa di me e neanche a te dovrebbe.-
Detto questo sguscia fuori dalla classe.
Quello che ha detto mi ha colpito molto..
A nessuno importa di me e neanche a te dovrebbe.Sopratutto il tono con cui le ha pronunciate.. Non era nel suo solito modo di parlare ma c'era qualcosa di diverso: nei suoi occhi ho visto per la prima volta un miscuglio di tristezza e rabbia.
Arrivò la prof e tutti si sedettero al loro posto tranne Austin. Eppure prima c'era.. Forse è andato a casa, penso.
*****
Finalmente finisce la giornata e finalmente posso tornare a casa.
Saluto Lily e mi diriggo verso casa, ma qualcosa blocca la mia camminata.
Vedo Austin seduto per terra con una bottiglia di birra in mano. Allora istintivamente gli vado incontro e gli chiedo:
-che ci fai qui? -
-perché sei venuta- mi chiede lui alzandosi e barcollando per poi cadere fra le mie braccia privo di sensi.
Così lo portai in macchina e lo appoggiai nei sedili posteriori per poi chiamare Lily.
-ehy Jenny dimmi tutto-
-ehy- gli dico - sai per caso dove abita Austin?-
-certo, lo sanno tutti ma perché? -
-dimmi solo dove abita è urgente, poi ti spiego.. -
-ok, ti ricordi dove ci siamo conosciute per la prima volta, quella villa enorme dietro di noi è quella di Austin. -
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Mi hai stravolto la vita
RomanceJennifer, una ragazza di 17 anni, all'apparenza scorbutica e arrogante. Austin, il solito ragazzo che può avere tutte ai suoi piedi. Due persone totalmente diverse. Lui, un ragazzo aperto e menefreghista. Lei, tormentata da eventi passati che non le...