Capitolo 52

38.2K 1.9K 143
                                    

Ci immergiamo in un'autostrada deserta, e io dico:

-si può sapere..-

-zitta- dice il tizio.

Wow.

Gentile.

Arriviamo davanti ad una casetta con una porta di legno, che quando viene aperta da quello, fa un rumore infernale.

Mi copro le orecchie e alzo gli occhi al cielo.

Appena quel coglione si leva da davanti, riconosco l'uomo seduto su una scrivania di legno tutta rovinata.

-cara Jennifer..- dice.

-tu!- dico andando verso di lui ma quell'altro mi blocca.

Manco volessi accoltellarlo oh.

-allora.. per essere breve..devi fare una sola cosa e non vi farò niente ok?- dice.

-contaci- dico ridendo.

Sobbalzo quando sento il rumore violento che si crea dal contatto del suo pugno, con la scrivania.

-ascoltami stronza.. tu convincerai tua madre a ritirare la denuncia, ovviamente stessa cosa farai tu, oppure saluta la tua cara mammina-

Questo è matto.

Sì avvicina e dice:

-hai capito?-

Faccio una smorfia, non appena sento l'odore di alcol che emana la sua schifosa bocca.

-si si- dico.

-hai capito!?- ripete.

-ho detto di sì cazzo! E tu lasciami coglione-

-lasciala Trent- dice mio "padre" e quell'altro bastardo mi lascia.

Una volta fuori da quella merda di casetta, quel tizio mi dice:

-ti lascio dove ti ho preso, parla con qualcuno di questo e sai cosa succede-

-bastardi- biascico ma lui mi ignora completamente.

**************

Finalmente posso ritornare a casa, finché un'altra rompipalle non mi blocca il cammino.

-chi non muore si rivede eh- dico.

-come va con Austin? Ho saputo che state insieme- dice guardandosi le unghie lunghe tre metri.

Sbuffo.

Le notizie volano eh.

-non preoccuparti, a breve porterà a termine la scommessa ancora aperta- e ride.

-la scommessa è chiusa da tempo, Paris- ringhio nervosa ma lei ride di nuovo.

-senti, ci tengo all'udito, quindi chiudi quel becco- dico non sopportando la sua risata stridula,  che mi fa venire il mal di testa.

-vedremo chi chiuderà il becco dopo- dice e se ne va.

Dopo tempo che sembra infinito riesco fortunatamente a tornare a casa di Austin e Justin.

Entro e vedo mia madre, Clara e Justin seduti sul divano.

Mia madre..?

-mamma?- chiedo e lei mi guarda.

-tesoro.. sono venuta a vedere come stavi.. ho saputo che è successo, mi dispiace molto per quel ragazzo- dice.

-lei non lo sa signora- dice Justin.

-non so cosa?- dico.

-come non lo sa?-

-non lo so- ripeto.

-davvero?- ripete mia madre.

-e che cazzo.. ho detto che non lo so.. perché invece di farla lunga non mi dite cosa è successo e a chi?- sbotto.

-ciclo?- chiede Justin piegando la testa di lato e fissandomi.

-può essere- sussurra mia madre, e si sbaglia di grosso se pensa che non L'Ho sentita.

-oh santo criceto, mi dite cosa cazzo succede? Mi state facendo incazzare- dico sbuffando e facendo avanti e indietro.

-vai di sopra da lui- dicono e io salgo le scale ancora confusa.

Entro in camera di Austin e lo trovo li, seduto sul bordo del letto, con la testa fra le mani, il viso rigato dalle lacrime e gli occhi iniettati di sangue, da cui però non esce più nessuna lacrima.

Fissa un punto preciso, senza battere ciglio.

Fa paura.

-Austin?- dico ma non risponde.

-Austin?- ripeto in seguito avvicinandomi cautamente.

Mi siedo vicino a lui e gli poggio una mano sulla schiena, che però scansa bruscamente.

-Austin che succede? Mi stai spaventando- dico, ma non risponde e non mi guarda.

-perché?- dice ad un certo punto.

-cosa perché?- chiedo dolcemente.

-lei..ha fatto un incidente.. ed è in coma- dice coprendosi la faccia con le mani.

Possibile che deve succedere sempre qualcosa a qualcuno?

Possibile che non si può vivere una vita serena?

Sono queste le domande che mi pongo ogni volta che succede qualcosa.

Mi hai stravolto la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora