Capitolo 56

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Arriviamo in ospedale, e scendo di corsa.

Ultimamente vengo troppo spesso qui dentro.

Dalla stanza che ci hanno indicato, esce un dottore con una cartella in mano.

-dottore, come sta?- chiede Clara.

Io non riesco a parlare.

Sono scioccata, e senza voce.

Mi riappare davanti l'immagine di Austin, che picchia quel tizio.

Per un momento rivedo la rabbia, mischiata al dolore che aveva negli occhi mentre gli sferrava pugni e calci.

-non molto bene. È instabile ed ha subito un trauma cranico. Potrà uscire domani, ma non deve assolutamente rimanere solo. Questo trauma potrebbe causargli svenimenti improvvisi-

Già può uscire? È ridotto malissimo!

Guardo il dottore e lui mi guarda.

-si è svegliato ed ha chiesto di una certa...Jennifer..-

Clara mi guarda ed io scuoto la testa.

Non voglio vederlo ora. Sono traumatizzata. Quello scimmione di prima stava per ammazzarlo.

Come minimo era il suo doppio.

Mi alzo e vado via da li.

Non so cosa mi succede, ma non posso vederlo ora. Non voglio. E probabilmente non riuscirei a parlare.

Cammino per le strade deserte, senza una meta precisa, finché non mi arriva un messaggio.

Sconosciuto:

Hai 1 giorno. Sto perdendo la pazienza.

Improvvisamente mi ricordo di mio padre.

Corro a casa ed appena entro trovo mio fratello con Christine.

-hey, da quanto tempo- dice Christine, mentre mio fratello mi raggiunge e mi abbraccia.

-dispersa- mi dice mio fratello, solleticandomi il collo con i capelli.

-scusa, sono stata..impegnata- dico.

-come va?- chiedo a Christine.

-bene tu?- dice sorridendo.

Io smetto di sorridere e dico:

-bene- ma più che un'affermazione sembra una lamentela.

Si lo so, sono lunatica.

-vi lascio soli- dice Christine sorridendo.

Si danno un bacio e lei se ne va.

-allora, che fa la mia sorellina?- dice spettinandomi.

Mi lamento e rispondo:

-niente di che. Vengo dall'ospedale- dico.

-perché? Che è successo?- dice allarmato.

-il mio fid... amico..-

-so che è il tuo fidanzato.. non mi prendi in giro- dice.

-okok. Il mio fidanzato.. è li- dico.

-ah.. come sta?- dice.

-non molto bene- dico con ovvietà.

Sospiro e dico:

-dov'è la mamma?- dico.

-eccomi- dice lei sbucando dalle scale.

-mamma ti devo parlare.- dico decisa.

Mi hai stravolto la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora