Capitolo 74

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Apro gli occhi non ricordando dove sono.

Poi all'improvviso mi viene in mente tutto.

Il cinema.

L'incrocio.

La macchina.

Mi alzo girando la testa per trovare Austin, che non c'è.

Vedo un bottone rosso vicino a me e lo premo ripetutamente.

Un'infermiera entra allarmata nella mia stanza.

-ah si è svegl..-

-dov'è Austin? Il ragazzo che era con me!- dico.

-Beh.. è nell'altra stanza, sotto osservazione, ora si calmi e mi dica quello che ricorda-

-non mi calmo finché non mi dite come sta!- dico.

-lo schianto è stato molto forte, e fortunatamente lei non ha avuto gravi danni, essendo sul sedile nel passeggero-

-e Austin?-

Lei mi guarda con compassione.

-lo schianto dalla sua parte è stato molto forte- dice soltanto.

-che significa?- chiedo sentendo le lacrime.

-non posso dirle di più per ora, vado a chiamare il dottore per visitarla-

-no aspetti!- urlo, ma è già uscita.

È tutta colpa mia cazzo. Se non avessi proposto quello stupido cinema ora saremmo insieme a casa.

Mi metto le mani sulla faccia e sento alcune lacrime scendere.

-signorina, per fortuna si è svegliata!- dice un uomo entrando nella stanza.

Lo ignoro.

-per favore, potete dirmi come sta Austin.- sussurro poi.

Lui guarda l'infermiera, che fa una faccia dispiaciuta e poi mi guarda.

Ignorano la mia domanda e mi sottopongono a dei controlli.

-ho bisogno di sapere come sta Austin!- urlo una volta che quei due sono usciti.

Affondo la faccia nel cuscino, e continuo a piangere silenziosamente.

Sono venuti a trovarmi tutti, ma l'unica persona che voglio vedere in questo momento non c'è.

Ho provato a chiedere più volte le condizioni di Austin, ma tutti ignorano la mia domanda e cambiano discorso.

Arriva la sera, ma io non so niente di niente su Austin.

-ha bisogno di qualcosa?- mi chiede gentilmente un'infermiera.

-no- rispondo secca.

Lei annuisce e va via.

Diventano le 23:00 ma io proprio non riesco ad addormentarmi.

Domani dovrei uscire, ma non posso aspettare fino a domani per vedere Austin.

Lentamente, e cercando di non far rumore appoggio i piedi sul pavimento gelido, ed esco da quella stanzetta orribile.

Fortunatamente non c'è nessuno.

All'improvviso sento delle voci, da una stanza li accanto.

Mi avvicino, con l'intento di origliare, ma vedo arrivare un'infermiera, così mi nascondo sotto una sedia.

Sotto una sedia? Seriamente?!

Mi rialzo facendo un gemito di dolore quando sbatto la testa.

Mi avvicino alla porta e vi poggio l'orecchio sopra.

-non sappiamo dirglielo con certezza- dice una voce maschile.

-ma almeno..sappiamo se sopravviverà vero?- dice una voce tremante.

Justin.

Quello è la voce di Justin.

Sento un sospiro, poi il medico parla:

-mi dispiace, ma credo di no. La botta è stata troppo forte.-

-non c'è nemmeno una probabilità?- chiede Lily.

-Beh niente è impossibile, ma io penso che le probabilità siano poche. La ragazza che era con lui è stata molto fortunata, ma lui ha riportato danni gravi.-

-lei lo sa?- chiede Justin con la voce spezzata.

-oh no. Non le abbiamo detto niente, ma ce lo ha chiesto più di una volta-

-noi andiamo- dice Lily.

-mi dispiace tanto. Niente è perduto, continuate a sperare-

In un nano secondo sento la mia faccia zuppa di lacrime, e mi ritrovo a correre verso la mia stanza.

Incontro un'infermiera.

-dov'è? Dov'è Austin?- urlo.

Lei mi guarda spaventata, poi mi indica una stanza.

Corro e mi ci catapulto dentro il più veloce possibile.

Apro la porta, entro e la richiudo velocemente.

Lo vedo li, pallido e con gli occhi chiusi.

-Austin! Austin!- urlo isterica mentre le lacrime continuano a scorrermi velocemente sul viso.

-Tu non puoi morire! Non puoi!-

In un baleno mi passano davanti tutti i momenti che ho trascorso con lui.

-quanto manca?- chiesi dopo non so quanto tempo.
-ti conviene metterti comoda bambolina perché non è passata nemmeno un ora da quando siamo saliti.-
-Che? Mi prendi in giro vero? Ma se siamo su questo coso da un eternità!- dissi io.
-invece sono passati 45 minuti- disse lui divertito.
-viaggiare è terribilmente noioso.- dissi mettendo il muso ed Austin cominciò a ridere.
La sua risata era bellissima.

-Austin- urlo singhiozzando.

-sei sempre così acida eh? Possibile che non provi a rilassarti almeno una volta? Non so proprio perché sono innamorato di una persona come te! Sei così odiosa, rompipalle, stronza e lunatica.. ma allo stesso tempo sei la persona più speciale e speciale che io conosca..- continua ma lo interrompo - ti rendi conto che hai appena detto la stessa cosa?- dico ridendo

-Austin ti prego! Ti prego, non lasciarmi! Io ti amo!- dico ormai senza voce, con la faccia rigata da troppe lacrime.

-non puoi lasciarmi ora, che sei diventato un pezzo fondamentale della mia vita! Ti prego no!- continuò a urlare nella speranza che apra gli occhi e mi abbracci.

Non riesco ad immaginare una vita senza di lui.

Senza i suoi sorrisi, i suoi baci, le sue carezze e il modo in cui mi prende in giro.

Ormai è diventato parte di me.

-Austin, ti prego- sussurro sentendo altre lacrime scorrermi il volto.

È questo il mio destino?





Mi hai stravolto la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora