Sono ancora in ospedale.I medici hanno deciso di farmi rimanere altri giorni, perché dicono che sono sotto shock.
Il problema è che loro non capiscono.
Non capiscono il dolore che sto provando.
Perché loro pensano che sia una semplice cotta, che tutto passerà, ma non è così.
Sono seduta su questo orrendo letto, quando la porta si apre.
-signorina, deve mangiare!- dice un'infermiera esasperata.
-la prego, è da ieri che non mangia. Si sentirà male.-
La ignoro.
In questi giorni ho ignorato tutti, e sono rimasta nella mia bolla di dolore. Senza parlare e senza mangiare.
Sento che il mio corpo si sta indebolendo sempre di più.
Non ho notizie di Austin, ma quando mi fanno fare una piccola passeggiata per sgranchirmi le gambe, vedo sempre un via vai nella sua stanza.
Chissà come sta..
Chissà se si è svegliato..
Ma soprattutto.. chissà se si sveglierà.
Proprio quando penso di aver esaurito le lacrime, quest'ultime ritornano.
Le uniche cose che faccio sono piangere e dormire.
Mi sento un vero schifo, e appena ripenso al fatto che Austin è a pochi metri da me che sta morendo, mi viene voglia di morire.
È incredibile.
È incredibile il modo in cui così poco tempo è diventata una persona così speciale per me.
È stata la persona che mi ha fatto sentire bene.
Quella che mi ha salvato.
Quella che mi ha consolato.
E mi ha sostenuto.
Ma ora sta morendo.
Con questi pensieri mi alzo per andare in bagno, ma l'infermiera a cui quella sera ho chiesto dove fosse la stanza di Austin, entra.
-come ti senti?- chiede.
Abbasso lo sguardo e sorrido amaramente.
Io sto bene. Ma Austin?
Lui non sta bene. Ed è tutta colpa mia.
È questa l'unica cosa che so fare: distruggere le persone a cui voglio bene.
-lo ami molto vero? - mi chiede dopo attimi di silenzio.
La guardo sorridendo, mentre tutti i nostri momenti più belli mi scorrono davanti agli occhi, e altre lacrime mi rigano il viso.
Credo di aver pianto così solo quando credevo che mio fratello fosse morto.
È assurdo.
Annuisco con la testa, e lei mi guarda sospirando.
-so che non dovrei dirtelo...ma... le sue condizioni non sono affatto buone, e a quanto ne so.. si pensa che non ce la farà- dice velocemente con gli occhi chiusi.
Li apre e sono lucidi.
-mi dispiace tanto tesoro..non voglio che tu ti illuda- dice sedendosi vicino a me.
Mi mordo il labbro e non la guardo.
-ti lascio sola- dice senza guardarmi.
Non c'è più speranza quindi.
Ancora sento il suo profumo, il suo tocco su di me.
Affondo la testa nel cuscino e continuo a singhiozzare a voce alta.
Non mi importa niente.
Possono pure sentirmi.
Mi addormento piangendo.
***************
Un urlo.
Sento un urlo straziante provenire da fuori.
Subito balzo giù dal letto ed esco.
-non può essere morto. No- urla Justin piangendo, mentre Lily cerca di calmarlo, ma sta piangendo anche lei.
-dovevate fare qualcosa cazzo! Voi dovevate..! Lui è morto per colpa vostra- dice, ma la sua voce si spezza sull'ultimo, e Lily lo abbraccia.
All'improvviso arriva Clara, che continua ad urlare e piangere dimenandosi.
Ma io non sento più nulla.
Mi sono bastate quelle tre parole.
Lui è morto.
Questa frase continua a ripetersi nella mia mente.
Mi bastano quelle tre parole, per crollare.
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Mi hai stravolto la vita
RomanceJennifer, una ragazza di 17 anni, all'apparenza scorbutica e arrogante. Austin, il solito ragazzo che può avere tutte ai suoi piedi. Due persone totalmente diverse. Lui, un ragazzo aperto e menefreghista. Lei, tormentata da eventi passati che non le...