Capitolo 65

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È passata quasi un'ora, ma di Nash o Clara ancora nessuna traccia.

Tom si è addormentato sulla mia spalla, mentre guardava la televisione.

Mi alzo lentamente, cercando di non svegliarlo.

Afferro il cellulare, e digito il numero di Clara.

Provo tantissime volte, ma sento suonare qualcosa in cucina.

Entro, e trovo il telefono di Clara sul tavolo.

Fantastico.

È fuori chissà dove, sola, e per di più senza telefono.

All'improvviso mi viene un'idea brillante.

Lei sicuramente avrà memorizzato il numero di Nash.. no?

Lo sblocco di corsa, e vado sulla rubrica.

Individuo subito il numero di Nash, e lo chiamo.

Risponde dopo tre squilli.

Pronto?

Nash, sono Jennifer. L'hai trovata?

Si, stiamo tornando.

Com'è andata? Come sta?

Bene, si è addormentata. Abbiamo risolto tutto. Dice, e sono sicura che sta sorridendo.

Tom?

Si è addormentato pure lui. Vi aspetto, a dopo. Dico ed attacco.

Mi butto su una sedia, e sospiro.

Il mio telefono, che è sul divano comincia a suonare.

Impreco e comincio a correre per rispondere, prima che Tom si svegli.

Austin? Sussurro andando in cucina.

Jennifer? Dove sei?

Sono... a casa di Nash.

Ah okay.. aspetta... chi cazzo è Nash?

Quando torniamo a casa Clara ti spiegherà tutto okay?

Quando tornate?

Non lo so.. a dopo.

A dopo. Dice e attacca. Forse si è offeso, ma ora è l'ultima cosa a cui pensare.

La porta si spalanca ed entra Nash, tutto bagnato, con Clara in braccio.

Non mi sono neanche accorta che sta piovendo.

Gli vado incontro, e chiudo la porta d'ingresso.

Nash porta Clara di sopra, poi scende.

-grazie per averlo guardato- dice accarezzando i capelli di Tom.

-niente- dico guardandoli.

Sono così carini.

Ad un certo punto si leva la maglia bagnata ed io mi giro di scatto dall'altro lato.

-Ehm... se vuoi.. io vado...-

-tranquilla, vado sopra- dice sorridendo.

Mi siedo sul divano accanto a Tom.

Chissà cosa hanno deciso..
Sono sicura che se decidono di tenere il bambino, dal poco che ho visto Nash sarà un bravissimo padre.

Dopo un po' scende e mi fa un cenno.

-andiamo in cucina- sussurra.

Annuisco e lo seguo.

-allora? Tutto a posto? Avete risolto? Lo tenete?- sbotto.

-Clara mi ha detto che sei una tipa curiosa- dice ed io arrossisco.

Forse ho fatto troppe domande.

-abbiamo parlato e abbiamo deciso di tenerlo. In fondo siamo grandi e crediamo di potercela fare-

-tu.. quanti anni hai?- chiedo.

-19- risponde lui e io boccheggio.

-davvero?!- chiedo incredula.

Lui annuisce e ride.

-so che sembro più piccolo- dice poi.

Ad un tratto Clara sbuca dalla porta e viene verso di noi.

-ma bravi.. fate conversazione senza di me eh-

-certo che no- dico sorridendo e alzando le sopracciglia.

Si siede in braccio a Nash e dice:

-che avete fatto?-

-oh è stato divertentissimo.. ci siamo cimentati in una bellissima costruzione di castelli, e abbiamo messo in ordine tanti soldatini.. anzi tantissimi- dico ridendo.

Loro ridono:

-sapevamo ti saresti divertita-

-Beh.. io andrei..- dico alzandomi.

-vengo con te- dice Clara.

-dopo ritorni vero?- dice Nash baciandole la fronte.

-certo- dice Clara sorridendo e dandogli un bacio.

****************

Arriviamo a casa, con Clara che sembra abbia una paralisi facciale.

Non fa altro che sorridere.

-okay.. smettila di sorridere. Mi stai facendo paura- dico ridendo.

Lei mi ignora e continua a sorridere, fantasticando su non so che cosa.

Entriamo, e dentro c'è Austin che ci attende a braccia incrociate.

-allora? Dove siete state?- dice.

-che le è successo?- dice passando una mano davanti alla faccia di Clara, che fermamente continua a sorridere.

-è solo felice- dico alzando le spalle e sorridendo a mia volta.

-okay.. dovete spiegarmi un bel po' di cose- dice Austin guardandomi in modo strano Clara.

-terrò il bambino- esclama Clara facendomi sobbalzare.

Austin la guarda,poi fa un sorriso.

-e il padre.. sarebbe?- dice mordendosi il labbro e facendo una faccia strana.

È in difficoltà.

Sorrido e lo guardo. È così tenero in questo momento.

-Nash. Un ragazzo stupendo-

Lui apre la bocca.

-ah.. capisco- dice guardandomi aggrottando le sopracciglia.

Scrollo le spalle e dico.

-se avete bisogno di me sono di sopra-

-vengo anche io, così mi spieghi meglio- sussurra Austin sorridendo falsamente.

Rido e annuisco.








Mi hai stravolto la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora