68. Di fuori

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Eccomi qua ubriaca.
Il casino con Logan è successo ieri sera ed oggi per tutto il giorno ci siamo evitati, anche se adesso che siamo in un locale locale l'ho beccato tante volte mentre mi fissava.
Ha avuto da ridire anche su com'ero vestita perché a quanto pare il mio vestito corto e scollato non gli garba, anche se questa cosa non l'ha detta direttamente alla sottoscritta ma sono venuta a saperlo per un giro di passaparola.

"Ei scusa, quei ragazzi ti hanno pagato una bevuta" la barista poggia il drink sul tavolo ed io continuo a guardare il gruppo di ragazzi che mi hanno offerto da bere.
Ci metto poco a capire che hanno più o meno la mia età e ci metto poco a vedere che tutti e cinque sono proprio dei bei ragazzi.
"Vai Alyssa fai colpo!" James mi da una spallata mentre sento lo sguardo di Logan che mi punta addosso.
"Ora lo finisco e vado da loro"

In cinque secondi finisco il drink e, ovviamente traballando, riesco a raggiungere il tavolo dei ragazzi.
"Grazie mille per la bevuta!" un ragazzo con i capelli neri si sposta e lascia un po' di spazio accanto a lui.
"Vuoi stare un po' con noi?" mi giro verso i miei amici e vedo che nessuno mi sta guardando, tranne ovviamente Logan che è da quando mi è arrivata la bevuta, mi guarda male.
"Certo perché no" mi siedo mentre continuo a guardare Logan e mi avvicino ancora di più al ragazzo con i capelli neri.
"Conosciamoci un po', io sono Andrea.. te ti chiami?"
"Alyssa"
"Non sei di qua vero?" perspicace.
"No sono venuta qua con i miei amici solamente per qualche giorno"

Continuiamo a parlare per un'ora piena però l'effetto dell'alcol non vuole scendere affatto.
"Sta arrivando un ragazzo" mi giro e mi ritrovo Logan in piedi accanto al tavolo.
"Cosa vuoi?" mi guarda dritto negli occhi come se volesse sgridarmi, ma sa che non può farlo.
"Possiamo parlare?"
"No sto già parlando con Andrea" mi giro di nuovo verso Andrea e gli prendo la mano per poi alzarmi con lui dal tavolino.
"Dove vuoi andare?" ah quante domande fa questo ragazzo.
"Andiamo un po' fuori, così riusciamo a parlare meglio"

Voglio divertirmi e per farlo ho solamente bisogno di fare cazzate.
"Qualcosa mi dice che te vuoi evitare quel ragazzo" mi siedo su un muretto al lato del locale mentre lui si avvicina a me, stando però sempre in piedi.
"Stavamo insieme ma adesso abbiamo chiuso, anche se lui continua a fare il finto geloso" accende una sigaretta e dopo aver fatto qualche tiro me la passa.
"Prova a fargli vedere cos'è la vera gelosia..." butta a terra la sigaretta oramai finita e si posiziona tra le mie gambe.
"Perché no?" lo prendo per il colletto e lo bacio.

L'ho colto di sorpresa, sicuramente non si aspettava che sarei stata io quella a iniziare il tutto, ma detto sinceramente non m'importa di ciò che sto facendo visto che non vedrò mai più questo ragazzo in vita mia.
"Peccato che il tuo amico non sia qua fuori a guardare" si stacca due secondi ed io mi guardo intorno, vedendo che effettivamente siamo soli, ma non appena tolgo lo sguardo dalla porta del locale sento la sua voce che si avvicina... Logan sta per uscire fuori.
In due secondi prendo di nuovo Andrea per il colletto e lo bacio con più passione rispetto a prima, neanche tempo di due secondi che le sue mani finiscono sui miei glutei e stringe la presa.

"Cosa cazzo fai coglione" sento un rumore forte e subito dopo un tonfo, apro gli occhi e vedo che in mezzo secondo Andrea è finito a terra con la testa che sanguina.
"Porca puttana" mi abbasso verso Andrea e vedo che per fortuna respira.
"Che cazzo facevi Alyssa eh?" Logan ha ancora la bottiglia di birra in mano, anche se ormai è tutta rotta.
"Logan che problemi hai cazzo!" mai mi sarei aspettata una cosa del genere ora che siamo solamente conoscenti, neanche amici.
"Vaffanculo, avevo tutto il diritto di spaccargli una bottiglia in testa"
"No che non lo avevi. Non siamo niente io e te, vivi e lascia vivere" mi fa malissimo dire queste cose, ma devo.
"Anche se non siamo niente non permetterò mai a nessuno di toccarti mentre sei ubriaca"
"Io mi stavo divertendo" vado verso la porta del locale ma vengo bloccata dal polso.
"Ti sei fatta male?"
"No, lasciami stare" porta una mano sulla mia fronte e quando la leva vedo che c'è un po' di sangue.
"Mi sa che ti sei tagliata con dei pezzetti di vetro mentre gliela spaccato in testa"
"Sicuramente non è colpa mia" entro nel locale e sento che mi sta dietro, come una calamita.

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