61. Perdita

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Non so come abbia fatto il tempo a passare così in fretta, ma si... sono incinta da nove settimane.
Oggi ho un po' di cose da fare... prima devo andare dal ginecologo e dopo andrò a fare la mia prima ecografia e l'ansia è veramente tanta visto che adesso può vedere come sta il bimbo e dirmi più o meno quando dovrò partorire.

Per di più questa sera sono a cena da mio padre e viene anche Logan, l'ho chiamato io dicendogli che dovevo dirgli una cosa importante e gli ho detto che sarebbe venuto anche Logan solamente perché potesse capire che c'entra qualcosa lui.

Sicuramente appena gli dirò che sono incinta non dirà niente, mentre Rachel riderà; poi mi chiederà se sono sicura di voler continuare questa gravidanza e che sicuramente non riuscirò a farcela, una possibile domanda sarà "quindi quando vi sposate?" perché secondo lui quando una ragazza rimane incinta deve per forza sposarsi, cosa che ha fatto mia madre quando ha scoperto di essere incinta di Rachel a diciannove anni.

"Sei pronta piccola? Dobbiamo andare oppure arriviamo tardi" mi accompagnerà Logan, ha detto che vuole venire a tutte le ecografie che dovrò fare perché vuole sapere come sta nostro figlio.
"Si, possiamo andare" prendo Gus e gli metto il guinzaglio per poi uscire di casa.

Ho appena finito la visita dal ginecologo, Logan è dovuto tornare in macchina visto che secondo la dottoressa, la visita deve essere privata... anche se Logan e io stiamo insieme e lui sarà il padre di mio figlio.
"Arrivederci signorina, la prossima visita sarà il prossimo mese!" saluto la segretaria ed esco dallo studio.
Chiamo Logan visto che non vedo la macchina parcheggiata ma non risponde, quindi mi siedo sulla panchina della fermata dell'autobus.

Dopo poco mi arriva una chiamata da Logan e rispondo subito.
"Piccola hai finito?"
"Si, dove sei?"
"Alla gelateria in fondo alla strada, vengo io?"
"Nono, arrivo... però fammi compagnia" sento Gus abbaiare e sorrido automaticamente.
"Ti ho preso il gelato comunque"
"Nutella e pistacchio spero" sono ferma sotto al semaforo da due minuti e continua a non muoversi e a a diventare verde.
"Quanto ti manca?" appena finisce la frase il semaforo diventa verde, così passo.
"È diventato verde adesso"

Appena sono a metà delle strisce pedonali sento un clacson e subito dopo qualcosa mi colpisce... poi non capisco più niente.

Riesco a sentire le voci, ma non riesco a reagire, non riesco a muovermi... è come se fossi rimasta paralizzata.
Sento solamente Logan che continua a chiamarmi chiedendomi cosa sia successo, sento altre voci che mi chiedono se sto bene e altre persone che dicono "chiamate un'ambulanza".
Continuo a non capire e a non riuscire a rispondere alle persone o solamente ad alzarmi.

Qualcosa mi alza e continuo a sentire un suono assordante, come se fosse la sirena di qualche ambulanza.
Dopo pochissimo sento due tonfi, come se qualcuno avesse chiuso una porta e qualcuno mi tiene la mano mentre io inizio a sentire un dolore pungente alla pancia.

"Piccola andrà tutto bene... te devi rimanere qua con me, okay?" questo è Logan e riesco a sentire anche i suoi singhiozzi e sento anche che sta tirando su con il naso, ciò significa che sta piangendo.

"Si sta svegliando!" apro gli occhi e la luce che entra dalle finestre me li fa richiudere subito.
"Ma dove sono?" alzo un braccio e vedo che ho una flebo attaccata alla mano.

Cosa mi è successo? Perché sono qua?

"Piccola, come ti senti?" mi prende la mano e mi bacia la fronte mentre una lacrima gli riga la guancia.
"Mi fa malissimo la pancia" porto una mano sul punto in cui sento dolore e dopo realizzo.
Mi sento un vuoto dentro, come se già sapessi che mi è successo qualcosa ma proprio non riesco a capire cosa.
È una sensazione strana, quasi nauseante solamente per la troppa ansia che ho addosso.

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