72. Una nostra casa

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"Quindi fammi capire... dopo che avete scopato come dei conigli ti ha proposto di andare a convivere?" ho raccontato tutto quanto a James non appena sono tornata a casa solamente per sapere cosa ne pensa "Non è che stavi fantasticando te per il post sesso?"
"No scemo, non mi sono immaginata niente. Stavamo parlando di alcuni sogni che abbiamo fatto ultimamente e lui ha sognato che lo facevamo in una casa solamente nostra, da qua è venuta fuori la proposta" si mette seduto dal letto e ride.
"Mentre parlavate dei sogni erotici che avete fatto ti ha proposto di convivere? Questo ragazzo ha bisogno di lezioni sul dove e quando fare questo tipo di proposte" lo spingo e rido insieme a lui.
"Smettila di prenderlo in giro e dimmi cosa ne pensi"
"Penso che quando ti rivedrò avrai le stampelle e non riuscirai neanche a sederti sulla tazzina del cesso" alzo gli occhi al cielo e sorrido.
"Il sesso non sarebbe certo una novità"
"Hai ragione, ma quando avete una casa tutta vostra non avrete paura che qualcuno possa entrare in casa senza preavviso"

Dopo che mi ha fatto quella proposta e dopo che io ho accettato, ho fantasticato su come poteva essere e su cosa ci potremmo fare in quella casa tutta nostra.
Non ho pensato al sesso, anche perché quello anche adesso non manca, ho pensato anche ai piccoli momenti dolci che si potrebbero creare, il nostro rapporto si rafforzerà e la nostra diventerà una relazione completamente seria.

Quando ci penso sorrido e basta, ma ovviamente penso anche ai contro dell'avere una casa in comune: se ad esempio litighiamo, siamo costretti comunque a rimanere a casa insieme almeno che uno dei due non vada a casa di amici, e noi due litighiamo anche per delle piccolezze.
In più servirebbe un appartamento con un giardino, anche piccolo va bene ma deve esserci per forza, Gus non può stare tutto il giorno in casa e ormai è abituato a giocare anche da solo.

Ma se penso a tutte le cose belle che potremmo fare queste cose negative se ne vanno.
Da quando mi ha parlato del suo sogno, non faccio altro che pensarci anche io.

"Mi stai ascoltando?" non mi ero neanche resa conto che mi stesse parlando.
"No, scusa ma stavo pensando"
"Ho paura a chiederti a cosa stavi pensando, quindi evito di chiedertelo" gli faccio la linguaccia e lui cerca di prenderla, ma riesco a ricacciarla in dentro velocemente.
"Dimmi cosa stavi dicendo invece di farmi domande con una risposta imbarazzante"
"Ti ho chiesto se dopo che hai accettato ne avete parlato ancora"
"No, alla fine tutto questo è successo solamente ieri e non abbiamo neanche avuto l'occasione di parlarne visto che dopo a casa sono arrivati Justin e Isaac" lui sbuffa e mi tira un colpo a caso sulla coscia.
"Principessina ne dovete riparlare per capire se la proposta era seria, alla fine è una cosa grande e voi vi siete rimessi insieme adesso... non credi che sia meglio aspettare qualche mesetto o anche un anno? So che siete innamorati e si vede, ma alla fine te conosci lui e lui conosce te, siete sempre pronti a fare cazzate su cazzate e sai come va a finire" ha ragione.
Mi alzo dal letto e vado verso la porta di camera sua per poter uscire.
"Appena lo rivedo ne riparliamo e poi ti faccio sapere, grazie mille James" torno da lui di corsa e mi butto sopra di lui per poi abbracciarlo forte e dargli un bacio sulla guancia "Se la proposta fosse vera sarai sempre il nostro ospite, ma prima di entrare in casa faresti meglio a chiamarmi... non sia mai che si senta qualcosa anche fuori dalla porta" faccio l'occhialino e lui scoppia a ridere sapendo che lo sto solamente prendendo in giro.
"Niente che non ho già sentito"

Vado in camera mia e appena prendo il telefono vedo che ci sono tre chiamate perse da mio padre, chissà cosa vuole adesso.
Prendo un grande respiro e lo richiamo, alla fine se mi ha chiamato così tante volte significa solamente che vuole chiedermi qualcosa oppure che è successo qualcosa.
Risponde subito al secondo squillo, quindi stava aspettando solamente che io lo richiamassi.

"Alyssa?" già mi sono stufata di questa chiamata.
"Direi di si visto che per adesso questo numero ce l'ho solamente io" ho già detto che odio le domande che hanno una risposta scontata?
"Ti ho chiamata ma non rispondevi"
"Scusa se non sto con il telefono in mano aspettando una tua chiamata" devo impegnarmi a rispondere meglio, ci sta che vuole dirmi qualcosa di serio... anche se ne dubito.
"Non sei cambiata per niente, comunque volevo chiederti se volevi venire a cena una di queste sere"
"Che c'è devi annunciarmi un futuro matrimonio? O una gravidanza indesiderata" dopo che mi ha nascosto il fatto che si frequentava con un'altra donna potrebbe tenermi nascosto di tutto.
"Smettila di comportarti come una bambina immatura, devi anche chiedere scusa a Paola" e adesso da dove spunta fuori questa Paola? "la donna con cui sto uscendo"
"E perché devo chiederle scusa?" mi sdraio sul letto e sono pronta a riattaccare, mi ha già stancato con questa Paola e con le scuse che devo farle per chissà quale motivo.
"Per come ti sei comportata l'altra volta"
"Allora entro in casa dicendo: scusa Paola se non mi aspettavo che mio padre scopasse con un'altra dopo neanche un anno dalla morte di sua moglie" non mi pento affatto di quello che ho appena detto, lo direi altre mille volte e pure davanti a questa Paola.
"Credo che andare avanti sia il modo migliore per cercare di stare meglio, anche te dovresti andare avanti e accettare le mie scelte" sbuffo e posso immaginare lui che alza gli occhi al cielo.
"Puoi andare avanti quanto vuoi, ma così ti stai solamente prendendo per il culo perché non credo proprio che la notte non passi ore e ore a rigirarti nel letto cercando di non pensare più a mamma"
"È normale che penso ancora a mamma, l'ho sempre amata e mai smetterò di farlo... ma questo non mi vieta di frequentarmi con un'altra"
"Allora così prendi per il culo sia te che Paola" non gli do neanche il tempo di rispondere e riattacco, tanto so che avrebbe detto altre cazzate solamente per autoconvincersi.

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