1. Nostalgia

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Giorno dopo giorno sento sempre di più la nostalgia di mia madre.

Mi manca andare al parco con lei, poterle parlare di tutto quello che mi succede, sentire i suoi discorsi lunghissimi sulla vita anche per una mia semplice banalità.

Mi manca tutto di lei.

Non le ho mai detto "Ti voglio bene" o "Grazie per quello che fai per me" e me ne pento tantissimo.
Ho avuto tante occasioni per dirglielo e spero solamente di averle fatto capire tutto quello che provavo e provo ancora oggi per lei.
È sempre stata la mia migliore amica, non ho mai avuto paura di parlarle di qualcosa, perché riusciva subito a capire se qualcosa non andava.

Quando lei era ancora qui non mi sono mai resa conto di quanto io fossi fortunata ad avere quel rapporto con lei, mi sembrava talmente scontato che non mi è passato per la mente doverle dire e dimostrare quanto le volessi bene.

Succede sempre così.
Inizi a capire quanto una persona è fondamentale per te solo quando non c'è più.

Appena perdi qualcuno inizi a pensare alle cose che avresti potuto dire o fare, e i sensi di colpa si fanno spazio tra gli altri problemi, arrivando ad essere il problema più grosso.

È così che il tuo unico pensiero è un semplice "cavolo perché non l'ho fatto prima?"
Io dico sempre agli altri di fare le cose senza pensarci tanto ma anche io faccio la stessa cosa. È così che si perdono i momenti migliori della tua adolescenza, o addirittura della vita... meglio essere spontanei e dire sempre quello che si prova, senza aver paura della reazione e del giudizio della persona che hai di fronte.

Mia madre è venuta a mancare sei mesi fa, incidente stradale ed io ero in macchina con lei.
Dal momento esatto in cui la macchina si è capovolta, ho iniziato a pensare che la colpa fosse stata solo mia, ed ancora oggi lo penso.

Stavamo discutendo, come sempre in quel periodo, ed il motivo della discussione era sempre lo stesso: la mia frequenrazione con un ragazzo, Mathias.
Quel pomeriggio ero uscita di nascosto con lui, mai avrei pensato ad una conseguenza del genere.

Mathias è il classico ragazzo che di primo impatto sembra un principe azzurro uscito da qualche favola della Disney, mia madre però conosceva alla perfezione quel tipo di ragazzo.
Le ho parlato di lui dal primo giorno in cui mi ha scritto... inizialmente ne parlavo bene ma appena abbiamo smesso di frequentarci e ho iniziato ad insultarlo con a mia madre.
Dopo una settimana è tornato ed io da brava sottona, ho riiniziato a uscirci.

Dopo che è tornato abbiamo iniziato ad uscire ed io l'ho fatto sempre di nascosto, a mia madre dicevo semplicemente che dovevo uscire con il mio gruppo di amici e lei mi credeva.
La cosa dell'uscire di nascosto è andata avanti per due settimane circa, fin quando il giorno dell'incidente mia madre è venuta e prendermi senza prima avvisarmi.

Ricordo perfettamente che per i primi minuti di viaggio è stata zitta, ma il silenzio mi è servito solamente per prepararmi alla tempesta che stava per scatenarsi.
Iniziò ad urlarmi contro dicendomi che ero solo una stupida perché sapevo che lui voleva solamente scoparmi e che se ne sarebbe andato via, come già aveva fatto con me e anche con molte altre ragazze.
La cosa che mi fa sentire ancora di più in colpa, è il fatto che io ho sempre saputo che lui non voleva niente di serio, ma ci sono uscita lo stesso cascando così nella sua trappola, dando a lui ciò che voleva.

Per i tre mesi successivi alla morte di mia madre ho pensato spesso a lui.
Dopo quello che è successo siamo usciti altre due volte e basta, dovevo trovare un modo per allontanarmi definitivamente da lui e per mia fortuna sono riuscita a trovare le parole giuste.
Cosa ci siamo detti? Soltanto che per nessuno dei due era una cosa seria e che non provavamo nulla l'uno per l'altro.
Quando ho detto quelle cose stavo per scoppiare in lacrime, perché stavo mentendo, io ormai mi ero quasi affezionata a lui e per quanto possa essere brutto da dire... mi è dispiaciuto che sia andata a finire così.

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