55. Cena a casa

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"Logan non sapevo che fossi qua!" so che sta mentendo, lei ha il sonno leggerissimo e sicuramente ci ha sentiti.
"E invece eccomi" apre il frigo e tira fuori il succo, mentre io prendo la nutella e il pane.
"Tesoro ho preso i tampax, hai il ciclo giusto?" 
"Non ancora, ma ho i sintomi quindi dovrebbe venirmi in giornata" sto mettendo tantissima nutella nel panino anche perché se ne mettessi poca non mi gusterei affatto il panino.
"Ah oggi dovete fare voi il pranzo, io sono a pranzo con il mio collega..." allora la cosa sta diventando proprio seria.
"Quindi vi state frequentando?" mi fa segno di stare zitta, ma non ne capisco il motivo.
"James non sa ancora che è una cosa seria, preferisco vedere come vanno le cose e dirglielo poi..." 
Esce dalla cucina e va di sopra, forse per prepararsi visto che sono di già le undici e mezza.

"Beh visto che siamo a casa soli e che Gus sta giocando per i fatti suoi, possiamo anche andare di sopra" alzo gli occhi al cielo e rido.
"Mi spieghi come cavolo fai a pensare solamente a quello? Cos'altro c'è dentro quella testa?" dico ridendo mentre gli do dei colpi nella testa.
"Dai sono un ragazzo, credo che sia normale pensare solo a quello... soprattutto se sono a casa da solo con la mia ragazza" il mio cuore non è ancora abituato alla frase "mia ragazza" detta da lui, anche se l'ha detto ormai tante volte.
"Mh così mi fai pensare che stai con me solo per il sesso e per Gus" 
"Cazzo mi hai scoperto" gli do un colpo sul braccio e lo bacio.
"Non so quante volte ti ho già detto che sei un cretino, ma nel dubbio te lo ripeto: sei un cretino"
Continuiamo a baciarci e proprio quando stavo per mettermi a cavalcioni su di lui il mio telefono vibra senza interruzione.
"Ma che coglioni" lo prendo e vedo che è Rachel.
"Chi è?" 
"Mia sorella" sbuffo e vado sulla chat per leggere i messaggi.

"Domani è il compleanno di papà"
"Te l'ho detto nel caso te ne fossi dimenticata"
"Sai che gli farebbe piacere se venissi anche te a cena" mi dispiacerebbe non andare neanche al suo compleanno, quindi potrei fare un eccezione.
Le rispondo mentre Logan continua a tartassarmi di domande.
"Non me ne sono scordata, per domani sera va bene... ci sono" non sono così stronza da mancare pure al suo compleanno, anche se loro non si sono fatti vivi per il mio.
"Se vuoi porta anche il tuo ragazzo" oh cazzo.
Questa volta visualizzo senza rispondere anche perché non saprei cosa dire.

"Che dice?" poso il telefono sul divano e mi concentro su di lui.
"Visto che domani è il compleanno di mio padre vado a cena a casa" devo cercare di formulare una frase con un senso prima di dirgli che conoscerà mio padre, anche se si sono già incontrati di sfuggita.
"Credo che sia la scelta giusta... andarci dico" gli prendo una ciocca di capelli e inizio a fare una piccola treccia.
"Ha detto che puoi venire anche te..." mi guarda come se avessi appena detto una pazzia, anche se in effetti è così.
"Ma lui mi odia" alzo le spalle e prendo un'altra ciocca facendo la stessa cosa.
"Ci sta che se ti conosce meglio cambia idea, ma se non vuoi venire è uguale" lo sto trasformando in Travis Scott, anche se le treccine stanno venendo storte.
"A me va bene, solo che non saprei come comportarmi" si gratta il collo e mi guarda negli occhi.
"Normalmente, anche se sarà una serata molto imbarazzante" sono sicura che Rachel sapendo che ci sarà anche lui si vestirà in maniera provocante, ormai la conosco.
"Quindi c'è anche tua sorella?" non credo che lui l'abbia mai vista, almeno che non sia andato a cercarla su instagram.
"Si e so già che si vestirà da troia solo perché ci sei te" 
"Può anche stare nuda, come faccio a guardare un'altra ragazza se ho te?" ecco il diabete.
"Ma stai zitto, anche a me cade lo sguardo se una ragazza ha un vestito scollato" mi prende il viso con le mani e mi strizza le guance, così da non farmi parlare.
"Questo perché te sei una lesbica in copertura. Se pensi che guarderò tua sorella lasciati dire che sei proprio di fuori, non mi passa neanche dalla mente fare una cosa del genere piccola" se non avessi le guance schiacciate e la bocca a pesce starei sorridendo come un ebete.
"Adesso vogliamo continuare a fare ciò che stavamo facendo?" mi lascia le guance e mi bacia.

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