"Avevo bisogno di distrarmi,
di fare qualsiasi cosa
tranne che perdermi nei miei
pensieri;
perché se l'avessi fatto,
non ne sarei uscita viva."Mi era mancato un sacco passeggiare per le strade della mia Milano indisturbata in compagnia dei miei amici più cari.
Sofia e Francesco rappresentavano qualcosa di troppo importante per me, un' qualcosa di cui non potevo fare a meno.
Non potevo fare a meno delle battute e della schiettezza di Sofia, e neanche del timido sorriso del mio amico Francesco.
Erano esattamente i miei opposti, l'una troppo estroversa e l'altro troppo timido.
Ma erano unici nel loro genere, e a me andavano bene così. Come io andavo bene a loro."Ecco qua, questo è il bar tanto carino che ha aperto ultimamente vicino al Duomo di cui ti avevo parlato!"
esclamò Sofia, mentre prendeva posto in uno dei tavolini color marmo del locale.
Io e Francesco la seguimmo a ruota, sedendoci vicino a lei."Allora, Karen, hai un sacco di cose da dirci tu!"
sentenziò Sofia, mentre leccava il suo cucchiaino sporco di crema caffè.
Io alzai gli occhi al cielo, e bevetti un sorso di caffè."Cosa vuoi sapere?"
dissi, mentre Francesco tratteneva una risata osservando le mie espressioni poco convinte.
"Lo sai...."
disse lei, facendo una smorfia allusiva.
Io sospirai."Vuoi sapere qualcosa su Damiano, vero?"
"Esatto! È lì che ti volevo!"Vidi Francesco rabbuiarsi.
A lui la relazione tra me e Damiano non era mai andata giù. Mai.
E ogni volta faticava a nascondere il suo disapprovo a riguardo.
Ma era mio amico, e ciò che rendeva felice me rendeva felice pure lui.
Gli ero grata per questo."Beh...."
"Festeggiate due mesi assieme? Quanti sono?"
esclamò allegra Sofia, mentre sbocconcellava un biscotto al cioccolato appena portato dalla cameriera al nostro tavolino."Io e lui... Veramente...."
degluttii sonoramente.
Francesco mi guardò serio, e Sofia sembrò percepire che c'era qualcosa di strano."Ci siamo lasciati."
Quelle tre parole aleggiarono nel vuoto per qualche secondo, prima che Sofia sgranasse gli occhi stupita.
"Cosa? Ti sei lasciata scappare quel fregno di Damiano! Ma dico, sei stupida o cosa?"
"No, ma tra noi ci sono state delle complicazioni."
"Di che tipo? Sono sicura che potrete sistemare!"
"Non lo so, penso di no, no...
È finita con lui, Sofia."
dissi convinta.Più che convincere Sofia, volevo convincere me stessa che fosse realmente finita tra me e Damiano.
La mia amica aveva sempre apprezzato il cantante, forse perché era un bel ragazzo, o forse perché era famoso e con un bel po' di soldi....
Non volevo deluderla, ma quelli erano i fatti e ormai nascondermi non aveva più senso.
Già pensavo a quando lo avrei comunicato alle mie sorelle e a mia madre.
Pensavano veramente che tra noi due potesse essere per sempre.
E, ad essere sincera, lo pensavo anche io.Le domande di Sofia si susseguirono una dopo l'altra, piene di delusione.
Lei sperava che io avessi finalmente trovato il tanto agognato amore.
Francesco, dal canto suo, non si pronunciò.
Io non insistetti e non chiesi nulla al ragazzo.
Sapevo che si sarebbe espresso una volta che fossimo rimasti soli."Karen.... Mi dispiace un sacco. Immagino che sarai distrutta."
Non si vede, Sofia?
Non ho l'aria di una che ha appena perso la cosa più importante della sua vita?"Si, ma non più di tanto.
Alla fine se è finita vuol dire che non era destino. Sono cose che capitano, bisogna soltanto saperle accettare e trovare in esse occasioni di crescita.
Va tutto bene, dico sul serio."
Sorrisi falsamente a Sofia, che sembrò tranquillizzarsi e che mi accarezzò dolcemente la mano.
Le rivolsi un sorriso triste, per poi continuare a parlare di altri argomenti.
Cercai di sviare, ma Francesco se ne accorse e mi chiese come stavo sinceramente.
Risposi che mi sentivo bene, e che adesso forse mi sarei potuta dedicare più a me stessa.Tutte falsità, ovviamente.
I ragazzi avevano ragione.
Io non stavo bene, cercavo soltanto di fingere.
Ma d'altronde, lo facevo già da un sacco di tempo.
Ero un' attrice da Oscar."Senti, Karen..."
"Che ne dici se oggi ci divertiamo un po' noi tre? Facciamo un giretto a Milano, andiamo in qualche negozio.....
Così ti distrai."Adoravo di Sofia il fatto che trovasse sempre una soluzione a tutto.
Vedeva il sole anche dove io vedevo un buco nero.
Era anche per questo che la consideravo una delle mie migliori amiche.
Era un po' il mio opposto.
E gli opposti si attraggono, parola mia!"Si, Sofia, hai ragione.
Ho proprio bisogno di distrarmi un po'."
dissi io.Alla fine avrei passato una giornata con i miei amici più cari, che mi avrebbero di sicuro sollevato io morale.
Con loro mi sentivo accettata e capita.
E questa era la cosa che contava più di tutte per me in quel momento!_________________________________________
FEDERICO CHIESA'S POV:
Finalmente arrivò Sabato 10 Luglio, il momento di partire per Londra alla ricerca di una Coppa che all'Italia mancava da circa cinquantatre anni.
Ero molto emozionato, ma anche carico.
Sarei partito anche quella sera da titolare.
Le chiamate con mio fratello e i miei amici si sprecavano per quanto erano curiosi.
Avevo bisogno di sentirli, di sentirli
vicini per la serata che mi attendeva.Quel pomeriggio, io e tutta la squadra salimmo sull'autobus ufficiale della nazionale di calcio che ci avrebbe condotto all'aereoporto, dove avremmo preso l'aereo che ci avrebbe poi portati a Londra.
Mi sedetti vicino a Barella, come sempre."Uh, eccoti qua."
Nicolò si affrettò a togliersi le cuffie, e mi sorrise amichevolmente.
Ricambiai quel sorriso."Scusa il ritardo, ma il Mister mi ha fermato per parlarmi prima di partire."
"Ah, okay.
Io pensavo che ti fossi fermato a scrivere nuovamente a quella ragazza."Di nuovo.
Ero riuscito a non pensare a Karen per qualche ora, e per me era decisamente un record.
Ma adesso eccola qui, di nuovo, come un fantasma che si aggirava nella mia mente.
E nel mio cuore....."Karen?"
"E chi, sennò? Già la tradisci?"
Scoppiai a ridere. Barella aveva la capacità di farmi sempre sorridere.
Adorava prendermi in giro, ma io sapevo che in realtà lo faceva soltanto per il gran bene che mi voleva.
E che gli volevo anche io."Beh, no...
In realtà non ha risposto neanche ai messaggi che le ho scritto ieri.
Non so che fare, Nico."
dissi sconfortato.
Nicolò mi mise una mano sul braccio in segno di consolazione.
"Beh, adesso non pensarci, okay?
Magari è impegnata...."
"O forse neanche si ricorda della tua esistenza..."
"Beh, consolante come idea, non trovi?"
Barella mi sorrise.
"Con le donne è così, che ci vuoi fare.
Pure con Federica ho dovuto faticare, ma ora...."
Sorrise mentre indicava la fede dorata che risplendeva sul suo anulare.
E io ricambiai quel sorriso."E io sono felice per te."
dissi sorridendo.Nicolò adorava la sua famiglia.
Era davvero giovane, ma aveva già tre figlie e una moglie.
E le amava con tutto il suo cuore.
Qualcuno lo criticava, dicendo che sposarsi e fare figli così da giovani non fosse una scelta giusta.
Eppure io lo capivo.
Il suo non era un comportamento da immaturo, ma da chi sa esattamente cosa vuole dalla vita.
E io lo ammiravo parecchio."Senti, Fede, sono sicuro che risponderà.
E se non lo farà pazienza!
Non fartene una malattia.
Sai quante persone ci sono la' fuori che farebbero di tutto per averti e per amarti?"Rivolsi a Nicolò un sorriso triste.
"Da quando sei diventato così profondo? Mi tratti come se fossi una femminuccia!"
"Beh, vivo con quattro donne, pensi di potermi ferire?"Scoppiammo a ridere, e io cercai seriamente di non pensare a Karen.
Ma ogni tanto, vuoi non vuoi, il mio occhio ricadeva sulla nostra chat.
Sulla sua promessa che ci saremmo sentiti ogni tanto.
Promessa che io, nel profondo del mio cuore, speravo che avrebbe mantenuto.
Anche se non mi aveva più scritto.
Anche se forse non mi pensava.
Anche se non sapeva cosa fosse un fuorigioco.
Io però lo sapevo bene:
Era lei il mio fuorigioco.
Inaspettato.
Ma qui nessun arbitro l'avrebbe fermato.
L'arbitro ero io, e le avrei permesso di distruggermi.
Nel bene, e nel male._________________________________________
FINE QUARTO CAPITOLO. 💙⚽
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𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)
FanfictionTutti noi vorremmo essere il Sole di che illumina la vita di qualcun'altro. Vorremmo essere la sua luce in fondo al tunnel, la sua salvezza, la sua scialuppa di salvataggio. Ma perché non essere la Luna che schiarisce le notti più buie? Perché limit...