𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙓𝙓𝙓𝙑𝙄. ⚽💙

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"Che sono passati
così tanti mesi
ma il tuo sguardo
continua a
rimanermi
dentro."













Ho sempre amato i pomeriggi milanesi.
Non erano né troppo caldi, né troppo freddi.
Il pomeriggio era il momento migliore della giornata per vivere la mia Milano.
Quel pomeriggio, però,  me la stavo godendo davvero poco.
La dolce brezza estiva mi sfiorava le guance facendomi percepire un senso di piacere.
Un attimo prima, Federico era partito per Firenze per andare a prendere suo fratello Lorenzo.
Poi insieme ci saremmo diretti con Lorenzo e mia sorella a Forte dei Marmi.
Dovevo telefonare a Sahara, l'avevo promesso a Federico, ma non lo feci.
Ero immobile da quando lui era partito difronte al portone di casa mia.
Damiano mi aveva scritto che lui e i Måneskin erano arrivati a Milano e volevano vedermi ed io, ancora una volta, non sapevo cosa fare.
Avrei tanto voluto rivedere Ethan, Thomas e Victoria, ma per nulla al mondo avrei voluto rincontrare Damiano.
Io e il ragazzo c'eravamo lasciati così male che mi sembrava impossibile parlare con lui per cinque minuti senza iniziare un litigio.
In più, quel pomeriggio dovevo telefonare a Sahara e spiegarle la situazione che si era creata con Federico.
Non sapevo da dove cominciare.
La voglia di rivedere Victoria era molto forte.
Io e lei eravamo diventate complici sin dal primo momento perché, seppur fossimo differenti, eravamo due ragazze unite dalle stesse passioni e dagli stessi principi.
La bionda mi mancava più di chiunque altro.
Thomas era stato il mio mentore, con lui avevo migliorato le mie tecniche con la chitarra e sempre con lui avevo sperimentato nuovi strumenti.
Ci volevamo un bene dell'anima.
Per quanto riguarda Ethan, il ragazzo era sempre stato estremamente timido nei miei confronti.
Non capii mai il perché, ma volevo bene anche a lui.
I Måneskin mi mancavano, niente da fare!
Non potevo perdere l'occasione di rivederli, neppure per Damiano.
Presi frettolosamente il telefono, e mi affrettai a rispondere al ragazzo che mi andava bene.
Attendevo di sapere il luogo dell'incontro.
Alzai gli occhi al cielo:
dovevo anche telefonare a Sahara!
Il tempo sembrava starmi scivolando via dalle dita come sabbia.
Dovevo pensare a Federico e alla nostra splendida futura vacanza.
Corsi subito in casa, e mi affrettai a telefonare a Sahara.
Dovevo parlare urgentemente con la biondina, e dovevo essere veloce!
I Måneskin mi stavano sicuramente aspettando.
Non vedevo l'ora di riabbracciare Victoria, ed ero felice al sol pensiero.
Federico sarebbe stato in viaggio, quindi non dovevo preoccuparmi di lui per quel pomeriggio.
Se la sarebbe cavata benissimo.
Giusto?
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"Pronto?"
esordì la mia sorellina.

"Sahara! Ehi! Come ve la passate lì?"
dissi io.
Avevo messo la ragazza in vivavoce, e intanto ero ferma davanti alla specchiera del mio bagno, intenta a truccarmi.

"Tutto bene, grazie.
Siamo al mare.
Ma adesso parliamo di te!
Come va?"
disse maliziosa.

"Volevo proprio parlartene...."

"Vai! Spara!"
disse lei.

"Ecco....
Vedi, tu hai sospettato sin da principio che io volessi casa libera per qualcosa in più di una semplice libertà da diciottenne.
Ho invitato un ragazzo qui, e sempre con questo ragazzo ho vissuto un fantastico appuntamento qualche sera fa.
Ci siamo conosciuti via chat qualche settimana fa, più o meno verso il 10 di Luglio."
Sentii la mia sorellina fare un verso di gioia.

"Oddio! È quello giusto?"

"Non lo so, Sahara, non lo so..."
dissi ridendo.

"Quel ragazzo è Federico Chiesa."

Silenzio.
Non sentii più nulla per alcuni attimi.

"Sahara? Ci sei? Tutto bene?"
dissi io, mentre applicavo il rossetto su ogni lato della bocca.

𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora