𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙇𝙓𝙑. ⚽💙

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"Tu dici che il mio cuore è pieno.
Io dico che è vero,
ma non di quello che pensi.
Il mio cuore è pieno di dolore,
di tristezza, di rabbia, di
delusione, di segreti che nascondo
e di momenti che temo.
Ma credimi quando ti guardo
e ti dico
che sto cercando di
far entrare di nuovo
l'amore."


















Rispondere alla chiamata di Federico era l'unica cosa da fare.
Intanto nella mia testa si alternavano dubbi di ogni tipo, dalla paura che lui avesse incontrato Benedetta all'incertezza riguardo la nostra storia d'amore.
Sospirai, poi mi misi comoda e risposi alla chiamata.

FEDERICO: Ciao amore! Come stai?
Ho visto le tue chiamate perse solo ora.
Scusami tanto ma avevo il cellulare scarico, e quindi non ho potuto rispondere.
Dimmi tutto.
KAREN: Sto bene, tu? È bello sentirti.
FEDERICO: Anche per me lo è, non sai quanto. Che combini?
KAREN: Assolutamente nulla.
Sai, oggi volevo proprio sentirti.
Fede, volevo parlarti di un paio di cose, veramente.....
FEDERICO: Uhm, certo!
Come sta tuo padre?
KAREN: Oh, il suo fisico sta reagendo benissimo alle chemio.
Grazie di averlo chiesto.
Comunque, non volevo parlarti di papà o di me, più precisamente volevo parlarti di noi due.
FEDERICO: Okay, dimmi tutto allora.
KAREN: Hai presente quando all'inizio della nostra storia io ero continuamente dubbiosa su noi due e non la finivo di pensare a Damiano?
FEDERICO: Si, ho presente.
KAREN: Ebbene, ritengo che i ruoli si siano invertiti. Non ti pare?
Adesso sei tu quello che non la smette di pensare alla sua ex ragazza, quello che ha dubbi e che non sa che strada prendere.
Non te ne faccio una colpa Fede, ma sono stata zitta per troppo tempo.
È giunto il momento di mettere i puntini sulle i.
Cosa pensi?
Dimmelo chiaramente.
FEDERICO: Cavolo, mi prendi alla sprovvista.
Io.... Non ti posso mentire, è vero, ho dei dubbi, ma penso sia normale.
Stiamo assieme da più di un mese e ci conosciamo da quasi due mesi.
È chiaro che adesso conoscendoti capisco quante differenze caratteriali ci siano tra noi. È normale, è un passaggio obbligato in ogni storia.
Ma.... Benedetta, lei non c'entra nulla.
KAREN: Se non c'entra, puoi' spiegarmi per favore perché da quando voi due vi siete visti a casa tua sei cambiato?
FEDERICO: Ma in che senso, scusa?
KAREN: Non diciamoci bugie, Federico.
Sei cambiato, non sei più lo stesso di prima.
FEDERICO: Se per prima intendi in vacanza, grazie al cavolo!
Karen, ti sembra bello dover portare avanti una carriera da calciatore con la costante paura di non raggiungere certi obiettivi e di deludere la tifoseria?
Amo il mio lavoro, ma certo è anche stancante. Cosa pretendi, posso sapere?
Tu presto tornerai a scuola, quindi capirai quanto possa essere tutto più difficile quando lavori e non passi il tuo tempo a casa a farti selfie.
KAREN: Non parlo del lavoro, cavolo, Fede! Io parlo del fatto che tu da quando hai visto Benedetta non sei più lo stesso.
Il Federico di cui mi sono innamorata cercava di colmare i miei vuoti, quello di adesso non fa che crearne uno diverso ogni giorno!
FEDERICO: È davvero così che la pensi? Che io ti crei dei vuoti?
Ti ho letteralmente baciato le cicatrici!
Nessuno lo fa, sappilo.
KAREN: Infatti io ti amo per questo!
Ma sei cambiato, Fede. Tu hai paura.
Hai dei dubbi. Non sei quello innamorato perso degli inizi.
Voglio la verità, perché io non ti dico bugie e mai lo farò.
FEDERICO: È vero, non sono il ragazzo perso degli inizi.
Persino Nicolò lo ha notato agli allenamenti, sai?
Ma se non lo sono è per la distanza, per lo stress, non perché non ti ami più.
È che....
Si, ho dei dubbi. Ma non potranno mai far svanire tutto l'amore che provo per te.
Lo capisci, vero?
KAREN: Vorrei tanto sapere quali sono questi dubbi. Io non ne ho Fede.
Io e te insieme siamo perfetti, ci divertiamo, ci amiamo alla follia, e io non posso stare un giorno lontana da te.
Ti amo tanto, ti penso sempre, però...
Non mi sembra mai di fare abbastanza.
FEDERICO: Karen....
Io e te siamo diversi. Siamo come il giorno e la notte.
Io lo so che tu non sei la ragazza che si accontenta di venire a vivere con me a Torino dopo il diploma.
Tu vuoi di più, vuoi una vita da eterna protagonista, fare la first lady nullafacente non ti basta e non ti basterà mai.
Non sei la ragazza che rimarrebbe ad aspettarmi la sera dopo gli allenamenti, non sei quella che si accontenterebbe di un Ferragosto passato allo stabilimento del Forte con i nostri fratelli, non sei quella che si accontenterebbe di essere mantenuta da me, non sei....
Non sei come le altre Karen, e non lo sei mai stata.
Benedetta è tutto ciò che un ragazzo vorrebbe, lo capisci, vero?
E io non sto dicendo che non ti amo più o che lei sia meglio di te, soltanto che il nostro amore non sarà facile.
Perché io non sono abituato ad una come te, e tu non sei abituata ad uno come me. È normale, siamo diversi.
Ma io continuo ad amarti, credimi.
KAREN: No, hai ragione, io non sono affatto quel tipo di ragazza.
Forse perché non dedicherei mai la mia vita da un ragazzo, forse perché non cambierei città per uno appena conosciuto, forse perché i miei sogni per me contano qualcosa.
O forse perché....
Perché ho una dignità, e fare la mantenuta non rientra nei miei piani.
Comunque, non sono d'accordo nel fatto che non mi vada bene aspettarti dopo gli allenamenti a casa.
Io.... Io ti aspetterei anche all'infinito, se fosse necessario.
FEDERICO: Uno appena conosciuto?
Ma scusami, tu mi hai sempre detto che volevi venire a Torino.
E io ho capito subito che non era ciò che volevi veramente.
Ma tu, Karen, dove vuoi andare?
Tu vuoi da me la verità, ma tu non me la dici.
KAREN: Soffriresti, Fede.
Tu hai bisogno di una ragazza come Benni, una normale, una che cucini per te tutte le sere, una che si trasferisca a Torino solo per te.
Ma la verità è che io non sono mai stata lei.
Io sono solo quella di cui tu ti sei innamorato durante quella cavolo di live, e basta.
Dove voglio andare....
Non è importante. Non conta adesso.
Io.... Io voglio sapere se per noi c'è ancora speranza.
FEDERICO: Speranza? Ma stai scherzando, Karen?
È ovvio che ci stiamo dicendo ciò che pensiamo l'un dell'altro per la prima volta e quindi può risultarci strano, ma io ti amo da morire e non ti lascerei mai.
Lo sai, dai. E io mi sono innamorato di te perché sei diversa dalle altre, ecco perché.
Io non voglio una come Benedetta, ma so bene che sarebbe quella la scelta più facile.
Lo sai che preferisco il tuo casino alla calma di chiunque.
KAREN: Fede, tu credi che non potrei essere una brava fidanzata?
Solo per questo? No, potrei esserlo.
Certe cose ti vengono naturali quando sei innamorato, lo sai?
E.... Anche io ti amo, continuerò a farlo, ma vorrei chiederti un'ultima cosa.
FEDERICO: Amore forse ho esagerato, lo ammetto, ma....
Dovevo dirtelo, no?
Lo sai che ti amo, tanto tanto.
Sei la mia Key, te lo sei dimenticata?
KAREN: No, Fede, io non mi sono dimenticata di nulla.
Non ho scordato le serate passate al mare, le notti in discoteca, le mattine passate a preparare la colazione a Lorenzo e Sahara, i giorni trascorsi in piscina dai tuoi amici....
I nostri baci al chiaro di luna, le cenette sulla spiaggia...
Non ho dimenticato nulla Fede, e forse è proprio questo il problema.
Non potrei dimenticarti mai.
Ti amo troppo, non lasciarmi ti prego, non ora.
FEDERICO: No, non lo farei mai.
Dobbiamo lottare per la nostra storia.
Arriveranno tempi migliori di sicuro, ma io ti amo ancora con tutto me stesso.
Benedetta... non è nulla in confronto a te.
Lei è la via facile, e non ti nego che con il discorso che mi ha fatto giorni fa io l'abbia rivalutata, ma non è te e non sarà mai te.
KAREN: E allora perché non la lasci andare se non è me e non sarà mai me?
FEDERICO: Lasciarla.... andare?
In che senso?
KAREN: Fede, io non parlo quasi mai con Damiano. Damiano era la mia vita, e io vorrei tanto parlare nuovamente con lui.
Non ci parlo per te, perché tu me lo hai chiesto, ricordi?
E allora perché tu parli con Benedetta?
Se io te lo chiedessi....
Tu smetteresti di parlarci?
FEDERICO: Ma..... Perché dovrei?
Karen, Benedetta non nuoce alla nostra relazione. Ti prego, non pensare a lei.
KAREN: Non pensare a lei?
Ma è ovunque, Fede! Lei ti ama ancora.
FEDERICO: Anche Damiano ti ama ancora, te ne sei forse dimenticata?
KAREN: Damiano ha una fidanzata adesso, è diverso.
Lui mi rispetta e mi vorrebbe di nuovo nella sua vita.
È diverso, non è venuto mica a casa mia con una stupida scusa a insultarti.
Damiano non è Benedetta e non lo sarà mai.
Per fortuna!
FEDERICO: Scusami Karen, ma non posso.
Lei è un'amica di famiglia, non me la sento di troncarla così.
Ma non parliamo quasi mai, lei si sente in difetto con me.
Io amo solo te, lo vuoi capire?
KAREN: Ti amo anche io....
Tanto, tanto, tanto. Da qui.
FEDERICO: Da... Da qui?
KAREN: Lascia stare, non capiresti.
Mi prometti che non la inviterai più a casa tua? Oggi lei era a Torino.
FEDERICO: Lei chi? Benedetta?
Non lo sapevo, te lo posso giurare.
Ero agli allenamenti.
KAREN: D'accordo, ti credo.
Ora se vuoi scusarmi ho tanto tanto sonno.
Buonanotte, Fede.
FEDERICO: Karen, aspetta un secondo, volevo dirti un'ultima cosa....

Neanche il tempo che Federico replicasse, che già avevo chiuso la telefonata.
Spensi il telefono, lo posai sul comodino e mi gettai sul letto, esausta.
Non c'era altro da dire.
Benedetta era ancora nella sua vita, e lui non l'avrebbe lasciata andare.
Aveva paura? Timore?
No, lei era semplicemente il suo piano B, quella da sfruttare nel caso in cui con me fosse andata male.
Ricordai le parole di Margherita circa il far ingelosire Federico.
Non lo avrei mai fatto, semplicemente perché ero troppo innamorata di lui per farlo.
Ormai aveva imparato anche lui a vedermi per ciò che ero realmente.
Non sarei stata la ragazza che si aspettava, e forse la mia indipendenza lo infastidiva.
Ma io non ero Benedetta, e non lo sarei mai stata.
E andavo fiera di ciò.
Decisi che avrei recuperato i rapporti con Damiano, perché era giusto così.
Quanto a farlo ingelosire....
Non lo avrei fatto.
Era un comportamento profondamente infantile e ingiustificato.
Federico mi amava ancora, ma con tanti tanti dubbi. E la paura che un giorno non sarei potuta diventare la compagna che tanto desiderava.
E Torino....
No, Torino non era la città in cui volevo vivere.
Ma era la città di Federico, e lì avrei vissuto.
I posti sono persone, non cose.
Ma ogni giorno che passava sentivo sempre più il bisogno di riaffermare la mia indipendenza da tutto e da tutti.
Non ero una bambina, no, e non ero altro che Karen.
Forse avrei dovuto tirare fuori quella parte che tanto piaceva a Damiano e che piaceva anche a me.
La Karen sicura di sé.
Quella che attrae.
Quella che potrebbe affrontare qualsiasi cosa.
Quella che Federico forse non avrebbe accettato, ma che gli avrebbe fatto rimpiangere di avermi trattata in quel modo quella sera.
Perché si, Federico mi amava, ma quella sera aveva espresso i suoi pensieri per quello che erano.
Non sarei stata certo io a fargli cambiare idea.
Già per come lo guardavo, avevo già detto troppe cose.
Sperai ardentemente che nel tempo avrebbe cambiato idea su di me e sulla nostra relazione.
Amavo Federico, ma Karen....
Karen l'amavo ancor di più.
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FINE SESSANTACINQUESIMO CAPITOLO. 💙⚽

𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora