𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙇𝙓𝙓𝙓𝙑. ⚽💙

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"Amalo
finché è tuo,
e non aspettare
di farlo
dopo che
l'avrai portato
a non amare
più te."




















BENEDETTA QUAGLI'S POV:

Era passato così tanto tempo dall'ultima volta che mi ero addormentata tra le braccia di Federico! Avevo passato tutta la notte a scrutare i suoi occhi scuri.
Mi sembrava di non guardarlo mai abbastanza. Avevo sempre avuto il timore che lui sarebbe andato via prima che i miei occhi sarebbero stati capaci di abituarsi a tanta bellezza. E forse, a pensarci bene, non si sarebbero mai abituati ai suoi occhioni scuri che tanto amavo. Quando io e Federico quel Novembre ci eravamo lasciati, il mondo mi era caduto addosso. Lui mi aveva confessato di non amarmi più, ma io l'avevo percepito da molto tempo. Era diventato scostante, un ragazzo diverso da quello che avevo conosciuto fino a quel momento. Da quando si era trasferito a Torino, i suoi impegni erano stati rivoluzionati del tutto. Non avevo accettato di trasferirmi con lui nella città, perché ero troppo legata alla mia Firenze. Rimpiansi tanto quella scelta, che portò la nostra storia d'amore a finire. Nei mesi a seguire, avevo sognato Federico molte volte. Lo sognavo quasi tutte le notti, tanto da credere di esser diventata pazza. Poi, alla fine, compresi il motivo per il quale lo sognassi così tanto. Era perché l'avevo perso. A volte succede proprio così. Sognare è l'ultima possibilità che si ha per stare accanto a qualcuno che non è più nostro. Ed era finita per diventare la mia unica possibilità di avere Federico all'interno della mia vita. Così, mi ero ripromessa che avrei fatto di tutto per farlo ritornare a far parte della mia vita. Quando lui mi aveva invitato quell'estate ad andare al Forte con lui ed i suoi amici, quasi non volevo credere alle mie orecchie.
Non ci eravamo più sentiti in tutti quei mesi, eppure Federico aveva pensato a me. Il mio cuore aveva ricominciato a battere per il ragazzo, anche se in realtà non aveva mai smesso. Vederlo con Karen fu un colpo al cuore. Non avevo mai visto di buon occhio quella ragazza. Era così diversa da Federico e dal suo mondo! E così mi ero iniziata ad interrogare sulle ragioni che l'avessero portato ad innamorarsi di una come lei.
Avevo iniziato a screditarla dentro di me, e a fare battute di poco gusto davanti alla ragazza. Ma la verità era un'altra: non era Karen il problema, ma io. Ero io quella che Federico non amava più, non Karen. La mia era invidia mista a gelosia nei confronti del ragazzo. Ma non riuscivo a placarla.
Non avrei amato altro cuore che non fosse stato quello di Federico. Lui non amava me, ma ero certa che un giorno si sarebbe accorto dell'opportunità che aveva perso. Mi ero giurata che avrei fatto di tutto per riaverlo accanto a me, perché la mia vita non era più la stessa senza di lui. Tutto sembrava aver perso valore. Eravamo le classiche anime gemelle, io e Federico. Ci eravamo scelti e trovati in poco tempo. Io avevo soltanto diciotto anni quando ci eravamo visti per la prima volta, ad una festa di un amico in comune.
Lui mi aveva fatta sentire una vera principessa, con i suoi modi educati e mai sopra le righe. Mi ero giurata che un giorno, quel ragazzo lì, l'avrei portato all'altare. Non immaginavo altro uomo che lui accanto a me per sempre. Mi dispiaceva per Karen ma, per Federico, ero disposta a tutto.
Perché senza di lui, io, cos'ero?
Una ragazza vuota, una come tante, che avrebbe vissuto una vita tranquilla tanto quanto banale. Fare la modella non mi bastava più, così avevo iniziato a fare l'influencer. Nel periodo degli Europei, i miei followers erano aumentati a dismisura. Ero diventata una vera e propria stella dei social media. La fanpage di Federico, sorte da poco, non facevano altro che chiedermi se fossi ancora la sua fidanzata. Per rispetto nei confronti del ragazzo, non avevo mai risposto a quelle domande.
Ed ero andata avanti per settimane con il desiderio di ritornare ad essere la fidanzata di quel ragazzo che tanto amavo. Quando quella sera mi ero ritrovata a Roma, al Goa Club, non avrei mai pensato di incontrare Karen.
Vedere la ragazza lì, senza Federico, rappresentò una grande sorpresa per me. Ma anche una grande occasione.
Quando eravamo al Forte, Karen aveva ribadito più volte il suo non sopportare l'alcol. Così, avevo deciso di farla ubriacare. Probabilmente avrebbe tradito Federico con il primo ragazzo che passava, ed io avrei avuto prove sufficienti per farli lasciare. L'idea di drogarla era sorta soltanto successivamente, quando mi avevano venduto qualche grammo di essa all'esterno della discoteca. Il mio piano non era andato a buon fine, perlomeno per metà. Quel ragazzo che aveva difeso Karen non era un semplice amico o conoscente. Doveva essere qualcosa di più, ed io lo avevo capito sin da subito. Ero rimasta a spiarli per tutta la serata e, quando avevo visto Karen andare via con lui, i miei sospetti erano stati confermati. Quella notte dormii veramente poco, persa com'ero nei miei sensi di colpa. Mi sentivo come quelle streghe brutte e cattive che nei libri davano ai principi dei filtri d'amore, lasciando le principesse sole e col cuore spezzato. Ma io amavo veramente Federico, e quello era stato un atto d'amore nei miei confronti. Mi dispiaceva per Karen, ma sapevo che insieme non sarebbero mai potuti funzionare. Raccontai tutto a Federico, ottenendo l'effetto sperato. Di sicuro, un gesto simile avrebbe portato Federico a recuperare la stima nei miei confronti e, di conseguenza, l'amore e l'affetto.
Così era successo. Karen era andata via da Torino sola e ferita ed io ero rientrata nella vita di Federico. Questa volta da protagonista, e non da comparsa! In cuor mio sentivo di aver fatto la cosa giusta. Karen avrebbe potuto trovare la felicità con qualcun'altro, e Federico avrebbe compreso il mio reale valore. Non mi riconoscevo in ciò che avevo fatto, ma era stato necessario. E adesso, finalmente, Federico era nuovamente accanto a me. Dormire con lui era così bello! Mi ero scordata cosa si provasse a fare l'amore con Federico. Era così delicato e amorevole. Lo amavo. E avrei continuato a farlo per il resto dei miei giorni, come forse Karen non avrebbe mai saputo fare. E poco importava se avevo fatto un grande sbaglio cercando di far ubriacare la giovane: la mia felicità e quella di Federico contava molto di più.
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𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora