𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙑. ⚽💙

2.9K 105 150
                                    

"Ma tu
continua a cercarmi sempre
quando sono assente dal mondo.
Insisti,
che se sei tu a farlo
io mi lascio trovare."


















"Allora, dormi bene, e non pensare a tu-sai-chi, d'accordo?"

Con queste parole, Sofia mi lasciò sola davanti al portone di casa mia.
Avevamo passato una giornata entusiasmante assieme, ed ero riuscita a distrarmi dai mille pensieri che affollavano la mia mente.
La salutai con un sorriso, per poi infilare le chiavi nella serratura della porta di casa.

Mentre salivo le scale che mi avrebbero condotta al pianerottolo dove c'era casa mia, pensai a tutto ciò che avevamo fatto insieme.
Sofia mi aveva costretta a farmi le unghie dall'estetista, ad andare dal parrucchiere, a comprarmi dei vestiti e dei trucchi nuovi.
Insomma, aveva puntato su tutte quelle cose che sapeva capaci di tirarmi su il morale.
Ma una volta tornata a casa, sola con i miei pensieri, le preoccupazioni ritornarono più forti di prima.
Si dice che le ore che vanno dall'una di notte alle sei di mattina, abbiano la capacità di farti sentire o sul tetto del mondo o sotto terra.
E per me era esattamente così.

_________________________________________

"Ciao mamma, sono tornata!"
esclamai, buttando le chiavi e lo zainetto sul tappeto di casa.
Mia madre accorse verso di me e mi sorrise.

"Eccoti!
Io e tua sorella abbiamo preparato i biscotti al miele che ti piacciono tanto, e anche la tisana.
Vieni a prenderla?"

Adoravo la tisana di mia madre e i suoi biscotti. Solitamente li prendevo sempre prima di andare a dormire, perché avevano la capacità di farmi sentire bene e di far sparire tutte le mie ansie e preoccupazioni per il giorno seguente.

"Certo, mamma. Dammi il tempo di lavarmi e.... arrivo."
Le risolsi un sorriso dolce, per poi sparire nel buio del mio bagno.

Mi feci una doccia veloce, e mi cambiai i vestiti. Indossai una di quelle tute comode che adoravo e che utilizzavo per fare sport. Legai i capelli e mi guardai allo specchio.
Sofia aveva proprio ragione! Avevo un aspetto orribile, nonostante i capelli puliti e gli occhi truccati.
Si vedeva che ero stanca e preoccupata.
Feci un bel respiro, sorrisi falsamente alla mia figura attraverso lo specchio e mi recai di corsa in cucina, dove mia sorella Jessica e mia madre mi aspettavano.

"Kappa, ciaooo!"
Jessica corse verso di me, e io la strinsi in un forte abbraccio.
Jessica era la mia sorellina più piccola, e io le volevo un gran bene.
Aveva la capacità di trasmettermi tutta la sua spensieratezza di bambina anche soltanto sorridendo. Le volevo parecchio bene, anche se quando era arrivata non l'avevo presa benissimo.
Ma allora ero una bambina anche io.

"Ciao amore! Allora, che hai fatto con mamma oggi? Hai preparato i biscotti?"
dissi io, prendendo in braccio mia sorella.
La bambina cominciò a raccontarmi tutta la sua giornata, e mi porse un biscotto che io considerai molto buono.

"Karen, tesoro, che hai fatto oggi?"

Mentre cercavo di sorseggiare la mia tisana senza pensare a nulla, mia madre mi riportó alla realtà.

"Sono uscita con Sofia e Francesco.
Ci siamo divertiti molto assieme, ma ora sono davvero esausta."
esclamai, mentre finivo la tisana.
Mia madre mi guardò con sguardo interrogativo.

"Che c'è?"
le dissi io.
"Non lo so, il tuo ritorno improvviso a Milano, la tua voglia di passare le tue giornate fuori casa e non qui con noi....
Sei strana, Karen. E non dirmi che va tutto bene perché non ti crederò.
È successo qualcosa con Damiano e con i Måneskin, vero?"

𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora