𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙇𝙓𝙓𝙄. ⚽💙

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"Tu sei
l'unica persona
che non manderei
via neanche
quando
voglio stare
sola."

















Quella notte feci veramente fatica ad addormentarmi.
Non riuscivo a smettere di pensare allo sguardo deluso che Federico mi aveva rivolto alla fine della videochiamata.
Era il classico sguardo capace di farti sentire in colpa, nonostante tu non avessi fatto ancora nulla.
Era come se lo avessi colpito nel profondo, dicendogli che avrei voluto incontrare di persona Nicolò.
Non avrei fatto nulla di male.
Volevo mettere le cose in chiaro, ma volevo farlo di persona. Mi fidavo di Federico, ma non amavo chi agiva al posto mio.
Era come quando sentivo che i ragazzi fidanzati lasciavano rispondere le loro ragazze a qualunque donna gli scrivesse o ci provasse con loro.
Non lo trovavo corretto.
Se tu ami veramente una persona, devi avere il coraggio di urlare al mondo che non la tradiresti mai né scambieresti con chiunque altro. Ma devi farlo tu.
Ed era ciò che avevo intenzione di fare.
Mi incuriosiva il fatto che Nicolò mi avesse fatto un regalo del genere, da me tanto gradito, pur non conoscendomi.
Magari era ossessionato da me, oppure non gliene importava davvero nulla.
Ma volevo essere io stessa a fargli capire quanto amassi Federico e a quanto fosse stato sbagliato quel suo gesto, per quanto gradito fosse stato.
Così, decisi che gli avrei scritto l'indomani.
Mi avrebbe risposto senz'altro.
Avevo fatto voto di non esaminare alcuna foto del ragazzo, neanche sul suo profilo Instagram.
Non mi interessava vedere foto di altri ragazzi (Zaniolo in particolare) quando avevo il mio Federico, che era davvero bello.
E poi, uno come Nicolò non poteva che farmi schifo.
Provarci con una come me?
Sapendo benissimo che ero fidanzata!
E il fatto che lui fosse l'ex di molte influencer, non aiutava per niente.
Inoltre, non mi era piaciuto il modo in cui aveva agito nei confronti della madre di suo figlio.
Erano tutte cose che avevo letto nel tempo sui social network, e che quando Federico mi aveva detto di Nicolò non aveva ricordato.
In realtà Zaniolo lo conoscevo fin troppo bene per le sue vicende sentimentali sempre al centro del gossip.
E io non avevo alcuna intenzione di finire con uno come lui!
Mi era bastato ricordarmi chi fosse per capire quanto non avrei mai potuto amare uno come lui.
Mettere le cose in chiaro era la cosa giusta da fare!
E Federico alla fine mi avrebbe ringraziata.
Avrei dovuto attendere la fine delle partite della Nazionale prima di poter incontrare Nicolò.
Ma gli avrei scritto l'indomani.
L'unica cosa che mi faceva soffrire era il fatto che Federico non si fidasse di me.
Avevo percepito nel suo sguardo la paura di qualcosa di sconosciuto, quando gli avevo detto di voler andare a Roma per incontrare Nicolò.
Questa non poteva che essere un' ottima scusa per andare nella mia amata Roma!
Mi chiesi se avrei reagito allo stesso modo se fosse accaduta una cosa simile a Federico.
Probabilmente avrei fatto un casino incredibile, e avrei anche impedito al ragazzo di andare a vederla.
Ma io mi fidavo di Federico, e sapevo che non mi avrebbe mai potuta tradire.
Mi faceva soffrire il fatto che nonostante tutto lui non si fidasse ancora di me.
Ma non capiva che se l'avessi voluto tradire l'avrei potuto fare in qualsiasi momento, visto che io vivevo a Milano e lui a Torino.
E soprattutto, non sarei mai stata così stupida da tradirlo con Zaniolo.
Non erano neanche paragonabili, loro due.
E nel mio cuore non esisteva che Federico, e la determinazione di chiudere quella bizzarra storia al più presto.
Fu quello il pensiero che mi aiutò ad addormentarmi serenamente, abbracciata al mio orso di peluche.
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La mattina seguente mi svegliai ad ora di pranzo, ancora assonnata.
Mi vestii in fretta e pranzai assieme ai miei cari.
Poi mi precipitai fuori di casa.
Avevo invitato Sofia, Elisa, Vanessa e Margherita a prendere un caffè al bar dietro il Duomo di Milano.
Volevo parlare loro della strana situazione che si era creata con Zaniolo e Federico.
Non osavo neanche chiamarlo per nome, il mio corteggiatore!
Tra noi non c'era alcun tipo di legame affettivo, e chiamarlo per cognome mi sembrava la scelta migliore di tutte.
Avevo comunque bisogno dei consigli e del sostegno delle mie migliori amiche, per capire come agire al meglio.
Così come Federico aveva Nicolò, io avevo la mia squadra di amiche pazze quanto me al seguito.
Ed erano davvero importanti per me.
Erano tutte così diverse fra loro!
Elisa era la mia compagna di classe, una ragazza bella ed eterea.
Sofia e Vanessa si assomigliavano parecchio. Erano le mie amiche milanesi, e con loro avevo fatto le uscite più pazze di tutte. Con le due, il divertimento era assicurato!
Margherita, invece, era un pezzo del mio cuore. La mia migliore amica, l'unica capace di capirmi con un semplice sguardo.
All'appello mancavano Ashley e Victoria.
Ashley era la mia amica americana, conosciuta durante la vacanza dell'anno precedente.
Lei mi aveva sostenuta sempre, soprattutto nel periodo in cui mi ero trasferita a Roma con l'intento di seguire i Måneskin come loro chitarrista.
Victoria, invece, era la mia amica più pazza.
Con lei ero completamente me stessa, ed era stata lei a rendermi capace di fregarmene del giudizio della gente.
Mi mancava molto la bionda.
Avevo in programma di rivederla presto, magari proprio nel giorno in cui sarei andata a Roma per incontrare Zaniolo.
Avevo una bella squadra di amiche, che mi avrebbero sostenuta in qualsiasi situazione. Ero davvero fortunata sotto quel punto di vista.
Così, impugnai il manubrio del mio motorino, infilai il casco e mi diressi tutta allegra nella viuzza dietro il Duomo.
Non vedevo l'ora di raccontare tutto alle mie amiche.

𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora