𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙓𝘾𝙑. ⚽💙

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"É che tutti
gli inizi
sono belli,
ma il vero
incanto
sta nel
saper
continuare."



















BENEDETTA QUAGLI'S POV:

Sabato due Ottobre. Osservavo il soffitto, senza provare particolari sentimenti. L'autunno era entrato nel pieno da poco, e la foschia che vi era a Firenze quella mattina ne era la piena dimostrazione. Avevo sempre amato l'Autunno. Le serate passate in casa a cucinare, le felpe e la cioccolata calda prima di andare a dormire erano i miei rituali preferiti della stagione. C'era qualcosa di diverso nell'Autunno, una sorta di tregua che spingeva tutti noi ad avere un bisogno di lasciare le folle estive e ad avvolgerci nei colori delle nostre case. Tra le braccia della nostra persona. Ed io, la mia persona, non l'avevo più da un po'. L'avevo persa per i miei errori, per la mia gelosia, per la mia voglia di essere amata che mi aveva portata a compiere un'infinità di errori. Mi guardai allo specchio che avevo in camera mia: nel riflesso, vedevo una bella ragazza di vent'anni con tutta la vita davanti, e la voglia di trovare il suo posto nel mondo. Ma, se andavo a scrutare a fondo nella mia anima, ero vuota. Ero pervarsa da un vuoto inspiegabile, sopraggiunto di colpo, che non mi rendeva più in grado di provare forti emozioni e sentimenti travolgenti. Il mio cuore era ancora fermo al momento in cui Federico mi aveva lasciata, abbandonandomi al mio immenso dolore. Ma a farmi più male, era la consapevolezza che fosse giusto così. Che doveva andare così. Federico ed io non eravamo mai stati destinati a stare assieme, eppure io avevo forzato il destino, intromettendomi nella sua splendida relazione con Karen. Ero troppo orgogliosa per ammettere quanto fosse realmente felice con Karen, molto più di quanto lo fosse mai stato con me. E allora mi ero ripromessa che avrei rovinato la vita alla ragazza, nella speranza di ritrovare l'amore di Federico. Ma, ben presto, mi ero resa conto che quella forzatura non avrebbe portato Federico ad essere felice, ma soltanto a soffrire di più.
Avevo fatto di tutto per fargli dimenticare Karen, senza successo.
Mi ero accorta soltanto successivamente del forte sentimento che legava i due giovani. Io e Federico eravamo simili, legati dagli stessi valori e dai nostri caratteri mai sopra le righe.
Dal suo amore con Karen, avevo compreso quanto l'amore potesse legare anime differenti come erano le loro. Le persone che riescono a stare insieme sono quelle diverse nel modo di essere, ma uguali in tutto il resto.
Le coppie in cui uno parla troppo e l'altro troppo poco, quelle in cui i silenzi erano perfetti. Quelle in cui uno è impulsivo e l'altro esattamente il contrario, ma quando c'è da prendere un'occasione si buttano allo stesso modo. Alla fine, le anime differenti si ritrovavano, capaci di completare le mancanze l'une delle altre.
Io per Federico non potevo più far nulla, nonostante continuassi ad amarlo. Avevo finalmente capito che amare significava volere il bene della propria persona, a prescindere da te.
Ed io volevo il bene di Federico.
E da quando lo conoscevo, l'avevo visto veramente felice soltanto due volte.
La prima, quando aveva vinto gli Europei con gli Azzurri, realizzando il suo più grande sogno. E la seconda, quando l'avevo visto al Forte con Karen. Lei era la sua linfa vitale, il valore aggiunto che possedeva.
Karen era tutto ciò che non sarei mai stata io, ed era per questo che la invidiavo così tanto. Federico sarebbe potuto essere felice soltanto al suo fianco. Così, decisi che avrei scritto a Karen. Le avrei chiesto scusa per il mio comportamento di quella notte romana e le avrei rivelato tutti i sentimenti di Federico per lei. Potevo ancora rimediare. Dovevo provarci. Forse, un giorno, lei e Federico mi avrebbero perdonata. Non riuscivo a capacitarmi di come fossi arrivata a voler far ubriacare Karen soltanto per tradire Federico! Non ero quella, io.
Ero molto di più, ma l'amore mi aveva portata a fare follie. La felicità di Federico contava per me più di qualunque altra cosa. Ma soltanto stando lontano da me avrebbe potuto ottenerla. Così, seppure con il cuore in mano, decisi che avrei raccontato tutta la verità a Karen, colei che possedeva i codici del cuore di Federico. Ed io, dovevo soltanto accettarlo. Il destino per me aveva in serbo un altro amore, quello che sarebbe stato quello della mia vita. Feci un bel respiro.
Ero pronta a mettere riparo ai danni che avevo provocato. Dovevo essere la versione migliore di me stessa, quella Benedetta di cui tutti andavano fieri di essere amici. Non la ragazza che per una notte di passione con Federico avrebbe addirittura fatto ubriacare una ragazza speciale come Karen.
Io non ero quella, e non vedevo l'ora di dimostrarlo.
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𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora