𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝘾𝙓𝙑𝙄. ⚽💙

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"Gli occhi
si baciano
sempre
per primi."









Era una mattinata di Sole a Torino, la città in cui vivevo da quasi due anni con il mio Federico. Erano trascorsi due mesi dal giorno in cui avevo scoperto di essere incinta. Per paura di perdere il bambino, non avevo detto niente a nessuno, anche se ultimamente le mie curve erano cambiate. Federico sembrava essersi accorto di qualcosa, dei miei strani comportamenti, del mio continuo andare in bagno e delle mattinate in cui ero così stanca da non riuscire neanche ad alzarmi dal letto.
Decisi che fosse arrivato il momento di comunicargli la bella notizia, anche perché di lì ad una settimana avrei dovuto fare la prima ecografia. E volevo che Federico fosse al mio fianco in quel momento così speciale per noi e per la nostra famiglia. Così, aspettai che lui tornasse da lavoro, come sempre.
Indossavo un vestito di colore rosa, abbastanza largo e le mie solite scarpe da ginnastica. Mi ero truccata a dovere e persino sistemata i capelli. Avevo apparecchiato in cucina come mai avevo fatto fino ad allora. Aspettai pazientemente che Federico fosse tornato dagli allenamenti con la sua squadra, la Juventus. Sentii qualcuno armeggiare con la serratura della porta, e capii che era lui. Mi avvicinai alla porta, e il ragazzo entrò. Come sempre, Mela, Mora, Marlon e Lylah gli corsero incontro per dargli il bentornato in casa. Il ragazzo mi guardò estasiato.

"Ciao... Ma come sei bella oggi?"
esclamò lui, squadrandomi dall'alto verso il basso. Al giorno del Matrimonio mancava ormai pochissimo, circa due settimane, e noi non vedevamo l'ora di suggellare per sempre il nostro amore.

"Grazie, amore."
gli sussurrai io, lasciandogli un bacio sulle labbra. Il ragazzo si fece una donna rigenerante, poi arrivò in cucina per cenare.

"Ma cosa? Hai apparecchiato benissimo, ma davvero non capisco il perché."

"Perché ti amo?"
replicai io, tutta sorridente. Il ragazzo sorrise e si avvicinò a me per baciarmi.

"Perché ci amiamo."
concluse lui. Ed io, alle prese con gli ormoni della gravidanza, già ero sull'orlo di un pianto. Dovevo calmarmi. La confusione che avevo dentro e quegli strani déjàvu non accennavano a lasciarmi tregua. Sintomi delle gravidanza, mi risposi più volte. Guardai intensamente Federico.

"Perché il nostro è un grande amore, lo sai? Grazie a te ho tutto quello che ho sempre sognato d'avere. Davvero, mi sento realizzata al tuo fianco. Oggi...
Oggi... Oggi è un giorno speciale."
dissi io. Federico, che si era appena seduto a tavola, mi guardò confuso.
Era ovvio che non si fidava del mio tergiversare. Ci sedemmo, e cominciammo a mangiare. Federico mi raccontò di quanto fosse stata emozionante e divertente la sua giornata, e io gli raccontai della mia.
Quello era il momento della giornata che più preferivo: l'attimo in cui entravo a contatto col mondo di Federico, e lui, beh... con il mio, anche se la mia giornata non era emozionante tanto quanto la sua. Finimmo di cenare, poi misi i piatti nella lavastoviglie e aspettai che Federico si rintanasse nel suo piccolo studio. Seguii di soppiatto il ragazzo, che entrò normalmente nella stanza. Sulla sedia dello studio, avevo posato due peluche: uno di un leone, uno di un ciuccio. Federico li prese, li guardò, poi si accorse della mia presenza.

"Karen... cosa significa tutto questo?
La cena, tu che ti vesti come se dovessi andare ad un gran galà, i peluche..."
mi chiese lui, ridendo. Risi anch'io.

"Secondo te? Fai qualche ipotesi."

"Vuoi comprare un leone? Vuoi aprire uno zoo? Lorenzo e Sahara aspettano un figlio ed io non lo sapevo?"
disse ironicamente lui, studiando i due peluche. Che tonto che era il mio futuro marito!

"Non Lorenzo e Sahara."
gli dissi io. Sembrava che stesse cercando di realizzare, poi gli spuntó un grosso sorriso sul viso. Mi guardò negli occhi, e lasciò andare i peluche.

𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora