𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙓𝙇𝙄𝙄. ⚽💙

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"Sapevo che ti avrei perso
ma ho iniziato tutto quanto
lo stesso
perché ho pensato
"Meglio perderlo
che non vivermelo
affatto."



















Viaggiare con Federico e i nostri fratelli fu una delle cose più belle in assoluto.
Mi divertivo a parlare con lui, e ogni tanto davo un'occhiata a Lorenzo e Sahara.
I due ragazzini avevano legato sin da subito, stranamente.
La cosa mi preoccupava non poco, visto che Sahara fino a quel momento non aveva degnato neanche di uno sguardo gli esseri maschili intorno a noi.
Mi sforzai di non pensarci.
Alla fine lei, così come me, era lì per divertirsi.
Verso la metà del viaggio, Federico iniziò a dirmi che anche la sua ex fidanzata Benedetta sarebbe stata a Forte dei Marmi.
Non reagii benissimo a quella notizia.
Alla fine, se io dovevo concentrami solo su di lui e su ciò che provavo, anche Federico doveva fare lo stesso.
Ma decisi di non dire nulla.
Passai il resto del viaggio a capire chi fosse effettivamente Benedetta Quagli.
Sfogliando il suo profilo Instagram, scoprii quanto fosse una ragazza bella e di buon cuore.
Fui un po' gelosa di lei.
Sarebbe stata sicuramente una fidanzata migliore per Federico rispetto a me.
Ma il ragazzo sembrava avere comunque occhi soltanto per la sottoscritta.
Ne fui felice.
Volevo godermi veramente quella vacanza, tanto che avevo persino disinstallato WhatsApp e Telegram.
Nessuno mi avrebbe potuto chiamare o fare domande su dove fossi e con chi.
Mi sarei limitata a postare qualche enigmatica foto sui social network.
Perché quella vacanza doveva essere solo nostra:
mia, e di Federico.
E magari, chissà, anche dei nostri fratelli Sahara e Lorenzo!
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"Siamo arrivati!
Guardate che bello. Si vede il mare!"
esclamò Federico, indicando lo specchio d'acqua che si intravedeva dal finestrino.
Vi era di fronte a noi un grande cartello blu con su scritto "Forte dei Marmi".
Sorrisi.

"Fede, è molto lontana casa tua da qui?"
chiese Sahara, sporgendosi verso di noi.

"No, è vicino al mare.
Parlando di cose serie...
Avete fatto amicizia voi due la' dietro?"
disse Federico.
Io sorrisi.

Sahara e Lorenzo si guardarono imbarazzati.

"Si, più o meno.
E voi due, invece?"
disse Lorenzo.
Sahara si mise a ridere.

"Federico mi ha parlato della sua ex, fai un po' tu."
risposi io.

"Vabbé dai, devi conoscere le tue rivali, così puoi' affrontarle meglio!"
disse Sahara.
Tutti in macchina scoppiammo a ridere.

"In effetti fila come concetto...."
osservó Federico, senza togliere mai gli occhi dalla strada davanti all'automobile.

Sorrisi.
Diedi una pacca amichevole alla spalla di Federico.

"Sai, come si dice....
Chi va a Roma perde la poltrona...."
disse Lorenzo guardandoci.

"Oppure chi viene a Milano...
Ti fa perdere la poltrona."
rispose di rimando Sahara.

Mi girai verso i due ragazzi.

"E menomale che non avevate fatto amicizia, eh!"
dissi io.
Federico rise.

"Tanto lo sappiamo che ci shippate come lo schifo."
ribadii la biondina.
Sahara mi guardò.

"Chi? Noi due? Ma come vi viene in mente...."
rispose Federico ironico.

"Ci avete fatti sedere vicino con la speranza che ci confessassimo il nostro amore, che poi non esiste."
esclamò Lorenzo, mentre Sahara lo guardava ridendo.

"In realtà io non ho mai detto che vorrei che vi mettesse insieme!
Mai. Ha fatto tutto Federico."

"E' sempre colpa sua, si sa."
disse Lorenzo.

"Lo cacciamo dalla macchina?"
propose Sahara.

"Cosí rimanete a piedi.
Però... Se preferite....
Io me ne vado da Benedetta e a voi lascio macchina e casa."

"Per l'amore di Dio!
Vai benissimo così!"
risposi.

La conservazione continuò così per molto tempo ancora.
Insieme ci divertivamo.
Formavamo un bel quartetto, dovevo proprio ammetterlo!
Circa venti minuti dopo, la macchina di Federico parcheggiò davanti alla vistosa casa a strapiombo sul mare del ragazzo.
Uscimmo dalla macchina con le valigie in mano.
Io avevo portato due trolley colmi di vestiti, e Sahara non era da meno.
Lorenzo e Federico si guardarono.

"Okay, adesso ci penso tu a fare il cavaliere a queste due.
Io vado a controllare che non ci siano scarafaggi in casa, ti saluto."
disse Lorenzo, lasciando Federico da solo davanti a circa cinque trolley colmi di vestiti.

"Che bastardo, Lorenzo."
esclamò Federico ironico.

"Pensi che io non me ne sia accorta? È insopportabile!
Comunque, ragazzi, io vado da Lorenzo.
I bagagli li porto da sola.
Tu Fede... Aiuta Karen a portare i suoi."
e così dicendo, Sahara si allontanò faticosamente con le sue valigie.
Mi fece l'occhiolino, e io capii che lo aveva fatto apposta per farci rimanere da soli.
Che sorella sfacciata che avevo!

"E' un bel tipetto tua sorella, eh?"
disse Federico ridendo, mentre prendeva una delle mie valigie.
Sorrisi.

"Lo è proprio.
Adesso ci provi con le quindicenni?"

Mi sorrise tristemente.
Aveva occhi solo per me, ed io lo sapevo.
Ero io quella in difetto, non lui.

"Fede....
Quello che ci siamo detti stamattina su Damiano....
Ti prego, non dargli peso.
Io e lui ci siamo lasciati da molto ormai."

"Karen, io mi chiedo ogni giorno se arriverà veramente il momento in cui tu avrai occhi solo per me.
E non te ne faccio una colpa, ma dentro di me spero che quel momento arrivi.
Se non arriverà...
Pazienza.
Credo che in te non sia scattata quella scintilla che invece in me è scattata."
disse Federico tutto d'un fiato.
Non sapevo cosa rispondere al ragazzo.
Aveva ragione.

"Fede....
Ti prometto che entro la fine di queste vacanze io mi schiariró le idee.
Ti dirò se provo veramente qualcosa di forte per te o meno.
Non ti voglio illudere, ma godiamoci queste vacanze."

"Capisci bene che per me non è molto facile godermi le vacanze sapendo che tu pensi ancora al tuo ex fidanzato e non sai se provi veramente qualcosa per me.
Certo, rido e scherzo, sono quello di sempre e tu lo sai.
Ma dentro....
Dentro ci sono rimasto male.
È inevitabile.
Anche tu ci sei rimasta male quando ti ho parlato di Benedetta, no?"

Lo guardai.
Era davvero deluso per la situazione che si era creata.
Io avrei voluto dirgli che si sbagliava, che io pensavo soltanto a lui e a nessun'altro.
Ma non ero in grado.

Annuii, incapace di replicare.

"Non sono arrabbiato con te, voglio che tu lo sappia.
Ma voglio che tu sappia anche che alcune cose non saranno come prima.
Semplicemente perché ero convinto che tu avessi solo me per la testa, e invece oggi tutto ciò è crollato.
Capisci?
Il problema è mio, non tuo.
Sono io che mi sono immaginato troppe cose."
disse lui alzando gli occhi al cielo.
Era deluso.
Mi piangeva il cuore a vederlo in quelle condizioni.
Mi stavo odiando, e questa volta sul serio.

"Cose del tipo?"
dissi sorridendogli.
Mi guardò incerto.

"Cose. È imbarazzante anche soltanto dirtele."
rispose lui.

"Beh...
Erano almeno belle?"

"Ti basta sapere che è l'unica cosa che vorrei nella vita?
Molto più che vincere la Champions League?"

Sorrisi.
Era davvero un ragazzo speciale.

"Fede....
Fammi una promessa."
dissi io.

"Tutte quelle che vuoi."

"Tu...
Se entro la fine di queste vacanze fra noi nascerà qualcosa, mi racconterai tutte queste cose che ti sei immaginato nella tua testa?"
dissi ridendo.

"Ma sono imbarazzanti!
Però se vuoi.... Magari....."

Mi sorrise.
Finalmente.
Avevo bisogno di quel sorriso.
Poco, ma sicuro.
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FINE QUARANTADUESIMO CAPITOLO. 💙⚽

𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora