𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝘾𝙄𝙑. ⚽💙

1.2K 61 105
                                    

"Ho pezzi di te
incastrati
negli occhi
e pezzi di noi
incastrati
nel cuore."



















Ci sono dei momenti nella vita che tutti noi vorremo mettere in pausa: vorremmo che non finiscano mai.
Ed io avrei voluto fermare il tempo nel momento in cui le mie labbra avevano incontrato quelle di Federico dopo il nostro risveglio. Dormire con lui mi era incredibilmente mancato. Mi era mancato il suo profumo, scompigliargli i capelli nel sonno e dormire abbracciata a lui. Di Federico mi erano mancate un'infinità di cose, ma soprattutto mi era mancato il Federico che avevo conosciuto in quella meravigliosa ed indimenticabile notte del dodici Luglio. Purtroppo, però, la pace per noi sembrava non arrivare mai. Non riuscivo a capacitarmi del fatto che ogni volta che ricominciavo ad essere felice, puntualmente arrivava un dolore più grande del precedente, che faceva svanire quella felicità in men che non si dica. Eppure, io continuavo a voler essere felice. Perché, come mi avevano sempre insegnato i miei genitori, dovevo lottare per ciò che amavo e per quello che desideravo. E in quel momento lo avevo proprio accanto a me, intento a chattare con la sua ex fidanzata. Vedere la mia persona così preoccupata ed agitata non faceva bene neppure a me. Ricordo nitidamente di quando capii quanto la mia anima e quella di Federico fossero simili. Perché noi, a distanza di mesi, continuavamo ad essere la stessa anima. Soffrivo nel vederlo soffrire e gioivo nel vederlo gioire. E per Federico era lo stesso. Ma vedere quanta agitazione potesse procuragli l'improvvisa presunta gravidanza di Benedetta, faceva preoccupare anche me. Quella sarebbe potuta essere la mattinata perfetta tra me e Federico, l'ultima assieme dopo la riconciliazione, dopo il nostro nuovo inizio. Poi, saremmo tornati entrambi alle nostre vite, più innamorati di prima l'uno dell'altro. La distanza che separava Torino da Milano non sarebbe più stata un problema per noi. Avremmo passato i rispettivi giorni liberi assieme, e ci saremmo scritti tutti i giorni. Perché per me Federico contava più di ogni altra cosa e, adesso che lo avevo ritrovato, non avevo alcuna intenzione di lasciarmelo scappare. Perché nonostante tutto era sempre il ragazzo dolce che avevo conosciuto mesi prima, e i suoi difetti lo avevano reso ancora più perfetto ai miei occhi. Mi aveva fatto soffrire tanto, ma per lui sarei stata disposta anche a gettarmi sotto a un treno. I suoi occhi mi fregavano ancora e lui era la mia debolezza più grande. Perché io, Karen Ferrari, avrei saputo dire di no a tutto, ma non al suo sorriso. Bella fregatura l'amore, eh? Quello che sapevo in quel momento era che gli sarei rimasta accanto in ogni caso. Il mio amore per lui andava oltre tutto. E avrei avuto modo di dimostrarlo una volta ancora.
I tempi passati separati erano ormai lontani, perché noi due, in realtà, non ci eravamo mai separati davvero. Essere distanti fisicamente non vuol dire esserlo anche mentalmente.
_________________________________________

Guardavo preoccupata Federico mentre, da quasi mezz'ora, provava a telefonare a Benedetta. Il telefono della ragazza risultava spento o non raggiungibile, cosa che aveva messo in allarme il mio Federico. Camminava nervosamente per la stanza, ed io non potevo fare altro che osservarlo e cercarlo di tranquillizzare con frasi di circostanza. Alla fine, decisi di stare nel mio e di non interferire più col momento complicato che stava passando. Così, mi misi a pancia in sú sul letto del ragazzo, e cominciai a pensare a cosa avrebbe potuto fare se Benedetta fosse uscita incinta. Probabilmente si sarebbe preso le sue responsabilità, come era giusto che fosse. O forse avrebbe cercato di sviarsela, ma non era proprio da Federico! Lo guardai malinconica.
Avere un figlio da Benedetta lo avrebbe legato per sempre a lei. Ma perché dovevano capitare tutte a noi? Mentre ero in preda ai pensieri peggiori, sentii il mio cellulare vibrare. Presi frettolosamente il mio iPhone, con la speranza che ad avermi scritto fosse l'unica persona con cui avevo bisogno di parlare in quel momento. Ed in effetti, era proprio lei. Nicolò arrivava sempre al momento giusto! Entrai su Instagram, poi lanciai un'occhiata preoccupata a Federico. Il ragazzo mi disse che Benedetta proprio non voleva saperne di rispondere al cellulare.
Lui, però, continuò a chiamarla. Ed io approfittai di quel momento così concitato per vedere cosa mi avesse scritto Nicolò.

𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora