𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙓𝙇𝙄𝙓. ⚽💙

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"Le persone che
ti fanno il classico effetto
"farfalle nello stomaco",
te lo faranno sempre,
per sempre
e comunque.
Anche a distanza
di tempo,
basta sfiorarsi con
lo sguardo,
e ti ritrovi con i brividi."
















Passó qualche giorno senza che io e Federico ci parlammo.
Non accadde nulla, ma proprio nulla.
Le nostre giornate trascorrevano tranquille sulla spiaggia del Forte.
Tutte le sere Federico, Lorenzo e Sahara uscivano mentre io mi limitavo a prendere un aperitivo con Margherita e Tommaso.
Sapevo bene che la coppietta era venuta al Forte per godersi qualche giorno spensierato in tutta solitudine, e di fatti mi sentivo tanto il terzo incomodo.
Vi erano momenti in cui Margherita e Tommy si sedevano vicini per baciarsi, sfiorarsi le mani o condividere dolcemente le cannucce dei cocktail.
Li guardavo sognante.
Avrei mai avuto anche io qualcosa del genere?
E soprattutto, che non sarebbe durato tra Natale e Santo Stefano?
Col passare dei giorni, la situazione si fece sempre più pesante.
Tra me e Federico pesavano parole non dette, e la cosa mi faceva soffrire non poco.
Tutto cambiò quando, una sera, Margherita si presentò davanti alla mia porta vestita di tutto punto.
Adoravo quelle incursioni serali della ragazza, che mi riportavano ai tempi in cui eravamo libere e spensierate.
Lei indossava un tubino rosa con le spalline arricciato sulla scollatura.
Portava i capelli mossi legati in un elegante coda alta, e sorrideva più che mai.
La guardai attentamente.

"Come sei bella!
Che ci fai qui?"
chiesi io.

Ormai Federico, Sahara e Lorenzo erano usciti da ore.
Pensai che fossero al Twiga a divertirsi, oppure in chissà quale gelateria del Forte a provare tutti i gusti più ricercati.
Mi mancava divertirmi con loro.
Cercai di non pensarci, e mi concentrai completamente sulla ragazza.
Lei era bellissima, io invece indossavo una maglietta bianca e un pantalone della tuta, il tutto completato da una sudicia coda su un lato della testa.

"Andiamo a ballare, che domande!"

Sgranai gli occhi.

"Marghe, ti sei impazzita?
Non farei mai in tempo a prepararmi prima delle undici, e poi sai bene che non sono il tipo.
Tommy, dov'è?"
chiesi io sconcertata.

"Tommy mi ha detto che dovevo venire da te. Non vogliamo che tu rimanga qui sola tutte le sere.
Karen, hai diciotto anni.
Goditeli! Non lasciare che una cavolata te li porti via.
Perciò, sono qui per portarti al Twiga con me a divertirci!
Hai due possibilità: o vieni, o vieni.
Scegli te. Ma qui a casa sola in pigiama sicuro non resti.
Non con la stupenda luna piena che c'è stasera qui!"

Riconoscevo finalmente la ragazza espansiva conosciuta in prima media.
Quanto avrei voluto dimostrarle tutto il mio bene.....
A quel punto, capii che non potevo rimanere a casa senza far nulla.
Dovevo andare in discoteca con Margherita, anche se non ne avevo proprio voglia.

"Uffa.... Va bene, va bene.
Ma non ho nulla da mettere."
sbuffai io.

"Cosa? Nulla? Non ti credo!
Fammi vedere la valigia.
Ti conosco troppo bene, ne avrai perlomeno due!"

A quel punto sorrisi.
La mia amica era proprio un soggetto.

"Ti ho già detto che ti odio?"

"Tante, tante volte.
È il tuo modo di dimostrare affetto, no?"

Corsi in camera mia a prepararmi.
Non ci misi molto, e quando scesi al piano di sotto vidi Margherita strabuzzare gli occhi per la mia bellezza.
Sarebbe stata una serata diversa dal solito, in compagnia della mia cara amica.
Lei stava rendendo quelle vacanze meno banali e solitarie di quanto altrimenti sarebbero state.
Nulla accade per caso, giusto?
E neanche il suo arrivo al Forte lo era.
Era sempre la mia ancora, Margherita.
E lo sarebbe stata ancora per molti anni della mia esistenza.
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𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora