𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙓𝘾𝙑𝙄𝙄𝙄. ⚽💙

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"Eravamo
quelli giusti
al momento
sbagliato."













DUE SETTIMANE DOPO, A ROMA...

Erano passati quindici giorni da quella famosa notte, la notte in cui la mia anima e quella di Nicolò si erano unite come non mai. Col passare del tempo, il nostro rapporto era cresciuto ed io mi sentivo sempre più a mio agio accanto al ragazzo. Nonostante il periodo buio che stava passando, accanto a me era sempre il ragazzo spavaldo e sorridente che avevo conosciuto qualche tempo prima. Sì, stavo davvero bene accanto a Nicolò. Ogni giorno mia sorella Sahara mi telefonava, per chiedermi come stessi. Sentivo che voleva chiedermi qualcosa, ma non riuscivo a capire cosa. Forse voleva semplicemente chiedermi quando sarei tornata a Milano. Purtroppo, quel giorno arrivò ben presto, così come il momento dei saluti per me e per Nicolò. Mi alzai in tutta fretta e, assieme al ragazzo, feci una delle mie ultime colazioni in sua compagnia. Poi, corsi in bagno a truccarmi e a sistemarmi. Ormai il dolore al ginocchio era quasi svanito del tutto! Ed io ero tornata la Karen di sempre. La ragazza dolce, solare e sarcastica che tanto amavo. Avevo imparato ad amare i miei difetti tanto quanto i miei pregi, e Nicolò mi aveva aiutata farlo. In poche settimane, sentivo di aver ritrovato me stessa. Erano lontani i pomeriggi trascorsi nella mia cameretta milanese a disperarmi per Federico. La mia vita stava prendendo una piega del tutto nuova e, soprattutto, inaspettata.
Quella mattina, decisi di videochiamare Sahara. L'avrei avvisata del mio imminente ritorno a Milano, e mi sarei fatta una bella chiacchierata con la biondina. Era tanto che non parlavo con lei a cuore aperto, e ne sentivo un gran bisogno! Fortunatamente, mi rispose quasi subito. Notai che la sua espressione era seria. Probabilmente doveva dirmi qualcosa. Le sorrisi calorosamente attraverso lo schermo, e la salutai con la mano.

"Sorellina? Sei tu? Finalmente ci vediamo!"
esclamai io, tutta contenta.
La qualità della videochiamata era piuttosto alta, perciò riuscivo a scrutare con attenzione le iridi della mia sorellina.
Lei abbozzò un sorriso poco convinto.

"Si, mi sei mancata tanto. Sei molto bella, lo sai? Non ti vedevo così solare da un sacco! Ora sì che ti riconosco.
Effetto Zaniolo?"
commentò lei, ridendo. Io le risposi con un sorrisetto.

"Anche! Sto veramente molto bene.
Sento di aver ritrovato me stessa. Ma in una città magica come Roma, non poteva che accadere questo!"

La ragazzina aveva proprio ragione.
Avevo schiarito i capelli, mi truccavo sempre di meno e soltanto nei momenti essenziali, e avevo ricominciato a curare il mio outfit nei minimi dettagli.
Avevo ritrovato la passione per la musica e anche per la moda, e fatto il pieno di energia positiva! Mi sentivo rinata, pronta per una nuova vita a Milano.

"Continua così, voglio vantarmi con tutti di avere una sorella figa come te."

Le sorrisi, poi continuai a raccontarle del mio soggiorno nella Capitale.
Trovai il coraggio di chiederle cosa la turbasse, e anche perché mi avesse telefonato così spesso nelle ultime settimane.

"Sahara, ma perché mi hai chiamato così spesso negli ultimi tempi? Devi dirmi qualcosa? Ho come l'impressione che sia così, ma non trovi mai il coraggio."
dissi io. Lei sgranò gli occhi, poi sospirò.

"Si, hai proprio ragione. Devo dirti una cosa importantissima. Ho rimandato fin troppo, ma sento che è il momento giusto. Allora, Karen..."

Il mio cuore cominciò a battere all'impazzata. Non avevo mai visto Sahara così seria. Immediatamente cambiai espressione.

"No, non preoccuparti! Non riguarda papà o questioni di famiglia. È tutt'altro."
chiarí lei, tranquillizzandomi.
Ci lasciammo andare ad una risata liberatoria, poi arrivò il momento per la ragazzina di spiegarmi ogni cosa.

𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora